ASIKA
giovedì, 14 luglio 2011
ASIKA
Compagna, certo non hai ricevuto una lettera da un
moribondo, e adesso ti capita. Specialmente dopo il mio comportamento di ieri
in tribunale, non so se potrò arrivare alla prossima settimana. Mi hanno detto
che insisteranno e interverranno perché sia eseguita la mia sentenza. Non fa
nulla! Che primavera decisiva! Viva i compagni! Non pensavo che ce l’avrei
fatta a campare fino adesso. E’ tutto regalato questo tempo! A causa della mia
particolare posizione non ho e non so cosa scriverti, malgrado il mio grande
desiderio. Il passato lo sai,, il presente pure, il futuro non ce l’ho, non me
l’hanno lasciato. Qualsiasi cosa ti scrivessi, la considero inutile. E’ il
quarto mese che non vedo il sole. Non sono uscito dalla mia cella se non per
andare in Tribunale. Anche se fisicamente sono crollato, sono d’umore
eccellente. Gli ultimi saluti, Dimitri Kanev, partigiano bulgaro, orribilmente
torturato e fucilato nel 1943.
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DICEMBRE ‘43
Hanno ammazzato Rèsega, c’è il sole,
la nebbia di dicembre sul viale
Bronzetti. E’ uno, la pietà non vale,
si fermano al contenuto le parole.
Il lugubre apparato, il passo corto
dei gerarchi in corteo, ma al Cordusio
dalla Tessile sparano sul morto.
Il conto aperto non sarà mai chiuso.
-Alfonso Gatto-
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