CORPORAZIONI E IMPERO

VENERDÌ, 27 SETTEMBRE 2019

CORPORAZIONI E IMPERO

Gli economisti assomigliano ai teologi, i quali stabiliscono due sorta di religioni: ogni religione che non sia la loro è un’invenzione degli uomini, mentre la loro è un’emanazione di Dio. (Karl Marx). Questo è il motto della rubrica di Storia & Economia sulla terza pagina di Abbaio in cui si afferma che durante i venti anni del fascismo la disoccupazione fu drammatica: nel 1923 i disoccupati erano 391.974, e nel 1937 erano più di un milione. Il fascismo si era costruito una sua particolare demagogia a più facce, rurale e sindacalista e populista, nell’urto continuo fra la sua base agraria e industriale e la sua composizione di ceto medio. Il fascismo ha storicamente dimostrato tutta la sua fragilità e inconsistenza teorica e sociale, la sua totale sottomissione alle leggi di sviluppo e agli interessi del capitalismo; e in questo modo ha anche finito col deludere e scontentare e allontanare i ceti intermedi e quegli intellettuali che avevano creduto alla soluzione dell’ordine corporativo e autoritario, alla eliminazione dei fenomeni più macroscopici della divisione di classe: il bracciantato, il latifondismo, la disoccupazione, e dovettero registrare il fallimento di quella falsa “rivoluzione” promossa dalle squadre al tempo della marcia su Roma. La disoccupazione nel ventennio fu un fenomeno cronico, il cui costo, data la sua estensione, più accentuata fra il 1927 e il 1935, ricadeva su tutte le classi subalterne. Basta leggere i dati dell’Istituto centrale di statistica elaborati nel 1943-44 e dunque fonti ufficiali del regime. (Ricordo da un racconto di Irina).

FASCISMO (*parte da IL FASCISMO)
Esso fu e rimane
aggressione
ricino manganello
botte prigione tortura
impiccagione fucilazione
crimine assassinio; …


Vedi:

EGO IPOCRITA

NEMICI SEMPRE (TENEBRE E LIBERAZIONE)

AMAZZONIA E DESTRA


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