CASTELLO DI SAN GIORGIO

 

giovedì, 21 novembre 2013

CASTELLO DI SAN GIORGIO

Lunedì, 5 dicembre di sera. Ecco le ultime linee della mia vita… Domani il mio nome comincerà a perdersi fra gli innumerevoli che sono già dimenticati… Vivrò nell’affetto de’ miei cari, ma tutto viene ad un termine, né però mi sconforto. Sì, qualche cosa di noi dura oltre il sepolcro e durerà quindi anche l’amore… La (mia vita) fu un misto di male e di bene, e se quello fé traboccare la bilancia, la fermezza della mia anima in questi sei mesi la tornò all’equilibrio; non la fermezza di questi ultimi istanti, dico, perché non è gran virtù il disprezzare la morte… Io penso che se non v’è un’altra vita, anche la morte non ha scusa. In tal caso morte non significherebbe che ultimo dolore fisico, appunto perché tale egli suppone la vita. Se poi l’anima è immortale, come sento nel mio cuore essere difatti, la morte ha nulla di terribile, perché sulla terra vi sono più affanni che gioie e in Cielo non ci deve essere che gioia, perché là solo si potrà possedere la scienza e l’amore.

Gran Dio, nel tetro carcere
Dove l’affanno è vita.
Conforta tu quest’anima
A’ cari suoi rapita,
Ch’erge la prece a Te.
-Carlo  Poma-
(Martire di Belfiore, anno 1852, Patriota del Risorgimento Italiano)

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