RENZI DIVINO

 

martedì, 10 luglio 2018

RENZI DIVINO

Ho sbagliato. Non è l’algida sobrietà che fa sognare un popolo, bisogna dare un messaggio forte. Siamo stati molto sui social e meno sul sociale? Non sono d’accordo, non siamo stati in grado di replicare alle falsità. La legge sulla coalizione ha rimesso in piedi solo il centrodestra, l’operazione di inseguire Pisapia è stato un errore. Non vi dico che avrei voluto più affetto nei momenti più duri. L’affetto da parte dei militanti c’è stato. Mi sarei aspettato più solidarietà da parte del gruppo dirigente. Io mi sono dimesso e il giorno dopo c’è chi ha chiesto dimissioni vere. Richiesta arrivata da gente che non si è mai dimessa neanche dalla bocciofila. State segando l’albero sul quale siete seduti. Continuate pure. Ci rivedremo al congresso. Riperderete il congresso e il giorno dopo ricomincerete a contestare chi ha vinto. Adoro stare sui contenuti e ragionare, so che non tutti sono capaci, vi suggerisco di non cadere nelle provocazioni. Quando hai il tuo governo e dici che il jobs act non va bene, la buona scuola non va bene, le misure sulle periferie non vanno bene devi votare M5s non PD. Non si può solo alimentare la divisione, chi contesta aiuta la destra. Basta alle risse da cortile, io nel mio piccolo farò la mia parte. Se fai le primarie e chiami due milioni di persone non è possibile che duecento appartenenti ad una corrente metta tutto in discussione. Scegliete una strada che volete io ci sono, ma se il giorno dopo le elezioni si riparte daccapo il problema non è quando si fa il congresso ma quando si chiude. Non è possibile che una corrente di partito indebolisce il leader per avere qualcosa in più. O ce ne rendiamo conto o perderemo la possibilità di incidere. La riscossa partirà se finiremo di prendercela con chi lavora affianco a noi. Tutta la bottega si era fermata per ascoltare Ascanio che leggeva sulla GAZZETTA DEL BARBIERE l’intervento del suo idolo. Eligio, che di tutte quelle parole condivideva solo “riscossa”, si mise a cantare “Bandiera Rossa”. (Ricordo da un racconto di Bicefalo).

 IL GRANDE STREGONE
 Via il sole via il libro aperto
via la falce via il martello
rottamatore primo fu Bettino.
Poi dalla televisione scese
Silvio il ricco cavaliere
sportivo e buontempone.
Ultimo fu Matteo capo partito
primo ministro e grande stregone
che tutti mise nel calderone.
-Renzo Mazzetti-
(11 giugno 2015)

Vedi: PINELLI FINESTRA (30 Giugno 2018)


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