DONI

 

mercoledì, 20 luglio 2011

DONI

 

   Donare le tue ricchezze significa donare poco. Ma se doni te stesso tu dai veramente. Infatti che cos’è la tua ricchezza se non ciò che curi e nascondi con il timore di dovertene servire domani? E domani, che cosa porterà il domani al cane troppo prudente che seppellisce l’osso nella sabbia senza traccia. E che cos’è la paura del bisogno, se non il bisogno stesso? Il terrore della sete quando il pozzo è colmo, non è forse insaziabile sete? Vi sono quelli che danno poco di molto, e per essere ricambiati, e la prudenza nascosta avvelena il loro dono. E vi sono quelli che hanno poco e lo danno tutto. Essi credono alla vita e alla sua munificenza e il loro forziere non è mai vuoto. Vi sono quelli che danno con gioia e la gioia è la loro ricompensa. E quelli che danno con rimpianto e il rimpianto li battezza. Vi sono quelli che danno senza pena e senza gioia, e senza premura di virtù. Essi sono come il mirto che sparge nell’aria, laggiù nella valle, il suo incenso. Nelle loro mani Dio parla e dietro i loro occhi egli sorride alla terra. (meditazione su Parlaci dei doni dal Profeta di Gibran Kahlil Gibran).

 

 

 

vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv

 

 

 

IMPARARE   AD   AMARSI

 

Oggi, bisogna scegliere,

 

subito,

 

e per sempre.

 

O gli uomini imparano ad amarsi,

 

a comprendersi,

 

a vivere per l’uomo,

 

o essi spariranno,

 

tutti,

 

e tutti insieme.

 

E’ arrivato il progresso,

 

e il progresso è diventato

 

un’immensa macchina per assassinare.

 

-R. Follerau-

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