EDUCAZIONE POLITICA

giovedì, 23 gennaio 2020



Medaglia ricordo delle Frattocchie




EDUCAZIONE POLITICA

Albertino legge l’articolo dello Statuto che riguarda il costume di Partito: Ogni membro del Partito comunista deve comprendere che a lui guardano i compagni di lavoro e di studio, i vicini di casa, i conoscenti e i parenti, come ad un combattente per un mondo migliore, per una società più giusta e più sana. Egli deve perciò preoccuparsi costantemente di essere di esempio con la sua vita privata, con la condotta verso la propria famiglia, i vicini, i compagni di lavoro, con il comportamento morale, l’onestà, lo spirito di solidarietà umana e sociale di cui dà prova. Ciò è tanto più necessario quanto più il compagno è conosciuto per l’attività che svolge e per le cariche che ricopre nel partito e nella vita sociale e politica. Compito a casa: studio dello Statuto del Partito con stesura di un breve saggio con analisi e considerazioni in rapporto alla educazione civica svolta dall’Istruzione pubblica. Compagne e compagni buonanotte. (Ricordo da un racconto di nonna Teresina).

RICORDO DELLE FRATTOCCHIE
Il periodo di studio,
vissuto con entusiasmo dal giovane operaio,
non sembrava avere aumentato
il suo bagaglio di conoscenze.
Quei giorni trascorsi
ad ascoltare le lezioni dei docenti
e a studiare sui libri,
a partecipare alle riunioni ristrette
e alle commissioni di lavoro
per approfondire specifici problemi,
a scrivere documenti
e preparare interventi orali
per le assemblee generali,
gli sembravano una semplice imitazione
della medesima attività politica
già svolta in sezione e nell’officina.
Questa impressione era la sensazione
che sentiva in superficie dalle sue prime riflessioni,
ma ciò non significava che ritornava
nelle stesse condizioni culturali di quando era partito.
Non gli era stato insegnato
come ci si presenta in pubblico:
se era più apprezzato
vestirsi con giacca e cravatta
oppure con jeans e maglietta;
se con il capello curato e corto
oppure lungo con la barba incolta;
se suscitava più simpatia
apparire con uno smagliante sorriso
oppure assumere un aspetto serio,
pensoso, riflessivo.
No, era chiaro,
non gli era stato insegnato nulla
che riguardasse l’apparire.
Non gli era stato insegnato
a studiare bene un testo
e riuscire a ripeterlo a memoria
senza esitazione e, con efficace comunicativa,
mantenere l’attenzione degli ascoltatori;
non gli era stato insegnato a credere
e avere fede nelle personalità importanti e famose,
ad obbedire sempre e comunque alla gerarchia superiore.
Non gli era stato insegnato nulla di nulla che già sapesse.
Eppure qualcosa di essenziale
sentiva volteggiare nel proprio intimo.
Mentre il treno lo riportava in Toscana,
il suo sguardo si perdeva nella compagna laziale
e il cervello continuava a pensare e curiosare;
lo sentiva allegro nella ricerca continua,
autonomo e pulsante come il cuore.
-Renzo Mazzetti- (Luglio 2012)

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