ACHILLE TERRACINI SPARTACO
ACHILLE TERRACINI SPARTACO Nelle canzoni e negli inni degli oppressi le tribolazioni evitavano amicizie inquinanti che compromettevano il riscatto del lavoro, la redenzione del genere umano, l'attuazione dell'uguaglianza sociale. Poi, ai tempi di Achille detto il piagnone, la sciocchezza politica illuse che il più era ormai fatto e che non esistessero più i nemici dei lavoratori. Per la riuscita, oppure per il rimorso o per la consapevolezza, o in un barlume di lucidità politica per il delitto contro l'umanità commesso, il sempliciotto Achille pianse. Achille pianse, ma ormai il crimine era stato commesso, ed egli non fu più il capo dei lavoratori protagonisti. Tutti i nemici dei lavoratori e della Costituzione diventarono suoi amici. Il comunista Terracini, presidente dell'Assemblea costituente, si mise le mani sulla testa e nell'agitazione incrinò la lapide. Spartaco e Gesù indicavano la via Appia colma di schiavi crocefissi. Ma no, Achille, dopo le lacrime, si i...