SOSPESO

 

sabato, 20 agosto 2011

SOSPESO

 

  Quando brucia la parete vicina, è in ballo la tua casa, e gl’incendi trascurati, sempre aumentano la loro forza. L’essere al servigio di un amico potente è dolce per gli inesperti; ma chi è esperto teme. Tu, quando la tua nave fila in alto mare, fai sì che il vento mutato non ti riporti indietro. Chi è triste odia chi è allegro e chi scherza odia chi è triste, gli svelti odiano chi è posato e i pigri chi è agile e attivo: i bevitori, annegati a metà della notte di falerno, odiano chi rifiuta le coppe che gli vengono offerte anche se tu giuri che hai terrore dei calori notturni; sgombra di nubi la fronte: più spesso chi è riservato ha l’apparenza di chi è tetro e chi è silenzioso pare scontroso. In mezzo a tutte le faccende leggi e interroga i sapienti: in che modo tu possa trascorrere placidamente la vita, se ti debba sempre agitare e tormentare la bramosia mai sazia, e così pure il timore e la sapienza di cose apparentemente inutili, se la virtù si acquista col sapere o se sia dono della natura, che cosa allevii gli affanni, che cosa ti faccia amico a te stesso, che cosa ti renda del tutto sereno, se l’onore o un grato guadagno, o un cammino nascosto e il sentiero di una vita ritirata. E io, ogni volta che mi rimettono in forze le fresche onde del Digenza, che bagna Mandela, borgo che fa aggrinzire per il freddo, che cosa credi che io pensi, che cosa credi che io preghi, o amico? ”Io abbia quello che ho oggi e anche meno, io viva per me il tempo che mi rimane, se gli dei vogliono che un poco ancora me ne rimanga; abbia abbondanza di libri e provvista di frutti per l’annata, e non ondeggi sospeso nella speranza dell’incerto domani”. Ma basta pregare Giove per le cose che egli solo può dare e togliere; mi dia la vita e i mezzi per vivere; io stesso mi darò l’animo sereno. ( meditazione su: A Massimo Lollio di Orazio).

 

U M A N I T A’

 

La massa misera

 

ha finito di mendicare

 

e più non può cadere

 

nell’oscurità della notte.

 

Lo sconforto medita

 

nelle infinite forme

 

cerca di essere ricomposto

 

e assume aspetti diversi

 

tutti esclusi e ripugnanti.

 

E l’umanità si evolve

 

e nell’aria il profumo del sapere

 

cerca la sorella, il fratello, l’uguale;

 

e il fratello cerca il fratello

 

e la sorella cerca la sorella,

 

sul vecchio, secco e spento,

 

s’innesta fiero il germoglio

 

anteriore all’apparir da lontano

 

diventa ora in tutto l’immediato

 

non più novella speranza

 

per gli innocenti animi

 

nell’avvenire arride e avanza.

 

-Renzo Mazzetti-

 

(Antologia CHORUS, IBISKOS editrice Risolo Empoli, aprile 2010)

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