DICIOTTO ORE
venerdì, 13 novembre 2015
DICIOTTO ORE
La maggioranza dei compagni che ho trovato a Firenze non
legge mai il giornale. Chi lo legge, legge il giornale padronale. Ho chiesto a
uno se sa chi lo finanzia: “Nessuno. E’ indipendente”. Non vogliono saperne di
politica. Uno a sentirmi parlare di sindacato lo confondeva col sindaco. Dello
sciopero hanno sentito dire soltanto che danneggia la produzione. Non si
domandano se è vero. Tre sono fascisti dichiarati. Ventotto apolitici più tre
fascisti eguale a trentuno fascisti. ///
Ci sono studenti e intellettuali un po’ diversi: leggono tutto, militano nei
partiti di sinistra. Ma forse sono più ciechi ancora. Il professore più a
sinistra l’ho sentito parlare con l’Associazione Insegnanti e Famiglie. A
proposito di doposcuola gli scappò detto: “Ma voi non sapete che io faccio
diciotto ore di scuola la settimana!”. La sala era piena di operai che si
levano alle quattro per il treno delle cinque e trentanove. Di contadini che,
d’estate, diciotto ore le fanno tutti i giorni. Nessuno rispose, né sorrise.
Cinquanta sguardi impenetrabili lo fissavano in silenzio.
INDOVINA
L’INDOVINELLO:
IL TITOLO DEL
LIBRO, QUAL’E’ ???????
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POVERA MACCHINA MORTA
(dedicata al crumiro)
Eri nella fatica assillante
che nella massacrante cadenza
ottenebrava il cervello
e affiacchiva le membra.
Al ritmo della catena di montaggio
nella fabbrica prigione
vegetavi invecchiando
e alla sera avevi già sonno
prima del “Carosello”.
Ma il tuo era un altro mondo
non quello illuso pari a te stesso
che inerme subivi inconscio
la violenza, il sopruso, l’inganno.
Mai diventasti uomo.
Neppure alla tua morte
lasciasti una briciola di conoscenza
del tuo stato di essere
ché ti videro spegnere a poco a poco
senza fare alcuna domanda,
senza chiederti nessun perché.
Ed ora giaci povera macchina
povera macchina morta
senza un grido, senza un guaito.
-Renzo Mazzetti-
Vedi: UN SAGGIO CONSIGLIO (7 settembre 2015)
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