LITU

giovedì, 10 novembre 2011

LITU

carceri. Caro Victor, appena ricevi queste righe ti prego moltissimo di venire immediatamente da me alla Corte Marziale II, Comando Territoriale, nel locale del Liceo Lazar, e di cercare di vedermi. Se ti è possibile portami da mangiare e un po’ di tabacco. Ti prego moltissimo di venire al più presto. Affettuosamente, Litu (nota su un taccuino trovato nella sua cella): Andrò incontro alla morte a occhi aperti perché muoio per una causa giusta. Morte ai fascisti! Viva la Romania libera! (Filomon Sirbu, di anni 24, tornitore, membro dell’Unione della Gioventù Comunista e in seguito del Partito Comunista Romeno, fucilato nelle carceri di Bucarest nel luglio 1941).

I  O      P  E  N  S  O    A  I     M  O  R  T  I
Nella pioggia che b atte e scioglie i cieli
- i grandi cieli all’improvviso soli -
io penso ai morti, udranno a lungo i treni
chiamare in sogno le città perdute
e dare ai nomi dell’addio la voce
che resta nella sera.
Sei, a chiamarti, il nome delle sere
che non risponde, ma potresti avere
bisogno del racconto, d’una voce,
per questa pioggia che ti fa più sola
dei lumi senza requie.
Tornerai
dalle musiche morte, dalle gronde
dei tuoi mattini, amore che riprendi
dal naufragio l’ala del tuo volo.
-Alfonso Gatto- 

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