ARGENTORO
domenica, 21 agosto 2011
ARGENTORO
Fino a quando la
proprietà non sarà abilita, la servitù non scomparirà dalla terra. Che
importanza ha essere legati con catene di ferro o con catene d’oro! Se la terra
non è libera, non lo sono neppure gli uomini, perché gli uomini possono
poggiare i loro piedi soltanto sulla terra. Colui che vende il pane ai suoi
fratelli, prende in cambio la loro libertà: tiene nelle sue mani la loro vita.
Per vivere l’operaio si condanna a un’esistenza più dura di quella degli
antichi schiavi; e sopporta tutti i capricci del suo padrone per paura di
rimanere senza lavoro e senza pane contemporaneamente. Per vivere, la ragazza
vende la sua carne in modo vile e oltraggioso, e, sulla strada, si espone agli
insulti e agli sputi di coloro che la vogliono pagare. Per vivere, la giovane
donna dimentica colui che amava con tutto il cuore, e si lega a chi non ama. E
voi dite che non ci sono più schiavi sulla terra! E io vi dico che tutti i
poveri sono schiavi, e tutti i ricchi tiranni; e ci saranno schiavi e tiranni
fino a quando i ladri della terra non avranno reso a Dio ciò ch’è di Dio; a
tutti ciò che è di tutti. E finché l’oro e l’argento regneranno, incateneranno gli
uomini, perché non sono né intelligenza né amore. E fino a quando si venderà la
libertà, si comprerà la schiavitù: perché chi desidera le ricchezze, desidera
la tirannia; e colui che desidera la tirannia, possiede il cuore di uno
schiavo. Ed è per questo, diceva Cristo, che chi non rinuncia a tutti i suoi
beni sulla terra, non potrà essere mio discepolo. (meditazione su: La schiavitù
di Alphonse Costant).
R I N G R A Z I A M E N T O
Io ti ringrazio.
Ti ringrazio
non come
ringrazia un mendico
che furtivo
torna alla tana.
Io ti ringrazio
a cuor aperto.
Era spaccato
proprio nel centro
e sgorgava il sangue
rosso e denso.
L’aveva posto
tolto dal mio petto
sopra un sasso.
-Renzo Mazzetti-
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