IL VENTO DI EURO

 

venerdì, 22 agosto 2014

IL VENTO DI EURO

Il disarmo economico prese nome da quel complesso di proposte suggerite per mettere fine o per frenare la concorrenza industriale fra paesi europei, di fronte all’espandersi della potenza industriale degli USA . Ne sono stati sintomi evidenti: il Manifesto contro le barriere doganali firmato a Londra dai banchieri, industriali e personalità europee ed americane nell’ottobre del 1926; gli accordi metallurgici intervenuti tra Francia, Belgio e Germania; e discussioni e studi alle Conferenze economiche presso la Società delle Nazioni. I delegati italiani che firmarono il Manifesto fecero osservare che accanto al protezionismo e alle barriere doganali sta il controllo sulle materie prime e la serie di limitazioni contro l’emigrazione. L’Occidente si sovrappone all’Oriente, schiaccia i popoli da cui ha ricevuto le lingue, la civiltà, le religioni. Tra levante e mezzodì, ancora spira il caldo ed umido Euro dalla modernità conosciuto come il vento di Scirocco. Siamo sulla strada dell’Eurasia? E le potenti ambizioni dell’Eurasiamerica non fanno rabbrividire? Sogni angosciosi, oppressivi, soffocanti. Per le popolazioni sono micidiali incubi. Il monetario virus globale è il “Paperone”, significativo antesignano di tutto ciò? Ascanio getta sul tavolino la rivista, siede davanti allo specchio, chiede di aggiustare le basette e i capelli sulla nuca, di tagliare il ciuffo quanto basta per evitare che gli entrino i capelli negli occhi e di fare in fretta perché non vuole perdere il prossimo treno. Se ti taglio la testa, faccio prima, – scherza Foresto – . Ma vai a … , muoviti! E’ tardi. (Ricordo da un racconto di Tirella).

LA SPIGOLATRICE DI SAPRI
( parte )
Eran trecento, eran giovani e forti,
e sono morti.
Eran trecento e non voller fuggire,
parean tre mila e vollero morire;
ma vollero morir col ferro in mano,
e avanti a loro correa sangue il piano:
fin che pugnar vid’io per lor pregai,
ma a un tratto venni men, né più guardai:
io non vedea più fra mezzo a loro
quegli occhi azzurri e quei capelli d’oro.
Eran trecento, eran giovani e forti,
e sono morti.
-Luigi Mercantini-

Vedi: GIOVANI E VECCHI (6 agosto 2014).

 

 

 


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