A SBAFO
venerdì, 27 novembre 2015
A SBAFO
Tu sì che sei bravo, diceva il noce all’uomo che raccoglieva
le foglie secche cadute ai piedi del suo tronco. Quella coltre di colore
marrone scuro gli metteva tanta tristezza, poi, finalmente, rivide l’erba.
Andava in riposo invernale con il verde negli occhi, speranza di resurrezione
per la prossima primavera. Il noce si lagnava di altri che passavano senza dare
uno sguardo; aveva già subìto il trauma della caduta dei frutti, dopo, la morte
delle foglie, poi la dimenticanza. Eppure le noci l’avevano raccolte e
mangiate, a sbafo. (Ricordo da un racconto di nonna Teresina).
L’AUTORE ALZA LA
VOCE (parte)
Ascolto i passi morire ascolto
lontano i giovani morire
ahimè non è questo un parlare per metafora
anche in chi non muore c’è qualcosa che si spegne
che muore dentro senza attendere l’alba.
-Louis Aragon-
Vedi: IL CIABA TURISTA (10 novembre 2015)
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