METAFORA
sabato, 28 novembre 2009
METAFORA
La metafora consiste nell’usare un vocabolo o un’espressione per far intendere un concetto diverso da quello che di solito esprimono; una raffigurazione retorica dove la parola è il fattore della dominazione assoluta assieme all’immagine. Nell’antichità, quella prima della vita terrena di Cristo (a. C.), ne consideravano il compito come individuazione degli strumenti di dimostrazione della verosomiglianza delle tesi proposte; adattavano emotivamente la parola allo specifico tipo degli uditori: come oggi avviene per i telespettatori. Il tutto, svincolato da ogni preoccupazione etica o della conoscenza, è ridotto a persuasione; la tesi meno valida, (addirittura dannosa per l’ascoltatore) diventa inconfutabile, meravigliosa, accolta da scroscianti applausi, ma non finisce lì: il giorno dopo arriva l’articolo su carta stampata con ulteriori argomentazioni supportati , esaltati, anche nella tabella degli indici d’ascolto. Il concreto scompare, non esiste il problema, la sua conoscenza, l’analisi, la proposta, il tentativo, la soluzione, la prospettiva, le conseguenze della soluzione, l’interesse generale. Importante, dominante è la metafora, è fuggire dalla realtà, il problema più non esiste ma non perchè è risolto, ma perché serve riproporlo ancora nella metafora retorica della vana parola. Tutto è esaltato nella rappresentazione mediatica in cui la regale casta recita magistralmente. Se poi il rozzo popolo, particolarmente quello onesto che vuole lavorare e studiare, grida in piazza la propria disperazione e fa confusione, un manganello usato professionalmente, riporterà l’agognato ordine.
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