REGNARE Bis
domenica, 25 luglio 2010
REGNARE Bis
Moltissimi scrittori, filosofi e poeti danno norme comportamentali di come dovrebbe regnare e vivere il ricco potente. La prima regola raccomandata è quella di osservare con spirito puro la morale. Ma la virtù è, nel pratico comune, il patrimonio dei coglioni. Il giovane che ha belle qualità, dovute all’indole e alla buona educazione, se ha ingegno, è obbligato a rinunziarvi perché si vergognerebbe se non si credesse capace di altri pensieri e di altre azioni diverse a quelle che si era proposto in gioventù. Tanto è vero che per vivere, per non essere vittima di tutti, calpestato, deriso e soverchiato sempre e comunque nonostante il buon impegno, il valore, il coraggio, la cultura e la capacità occorre essere, assolutissimamente, birbone. Pertanto il giovane, finché non ha imparato ad esserlo, si trova sempre malmenato e non cava un ragno dal buco. Nell’arte dell’arrangiarsi, di regolarsi e nel comandare, di essere sempre il primo in società e di regnare sempre sugli altri in qualunque modo, è il più scaltro che vince sempre. Allora, perché si dovrebbero leggere i libri per istruirsi e per imparare l’etica e, nello stesso tempo, conoscere ed essere disposto a dover fare tutto il contrario per comunque regnare? Per questo deve essere chiaro nello scritto, come tutto è chiaro nel fare, che non vanno consigliati quei comportamenti di morale, se non si vuole cambiare il mondo, se pensiamo che l’èra attuale sia unica e perenne, ma è opportuno insegnare quelle regole per regnare e per vivere, che realmente vengono usate. ( Leggendo Leopardi)
La virtù genererà una nuova società?
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