VIVA VERDI
giovedì, 20 agosto 2009
VIVA VERDI
Il Nabucodonosor è stata l’ opera più risorgimentale di Verdi; gli Italiani dell’ epoca si riconoscevano nella stessa condizione degli Ebrei sotto il dominio babilonese in particolare nel coro va’ pensiero, sull’ ali dorate. Il Risorgimento italiano si esprime sia attraverso i moti rivoluzionari, sia attraverso l’ opera dei pensatori, poeti e artisti, che nelle loro opere diffondono le idee di libertà, unità e indipendenza. Un esempio tra i tanti è Alessandro Manzoni quando scrive: ” Liberi non saremo se non siamo uni “. I patrioti caduti per la libertà e per l’ unità d’ Italia lasciano una indelebile testimonianza degna dei martiri cristiani. I patrioti scrivevano VIVA VERDI che significava: ” Viva Vittorio Emanuele Re D‘ Italia “. Giuseppe Verdi è impegnato anche politicamente dal 1861 tanto che viene eletto Deputato del primo Parlamento italiano e nel 1874 è nominato Senatore.
STORIA DELL'EMIGRANTEDella terra non tua
tutto sapevi e amavifin da quando le tue
mani infantili già erano callosee sapiente curavi i
raccolti, i frutti, le verzure.Nella tua calda aria
sicula avesti le prime ingiustiziema ancora non capivi
nascondendo la rabbiache cieca e succube nel
tuo sangue fermentavacome il buon vino
fermenta nel tino del contadino.E domandasti al vecchio
che le storia aveva vissutoe discutesti col giovane
che sarebbe stato nella storiae imparasti a guardare
te stesso e come vivevi.Così, nei ritagli di
tempo, cominciasti e studiare.Nella caparbietà degli
intenti e del sapereritornarono gli
entusiasmi soffocati alle elementaried ora uomo che ritorni
bambino leggi e finalmente scrivi.E il bambino domanda un
perchée l'uomo che studia
riesce e dare una rispostafino a che è l'uomo che
domanda ed è l'uomo cherisponde. Ora sai
l'origine delle ingiustizie:il latifondista che non
ama e tanto meno lavora la terraingordo di soldi e di
potere feudale in tutto speculae prima di tutto sulla
gente onesta, misera, ignorante.Poi, costretto come
migliaia e migliaia di altri uominiabbandoni la moglie e i
figli e la terra del tuo sudoreemigrando triste e
sconfitto nella speranza.Ti avevano promesso un
buon lavoro e un buon salario,e dopo poco tempo la
possibilità di alloggio per le famiglia.Ma già sono tre anni
che vivi vegetando martoriatodalla catena di
montaggio nella fabbrica prigionee nell'unica stanza dove
mangi e dorali e mezzocon un altro il groppo
alla gola ti prende nel pensare aiA mo' di macchina
automatica sei trasformatodall'ingranaggio che di
uomo tutto frantumamentre la televisione
propina "carosello"e fa vedere il mondo dei
ricchi per far dimenticar noi stessiMa sai e non ti illudi
mentre costruiscinella lotta partecipa il
tuo granelloutile nel dar senso al
mosaico di un mondo diverso."E lororetrogradi di ogni razzagià tinti nel verde
della muffadei castelli feudaligià larve disumane che
odiano l'uomopiù niente hanno da
direaltro che confessar le
loro colpeal Tribunale della Povera Gente".-Renzo Mazzetti- (19 agosto 2009)
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