ESSERE
GIOVEDÌ, 21 APRILE 2011
ESSERE
Parole come Dio e Morte e Dolore e Eternità si devono dimenticare di nuovo. Si deve diventare un’altra volta così semplici e senza parole come il grano che cresce, o la pioggia che cade. Si deve semplicemente essere. E io, sono io già abbastanza avanti da poter dire sinceramente: spero di andare al campo di lavoro, per poter essere di appoggio alle ragazzine di sedici anni che ci vanno anche loro? Per assicurare i genitori rimasti indietro: non siate inquieti, io vigilerò sui vostri figli. Quando dico che fuggire o nascondersi non ha il minimo senso, che non ci sono scappatoie e che val meglio rimaner con gli altri e cercare di essere per loro quel che ancora siamo in grado di essere, sembra che io sia molto, troppo rassegnata, sembra che il mio atteggiamento sia del tutto diverso da come l’intendo io. Ancora non ho trovato il tono giusto per spiegare questo mio sentimento intatto e gioioso, in cui sono compresi tutti i dolori e tutte le passioni. Parlo ancora con un tono folosofico e libresco, come se mi fossi inventata una teoria consolatoria per rendermi più piacevole la vita. Per il momento farei meglio a tacere, e a essere. -Etty Hillesum, Diario 1941-1943, adelphi edizioni.
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(Giuseppe Gori di Cigoli-San Miniato, dirigente comunista nella lotta di Liberazione e del CNL, fulgida figura, caduto per la Liberazione dal fascismo, per la libertà e la dignità umana, per un mondo migliore).
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