DIONISIO
SABATO, 30 APRILE 2011
DIONISIO
Dionisio giova a contadini che piantano legnoso frutto, e
massimamente le viti. Giova a hosti e a conciatori di vino. E’ buono ancora a
chi sono in disgratia alcuna, che gli promette liberargli dal male, e riposo,
et questo per il suo nome, perché gliè detto Dionisio, cioè ch’egli assolve, e
compisce ogni cosa, e questo mostrasi per la parola dianin, onde la voce di
Dionisio deriva. A quegli hora, che vivono delicatamente, massimamente a
fanciulli, travagli, pericoli, insidie, e pubblica infamia dimostra, per
l’historia che narrasi del Dio, per la natura di esso Dionisio. Perché esso Dio
è causa a gli huomini di gran pericolo, pure tuttavia gli conserva, ne gli
lascia pericolare. A viandanti e a chi navicano predice male, perché significa
assalto manifesto e vicino de rubbatori, e ferite e morte. Ma a coloro che
segue Dionisio, come Bacchi, Bacche, Bassare, Satiri, Pani e ogni altro nome
simile, a questo Dio sacro, e tutti insieme e per se cadauno veduto grandi
travagli, e pericoli, e pubblica infamia predicono, eccetto Sileno, che solo a
tutti dimostra bene, e a quegli che vanno ad alcuna opera et a chi temono.
Menare il ballo, ò portare il tirso, o l’arbuscello, ò fare ad esso Dio cosa
grata, a tutti è cattivo, fuori che a servi, che a quegli per il movimento et
alienatione di mente, pazzia e ruina promette. A questi, quando che niuna cosa
gli viene data da reggere, per il nome e benignità di Dio, libertà si promette.
( meditazione su: Dell’iterpretatione de’ sogni-Artemidoro.
ALLA RAGIONE
Ragion mi dice: Oh Misero! E che vuoi
Sperar dal foco che nutrendo or vai?
Io le rispondo: E tu, Ragion, che fai?
Che il mio mal vedi e risanar nol puoi.
Lagnati del tuo cor su i mali tuoi,
Ragion ripiglia allor, di me non mai;
Lagnati di te stesso, e de’ tuoi rai,
Che il foco han desto inestinguil poi.
Ebben, ma del mio mal se reo son io,
Perché co’ tuoi rimproveri mordaci
Gravi or tu senza frutto il dolor mio?
Ragion, decidi: o l’infiammato seno,
Se il puoi, risana o, se nol puoi, deh taci,
Taci, Ragion, non tormentarmi almeno.
-Clemente Bondi-
(Mozzano Superiore -Parma-, 1742 – Vienna, 1821)
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