BOSCHI DI BRONZO
venerdì, 10 aprile 2015
BOSCHI DI BRONZO
Non leggevano il giornale dei lavoratori e seguivano quello
dei padroni, l’inquinamento della politica aveva ridotto i boschi in bronzo. I
compagni umiliati e beffati, educati alla disciplina di Partito, seguivano
convinti, ma, in fondo al cuore, covavano il germe della rivolta, e, prima o
poi, quando sarebbe fiorito, i furbi benestanti governanti se la sarebbero
svignata gettando la maschera del progresso. La sfrontatezza di una deputata
(non ricordo il nome) raggiunse il culmine quando ebbe a dire che non c’era
giustificazione per votare contro la legge elettorale in discussione al
Parlamento: chi si opponeva per “qualche dettaglio” non sarebbe stato compreso
alle feste dell’unità; dimenticava che quel giornale era stato chiuso perché
anche lei non aveva fatto niente per salvarlo, e che le leggi come le opere e i
progetti sono capiti e apprezzati, acquisiscono più valore proprio perché
completati dalla minuta distinzione. Non esiste grandezza senza dettaglio.
(Ricordo da un racconto di nonna Teresina).
COMPAGNO DIFFUSOREChierichetto serventeragazzo diffusoregrande stessa fedeNazzareno ribelle.Santificata domenica:al prete la Messa servitaall’operaio l’unità Comunista.-Renzo Mazzetti- (9 aprile 2015)
Vedi: IL SOLE E LA LUNA (17 marzo 2015).
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