COSTI
lunedì, 15 agosto 2011
COSTI
Non abbiamo più un Parlamento che ci rappresenti, non abbiamo deputati scelti da noi, abbiamo parlamentari che a noi giustamente non sono legati da alcun vincolo di mandato, ma che sono vincolati al governo, alcuni addirittura comprati da lui. E se non c’è più un Parlamento che ci difenda, che si faccia carico dei nostri problemi collettivi, che cerchi di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che bloccano lo sviluppo della nostra vita, che medi tra noi e il governo, che ci faccia da scudo nei confronti dei poteri reali, è chiaro che noi siamo abbandonati ai venti e alle correnti, e che siamo nelle mani di altri sovrani. Noi, i cittadini. E’ per questo che sono continuamente evocate potenze oscure e indiscutibili, si fa riferimento a decisioni remote e impersonali, a giudici severi e inappellabili a cui non si può che prestare obbedienza, e che troncano ogni discussione di priorità politiche e di convenienze sociali, che dettano le manovre e blindano le finanziarie: i Mercati, i Mercati, i Mercati. L’impotenza del Parlamento: questo è oggi il vero costo della politica. Ma il vero obiettivo della denigrazione e diffamazione della politica non è di togliere soldi ai parlamentari, bensì di togliere soldi alle pensioni, ai servizi sociali, alla scuola, alle politiche di inclusione della donna, alla cassa integrazione, che sono i veri costi non della politica, ma della democrazia. L’esperienza di questi anni è stata allucinante; la prova, non solo per la politica, ma per la cultura, per l’etica sociale, per l’economia, è stata devastante. L’Italia è stata sciupata con lucida determinazione, anno dopo anno, a partire dalle prime riforme elettorali, a partire dai tentativi di mettere sotto controllo la magistratura prima ancora di Tangentopoli, a partire dai primi attacchi al principio della rappresentanza, a partire dalla pretesa di liquidare l’impianto costituzionale del 1948 per dar luogo a una seconda Repubblica cesarista ed extraparlamentare. Rimodellare un sistema veramente rappresentativo e proporzionale, riportare in Parlamento tutto il pluralismo della società, rilegittimare i partiti come strumenti della comunità politica e costituzionale, è il minimo che è oggi necessario.
INDOVINA L’INDOVINELLO:
CHI E’ L’AUTORE??????????
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