ABBATTIMENTI
ABBATTIMENTI
Controllare la ricchezza non era conveniente perché tenuta in poche mani. Perseguitare i tanti poveri assicurava reperire risorse da utilizzare per reprimere i pochi furbi e galleggianti vari. La pacchia era finita. I poveri sistemati nei loro recinti belavano come pecorelle smarrite, i ricchi finalmente liberi di godersi la vita. Per mantenere le classi sociali e sviluppare le ingiustizie, il capro espiatorio di ogni male veniva inventato ogni volta all'occorrenza. Quando la razza, il colore della pelle erano stati contagiati dal sistema, si passava alle classi ritenute subalterne. Si bastonavano gli studenti con i grilli per la testa. Si perseguitavano gli indigenti che prendevano il reddito di cittadinanza. Si discriminavano che non ritenevamo normali sessualmente. Poi, quando il numero delle persone raggiungeva la soglia d'allarme, che tutelava lo spazio riservato ai privilegiati, si passava agli abbattimenti selettivi. La guerra era necessaria perché faceva spazio, incrementava la produzione bellica e civile. Con uccisioni e distruzioni la sporca società disastrata rilanciava l'economia e tutto il brutto rimaneva come prima. Ritornato tutto al posto dovuto, si ricreava l'illusione della concorrenza per mettere la competizione tra gli ultimi, che si sbranavano a vicenda, e non arrivavano mai primi. (Ricordo da un racconto di Maya).
(Ricordo da un racconto di Tommy detto Tom)
“Il mercato da porre all'attenzione della critica dell'economia politica,
non era quello della donzelletta che vien dalla campagna,
che un giorno la settimana era il ritrovo di paesani e campagnoli che vendevano,
compravano, barattavano il frutto di duro e onesto lavoro;
era quello assillante onnipotente che speculava su valori basati su niente,
su gettoni per gioco d'azzardo, speculazione, truffe, roulette,
sacrificio di esseri umani sulla moderna pira della rovina generale”.
-Renzo Mazzetti- (Giovedì 30 Marzo 2023 h.18,48).
categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.
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