ANALFABETI

 

MERCOLEDÌ, 20 APRILE 2011

ANALFABETI

 

Perché in Italia ci sono ancora tanti analfabeti? Perché in Italia c’è troppa gente che limita la propria vita al campanile, alla famiglia. Non è sentito il bisogno dell’apprendimento della lingua italiana, perché per la vita comunale e familiare basta il dialetto; perché la vita di relazione si esaurisce tutta quanta nella conversazione in dialetto. L’alfabetismo non è un bisogno, e perciò diventa un supplizio, un’imposizione di prepotenti. Per farlo diventare bisogno occorrerebbe che la vita generale fosse più fervida, che essa investisse un numero sempre maggiore di cittadini, e così facesse nascere autonomamente il senso del bisogno, della necessità dell’alfabeto e della lingua. Ha più giovato all’alfabetismo la propaganda socialista di tutte le leggi sull’insegnamento obbligatorio. La legge è un’imposizione: può importi di frequentare la scuola, non può obbligarti a imparare, e, quando abbia imparato, a [non] dimenticare. La propaganda socialista desta subito il sentimento vivo del non essere solo individui di una piccola cerchia d’interessi immediati (il Comune e la famiglia), ma i cittadini di un mondo più vasto, con gli altri cittadini del quale bisogna scambiare idee, speranze, dolori. La cultura, l’alfabeto ha così acquistato uno scopo, e fino a quando questo scopo vive nelle coscienze, l’amore del sapere si affermerà imperioso. E’ verità sacrosanta, di cui i socialisti possono andar fieri: l’analfabetismo sparirà completamente, solo quando il socialismo l’avrà fatto sparire, perché il socialismo è l’unico ideale che può fare diventare cittadini, nel senso migliore e totale della parola, tutti gli italiani che ora vivono solo dei loro piccoli interessi personali, uomini nati solo a consumar vivande. -Antonio Gramsci, Analfabetismo, La Città Futura, Torino, 11 febbraio 1917.

 

Antonio Gramsci.

Antonio Gramsci.

 

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ALL’ORTO

 

All’orto! All’orto!

 

La terra non si ribella?

 

Tutto accetta, supina soccombe?

 

Sdegnata si ritrae vergognosa?

 

Senza un pizzico di fantasia?

 

Senza alcuna umana utilità?

 

Veramente è persa la speranza?

 

Non più riposa saggio nel sogno?

 

Funziona bene il tubo digerente?

 

Rutta liberamente sazio il consumatore?

 

Sgomita sculettando il mercato spensierato.

 

Verdure genuine, verdure genuine!

 

-Renzo Mazzetti-

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