CACCIA ALL'ORSO

CACCIA ALL'ORSO

La scolaresca s'è sistemata sui banchi e guarda verso la porta aperta. Albertino entra e, mentre si siede dietro la scrivania, domanda se siamo soddisfatti delle vacanze pasquali trascorse a Ronta nel villaggio Marrani. Gli risponde un coro di sì entusiastici. Bene bene sono contento anch'io. Poi, fatto l'appello, apre un libro e legge: Diedi un'occhiata ai miei due fucili, alzai i cani, e mi feci a riflettere dov'era più conveniente che mi piazzassi. Alle mie spalle, tre passi distante, c'era un grosso pino. “Fammi piazzare lì sotto al pino, così potrò anche appoggiarci il secondo fucile”. Mi trascinai fino al pino, sprofondando fin sopra ai ginocchi; pestai sotto il pino una piazzola di poco più di un metro, e lì mi sistemai. Un fucile lo presi tra mano, l'altro (coi cani già alzati) lo appoggiai contro il pino. Poi tirai su il coltellaccio dal fodero e lo rimisi a posto, per provare se, in caso di bisogno, fosse agevole a sfoderarsi. Restammo in silenzio in attesa dell'orso... Nedo interrompe, al cenno di Albertino si alza e dice: siamo stati creati per vivere... amare... procreare... ma uccidere... Albertino lo interrompe: i rapporti tra esseri viventi diversi saranno affrontati in altri momenti; fa per riprendere la lettura, ma ormai si è fatto tardi. Compito a casa: Lettura di “Caccia all'orso” di Leone Tolstoi con breve riassunto e vostre riflessioni. Compagne e compagni buonanotte. (Ricordo da un racconto di nonna Teresina).

VIRUS SPOSTATI ORSO
(Ricordo da un racconto di Irina)
La caduta delle prime foglie, lo spuntar di funghi,
l'uva da vendemmiare, il sole caldo gentile splendente,
le ore più corte più dolci e più intense,
i voli di pennuti nell'andare e nel venire,
l'innocente orso M49 ingannato e di nuovo incarcerato
esprimevano l'attualità, la modernità: era il triste periodo
del mortale virus mondiale 2020 in cui tutti,
in particolare le famiglie degli scolari, subivano la tristezza
dello scaricare sugli altri la responsabilità delle colpe,
delle spalle tonde e delle singole incompetenze.
Settembre portò il “Rimando” dei ligi, forse troppo
e spropositati, troppo interessati e scrupolosi osservanti,
poco pensanti e troppo rigidi ignoranti disagiati
(né di destra né di centro né di sinistra
né di qualsivoglia d'estremo), specializzati nel gioco
superficiale facile vigliacco reazionario “Scaricabarile”.
Molti facevano il giusto, il proprio dovere,
o si attenevano alla nenia del “Buon senso”.
Pochi si autosottoponevano al sano,
sincero e rivilatizzante umano “Esame di coscienza”.
Qualcuno agiva per il personale basso tornaconto:
Disastro degli sfortunati, di tutti gli onesti e dell'Italia unita”.
-Renzo Mazzetti- (Giovedì 10 Settembre 2020 h.14,48).

categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.

DISSOLVENZA
in
ALEKSEI FIODOROV


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