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Visualizzazione dei post da agosto, 2024

LA NON VIOLENZA E IL NOSTRO COMUNISMO

 LA NON VIOLENZA E IL NOSTRO COMUNISMO La non violenza non è il contrario della violenza. Allo stesso modo per cui affermiamo che la pace, quella positiva, fondata sulla giustizia, non è, solo, una prassi, una tattica, una modalità che possono scegliere i movimenti politici di trasformazione della società a seconda delle opportunità con cui la storia si presenta a noi. La non violenza, almeno dentro alcune teorie generali, gandehiane, ma non solo, pensiamo ai neri d'America, alla teologia della liberazione, allude a un'idea politica complessiva del potere che chiama in causa strutture, istituzioni, rapporti sociali, sistemi di valori, culture, coscienza di sé, comportamenti. Ed è un'idea di società alla radice inconciliabile con l'attuale, affatto diversa da quella capitalistica perché ne mette in discussione la costruzione ideologico-giuridica principale: la separazione tra individuo e società, tra etica e politica, tra etica della coscienza ed etica della responsabili...

SPELONCA DI LADRI

SPELONCA DI LADRI (Ricordo da un racconto di "Miao!") Nella terza pagina di Miao! il motto: Il futuro si nutre del passato e diviene presente. Sotto il motto, l'articolo sui danni che massacravano l'umanità per l'insolenza di mercato e concorrenza del sistema economico. Sotto l'articolo, poche righe tratte da: "Il vangelo secondo Gesù Cristo" di José Saramago: Arrivati all'ingresso del Tempio non erano più tredici, ma mille. Gesù si diresse verso i cambiavalute e disse ai discepoli: ecco che cosa siamo venuti a fare, e cominciò a rovesciare i banchi, spintonando e poi picchiando chi comprava e vendeva, per cui si creò un subbuglio tale da non permettere di sentire le parole che pronunciava se, per uno strano caso, la sua voce non avesse preso a risuonare stentorea come il bronzo: della casa che dovrebbe essere di preghiera per tutti i popoli, voi ne avete fatto una spelonca di ladri, e continuava a ribaltare i banchi, facendo sparpagliare e schi...

SANSONETTI RENZI PALLINO BIS

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SANSONETTI RENZI PALLINO BIS VENERDI' 18 GENNAIO 2019 h. 6,30. (foto: Dea = che bello guardarsi allo specchio senza sputarsi in un occhio) Nell'attesa del treno se ne sentono dire tante e di tutti i colori. Pallino (con in mano la Verità) dice che, a guardare bene, in Pierino si vede Gastone cugino di Paperino nel ruolo di Narciso curvato a rimirare la propria immagine; era all'Unità ed è scomparsa con il suo partito; a Liberazione e anche quel giornale è sparito e Rifondazione non ha neppure un deputato; non l'ha visto ma ha sentito dire che in televisione abbia detto cose abominevoli; però ha sentito cos'ha detto il rottamato sulle foto fatte al terrorista in mezzo ai poliziotti e della messa a rischio dell'identità... E' un bischero, dice una signora, e spiega: solo qui da noi sono anonimi perché, da altre parti nelle manifestazioni di piazza, sulla divisa portano un grande e ben visibile numero identificativo. Uno che cambia dei sacche...

IL CANTO DI PALLINO (CENTRO POLITICO) BIS

 mercoledì, 18 settembre 2019 IL CANTO DI PALLINO (CENTRO POLITICO) BIS Guarda attentamente il mappamondo: Il centro politico dell’Italia esiste, cantava Pallino mentre martellava con forza e ritmo la suola di cuoio che sarebbe diventata la solida e sana base per la morbida tomaia della nuova scarpa fatta su misura. Prima si facevano le scarpe su misura (arte di un lavoro utile), poi facevano le scarpe (metafora di distruzione inutile e dannosa) e le leggi elettorali a ripetizione su misura. Il centro politico italiano esiste e, purtroppo, è stato represso nel freezer. A sprazzi alcuni cubetti di ghiaccio (con dure lotte e sacrifici) sono stati sciolti, ma non hanno sostituito completamente la mentalità velenosa seminata dalla dittatura monarchico-fascista. Esempio degli esempi: le regioni dovevano sostituire anche le prefetture e via dicendo. Per comprovare ciò e via dicendo, basta prendere una realizzazione conforme alla Costituzione e il mantenimento della vecchia e superata ma ...

