ISTRUZIONE VIRUS BEPPINO AUDACE

martedì, 12 maggio 2020

ISTRUZIONE VIRUS BEPPINO AUDACE


IL FUTURO DEI GIOVANI

Il futuro dei giovani
si realizza nella qualità
del loro presente.
-Renzo Mazzetti- (29 dicembre 2012)

ISTRUZIONE VIRUS BEPPINO AUDACE

La virulenza del 2020 mise in luce tante inefficienze statali. Tutti lamentavano l’eccessiva burocrazia. Non era possibile scrivere delle norme semplici ed immediatamente operative. I soldi disponibili non arrivavano agli aventi diritto. Dopo la Liberazione fu scritta la Costituzione in modo chiaro, conciso, capibile da tutti. Poi, con il passare degli anni, fu ritoccata per l’avvento dell’ideologia delle privatizzazioni e per il superamento dello Stato e l’affossamento della Costituzione stessa. Nel titolo II, rapporti etico-sociali la Costituzione recita: L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita, i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi, la Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso; enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione, senza oneri per lo Stato; la legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. Invece, tutti i diritti a favore degli alunni e alle famiglie relativi alla gratuità fino agli otto anni e poi per quelli superiori con le borse di studio, si trasformarono con nuove norme, burocrazia e complessità, in aziende scolastiche per il conseguimento del profitto privato. La stessa degenerata politica anche per il Servizio sanitario nazionale che con la regionalizzazione e la logica di superare lo Stato e il prioritario pubblico interesse si attuarono sempre più privatizzazioni e sempre meno Stato e Costituzione; così anche il servizio sanitario pubblico unitario e nazionale deperì e nelle regioni si sviluppò la sanità privata che, con nuove norme, burocrazia e complessità carpì, usufruì con convenzioni e vari marchingegni di ingenti risorse pubbliche. In definitiva: le leggi in origine nella Costituzione della Repubblica erano semplici e pratiche, ma furono volutamente travisate, trasformate, sabotate dalla complessità e dalle leggi attuative fatte su misura dell’imprenditore e dalla pesante burocrazia per consentire e facilitare la privatizzazione, per assorbire risorse pubbliche, promuovere il profitto privato. Chissà per quale diabolico meccanismo c’era addirittura il numero chiuso per impedire lo studio di medicina a tutti coloro che volevano diventare medici. Il tutto veniva sintetizzato così: pubbliche perdite, privati guadagni. Senza contare lo sviluppo della corruzione e del malaffare con episodi vergognosi fino, mi sembra, di un governatore nordico incarcerato eccetera, più o meno, in tutta la nazione di altri fatti simili, criminali. Durante la virulenza del 2020, per uscire dal mortale pantano della burocrazia, Beppino fu detto l’audace, perché saltò coraggiosamente tutti i passaggi melmosi. Le leggi seguivano l’iter usuale però l’attuazione con in calce l’unica firma che consentiva l’immediatezza concreta era posta dal Presidente del Consiglio dei Ministri con la formula: “Salvo approvazione e determinazioni del Parlamento”. In definitiva i comportamenti del capo del governo, pur nelle stesse condizioni precedenti, erano completamente capovolti per il coraggio dimostrato, in concreto, da Beppino detto l’audace. Dopo, tutto ritornò semplice con l’attuazione originaria della Costituzione nel suo onesto spirito in particolare nel settore scolastico e sanitario, e cioè: non più privatizzazioni e soldi dati per il profitto privato ma riorganizzazione e potenziamento del pubblico, nell’interesse esclusivo di tutti i cittadini. E l’Italia riprese il cammino sulla strada pulita dell’interesse generale tracciata dalla Liberazione. (Ricordo da un racconto di Ariella).

IL 25 APRILE E’ LIBERAZIONE E’ PACE
Dittatura fascista:
Persecuzioni atroci
Sofferenze terrificanti
Guerra mondiale
Distruzioni morti.
Il 25 Aprile è Liberazione è Pace.
Carboneria Resistenza Liberazione
Partigiani resurrezione dell’onore
Patria italiano patriottismo Giustizia
Costituzione Repubblica Libertà
Unità nazionale Democrazia Pace.
Il 25 Aprile è Liberazione è Pace.
Nella Festa della Leva obbligatoria
Nella Festa dell’Esercito di Popolo
Spirito patrio unitario fraterno sacro
Festa della Vittoria e delle Forze Armate?
Festa della Pace e Festa del Disarmo generale!
Il 25 Aprile è Liberazione è Pace.
-Renzo Mazzetti- (5 Novembre 2018) 

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