TAPPA
venerdì, 15 luglio 2011
TAPPA
Lo schieramento cattolico conservatore tenterà, sia pure
all’interno del sistema parlamentare, nei limiti della Costituzione, di
contenere il processo di democratizzazione, di frenarlo, lo criticherà, lo
contesterà. In questo senso, la strategia comunista degli anni ‘70 può essere
paragonabile con quella degli anni 1940. Forse al fondo continua a esserci lo stesso
progetto: se riusciamo a convincere la Democrazia Cristiana e i cattolici
dell’opportunità di una rivoluzione democratica, saremo in grado di organizzare
un blocco storico, di raccogliere un consenso delle dimensioni dell’80%.
Pensava qualcosa del genere Togliatti? Pensa qualcosa del genere Berlinguer? A
me pare un progetto improponibile. E sono convinto che nel suo primo fallimento
la guerra fredda non c’entra niente o quasi. -Giorgio Galli-
Dunque, dire rivoluzione democratica è dire rivoluzione democratica
borghese? Quando Togliatti parlava della guerra di liberazione come d’un avvio,
d’una prima tappa della rivoluzione democratica, a me pare cogliesse, più
lucidamente di tutti, nel vivo di quella drammatica esperienza, un elemento
veramente nuovo che a molti sfuggiva. -Paolo Spriano-
(meditazione sulla scelta di un frammento di: Invece della
rivoluzione, colloquio di Giorgio Galli con Paolo Spriano, Panorama, Dicembre
1975, n.503).
COME QUEL RUSCELLO
Dell’acqua limpida
dall’alto della montagna
felicemente vola scendendo
cercando l’afose acque
che basse e sporche
sono morte
fra i verdi prati
in mezzo alle canne marcite.
Le parole significanti
perdono la concretezza
nel vertiginoso svolgersi dei pensieri.
Si dice l’amo
e il mondo canta.
Si dice la odio
e il mondo vive ancora
mentre col suo progresso
viene regredendo la massa umana.
Un laccio stringe
e la gola soffoca
mentre la lingua parla
e il sangue scorre
come quel ruscello
sul suolo e dentro la carne.
Vive ancora!
-Renzo Mazzetti-
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