CACCIA ALL'ORSO
CACCIA ALL'ORSO
La scolaresca s'è sistemata sui banchi e guarda verso la porta aperta. Albertino entra e, mentre si siede dietro la scrivania, domanda se siamo soddisfatti delle vacanze pasquali trascorse a Ronta nel villaggio Marrani. Gli risponde un coro di sì entusiastici. Bene bene sono contento anch'io. Poi, fatto l'appello, apre un libro e legge: Diedi un'occhiata ai miei due fucili, alzai i cani, e mi feci a riflettere dov'era più conveniente che mi piazzassi. Alle mie spalle, tre passi distante, c'era un grosso pino. “Fammi piazzare lì sotto al pino, così potrò anche appoggiarci il secondo fucile”. Mi trascinai fino al pino, sprofondando fin sopra ai ginocchi; pestai sotto il pino una piazzola di poco più di un metro, e lì mi sistemai. Un fucile lo presi tra mano, l'altro (coi cani già alzati) lo appoggiai contro il pino. Poi tirai su il coltellaccio dal fodero e lo rimisi a posto, per provare se, in caso di bisogno, fosse agevole a sfoderarsi. Restammo in silenzio in attesa dell'orso... Nedo interrompe, al cenno di Albertino si alza e dice: siamo stati creati per vivere... amare... procreare... ma uccidere... Albertino lo interrompe: i rapporti tra esseri viventi diversi saranno affrontati in altri momenti; fa per riprendere la lettura, ma ormai si è fatto tardi. Compito a casa: Lettura di “Caccia all'orso” di Leone Tolstoi con breve riassunto e vostre riflessioni. Compagne e compagni buonanotte. (Ricordo da un racconto di nonna Teresina).
categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.
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