FRA’ FRANCESCONE
domenica, 30 aprile 2017 FRA’ FRANCESCONE Nella piana di Portella arrivarono i lavoratori con le carriole e le falci, le teste coperte dai berretti. Tra quei monti era sereno ma apparve la banda del bandito Giuliano con le fucilate. Tutti guardavano se arrivava un temporale. Quei terreni abbandonati con il sangue venivano seminati. La banda di Giuliano scatenava la tempesta. Caddero i berretti e gli scialli tra i cavalli. Piene di sonno anche le mule finirono all’altro mondo. Tutti scapparono in mezzo ai sassi, ma miravano troppo bene quei servi delinquenti. Vieni, tocca a te, interrompe Foresto scuotendo l’asciugamano. Ascanio, preso dalle mani di Eligio il giornale “Gazzetta del Barbiere”, scorre le pagine e poi, piegato bruscamente il doppione, legge: “Meglio non credere che essere un falso credente, un’ipocrita”. Fra’ Francesco… Francescone! (Ricordo da un racconto di Bicefalo ). VIENI O MAGGIO (canzone) Vieni o maggio t’aspettan le genti ti saluta...