ANTIFASCISMO PISANO

 ANTIFASCISMO PISANO (Meditazione su: "Le radici dell'antifascismo pisano" di Italo Bargagna in "Ora e sempre: Resistenza". 50 anni di storia, testimonianze dei protagonisti e documenti della Provincia di Pisa e della Associazione Nazionale Partigiani d'Italia. Novembre 1991).  Necessitano ricerche e studi atti a conoscere e valutare, nella realtà del momento storico in cui si svolsero, i fatti e gli episodi della lotta antifascista nel territorio della Provincia di Pisa. Lotta che non può essere confinata nel periodo 1943-1945, in quanto le sue radici risalgono alle origini ed alle prime manifestazioni di violenza fascista nella nostra Provincia. Fin da allora, particolarmente tra i giovani militanti dei partiti democratici e tra quelli senza partito, si produsse un fermento, una rivolta ideale che si estrinsecò nella confusa, affannosa ricerca del modo migliore di opporsi validamente al sopruso, alle umiliazioni, alle violenze. L'esito negativo dell...

GUERRA CHIESA TORA'

GUERRA CHIESA TORA' (Ricordo da un racconto di Pallino) Prendila coi fanti e lascia stare i santi, si diceva ai miei tempi. Invece, in piena guerra, anziché trovare strade per far cessare il fuoco e costruire la pace, si emanarono editti contro quella chiesa ucraina perché legata a Mosca. Da un'altra parte del mondo gli estremisti religiosi ebrei danzavano e cantavano mentre stragiavano i palestinesi cristiani e musulmani. La religione è l'oppio dei popoli? Marx era smentito, in antichità dalle crociate, nel '24 dalle guerre in corso. Va bene che Marx con quella frase intendeva affermare che la religione è un rifugio spirituale in un mondo immaginario. Ma, inoltre, scriveva che, la religione, se per un verso è acquiescenza al regime esistente, per un altro è anche rivolta verso di esso. La religione è coinvolta in una contraddizione: da un lato le classi dominanti tentano di sfruttarla come strumento per tenere la gente sotto il proprio regime, dall'altro, nelle ...

DATO E RESO O DOLLARI PULITI

DATO E RESO O DOLLARI PULITI (Ricordo da un racconto di Vasco) La Storia... la Storia... affermavano i saggi che erano vissuti, che, per le loro opere, non morivano. Essi erano studiosi, creatori, rivoluzionari. Opere immortali letterarie, filosofiche, politiche. Il capitale, critica dell'economia politica di Karl Marx: esempio concreto, sempre attuale. La Storia... la Storia. La Storia è una cartina di tornasole. "Lacchè" erano definiti i servi degli USA. La Storia attua vere verità, perché "Lacchè" diventarono gli stessi USA, perché leccarono gli scarponi guerrafondai dei produttori d'armi, sperperando così, nelle guerre locali, preparatorie della terza guerra mondiale, montagne di dollari, portando, non solo ingiustizie distruzioni genocidi, ma anche la sporcizia sui dollari, dollari che potevano essere dollari puliti e meglio utilizzati con il disarmo e la pace per il benessere degli americani e di tutti i popoli. -Renzo Mazzetti- (Martedì 20 Agosto ...

FRATELLI ROSSI (RACCOLTA DI POESIE)

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 FRATELLI ROSSI (RACCOLTA DI POESIE) (Raccolta di poesie di Renzo Mazzetti (Domenica 18 Agosto 2024 h.16,33) RITORNINO OPERAI                          (Ricordo da un racconto di Bicefalo) "Perduta, tradita la luce del Sol dell'avvenire,  la classe operaia cadde sotto il dominio dei riformisti  che aprirono la strada ai reazionari nipoti del fascismo.  Essi, ombrosi permalosi diffidenti suscettibili senza spirito intelletto  (privilegiati nella deviata democratica libertà del più forte  dominante sul campo della concorrenza mercato),  diventarono dei poveri di spirito, ovvero dei piccoli borghesi  conservatori di destra, riformisti, meglio specificati in moderni antiriformisti,  ovvero: retrogradi che davano a intendere che tutto fosse già attuato, cioè,  che la democrazia antifascista fosse compiuta e che tutto concretamente realizzato  nello spirito della Resistenza e...

HIROSHIMA NAGASAKI JAMES FRANCK

 HIROSHIMA NAGASAKI JAMES FRANCK "Sedici ore or sono un aeroplano americano lasciava cadere su Hiroshima una bomba che è la più potente sinora impiegata nella storia delle guerre. Si tratta di una bomba atomica; per essa si sfrutta l'energia fondamentale dell'Universo". Con questa prosa non priva di enfasi, il presidente Truman annunciava l'avvenuto sganciamento della prima atomica sulla città giapponese di Hiroshima, il 6 agosto 1945. Tre giorni dopo fu impiegata la seconda bomba: il bersaglio era Nagasaki. Anche qui, in una frazione di secondo, un sole artificiale più abbagliante del nostro sole brillò a qualche centinaio di metri di altezza, una nuvola a forma di fungo si elevò a 13.000 metri e poi gli spaventosi effetti sugli uomini e sulle cose 39.000 morti e 25.000 feriti su una superficie di 4 chilometri. A  Hiroshima si erano avuti: 66.000 morti e 69.000 feriti in un raggio di 10 chilometri; più vittime qui, in un attimo, che in quattro anni di bombardamen...