ROMA

giovedì, 17 settembre 2009

ROMA

L’opinione pubblica italiana fu vivamente agitata dalla cosiddetta “ Questione romana “, il problema, cioè, dell’unione di Roma all’Italia. Cavour in un discorso del 25 marzo 1861 affermò che “ senza Roma capitale d’Italia, l’Italia non si può costituire “ e tentò di venire ad accordi col papa; ma i suoi tentativi furono nettamente stroncati dal cardinale Antonelli. I governi di destra ( Ricasoli, Rattazzi) e la corrente politica moderata furono, generalmente, rinunciatari ( tale fu, ad esempio, Massimo D’Azeglio ). Sotto il ministero, poi, di Marco Minghetti, la questione romana fece, per l’Italia, un grave passo indietro con la Convenzione di Settembre, stipulata il 15 settembre 1864 con Napoleone III. Questi si impegnava a ritirare le truppe da Roma a patto che l’Italia si impegnasse a non assalire Roma e portasse la capitale da Torino a Firenze.

DI SENTINELLA ALLA BANDIERA
Nella mia casa, da me solo amata,
in una luce a me di visione,
c’era un’oleografia: di Napoleone
Primo e la sentinella addormentata.
Là si vedeva sull’insanguinata
neve dormire quel soldato vile,
vigilare per lui, col suo fucile,
l’Imperatore della Grande Armata.
E’ notte, e la ricordo io dopo tanto.
Arde un lumino; in guardia ho la bandiera
che sventolò su San Martino a sera.
E mi par di seder proprio in quel canto
di mia casa, fanciullo, in quelle ore
lunghe, a sognare in me un conquistatore.
- UMBERTO SABA -
(La bandiera è del Dodicesimo reggimento fanteria, che aveva combattuto nella battaglia di San Martino contro gli austriaci, la sera del 24 giugno 1859).




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