TORTA DORATA (W LA GUERRA)
Come
numero di guerre nel mondo eravamo a posto, ma in Europa non si
consumavano munizioni e armamenti. La guerra d'Ucraina fu la classica
ciliegina sulla torta dorata: Munizioni esaurite e fame di ogni tipo
di armamenti. Per meglio rispondere alle richieste dell'amico
Zelensky, il nuovo governante nominò ministro della guerra un
importante personaggio molto esperto nel settore dell'industria e
commercio di armi. Egli, per incrementare la produzione e la vendita
di armi anche nel proprio paese, propose di aumentare il numero di
militari, rinnovare e potenziare tutte le armi leggere in dotazione
personale, quelle pesanti e nucleari, per ammodernare e rafforzare le
proprie caserme e le numerose basi militari della santa Alleanza
militare, per la difesa delle libertà dell'Occidente avanzato
democratico e liberal reazionario. (Ricordo da un racconto di Rita).
IL FASCISMO
(BALLATA ANTIFASCISTA)
Quando
c'era il fascismo,
camerata,
ti ricordi?
Camminava
con le mani
nelle
tasche e senza soldi;
ora
hai le tasche piene
e
inneggi Mussolini.
Se
avevi mille lire
le
tenevi nel ritratto:
camerata,
non ci pensi
che
mangiavi mezzo piatto?
Che
la pancia era candela
e
scioglieva come cera?
Ora
hai il televisore,
lo
pagasti a cambiali;
e
la sera ti diverti,
prima
mangi e poi ti sciali;
e
tua moglie, tutta occhi,
guarda
il video e tu la tocchi.
Non
è stanca di lavare,
di
pulire il pavimento;
ora
ha la lavatrice
ed
avrà la cinquecento:
vive
come una signora
e
tu vuoi la dittatura.
Pensi
sempre a Mussolini;
che
lavoro non ce n'era,
e
se tu ti lamentavi
ti
portavano in galera:
“Traditore!
Mascalzone!”
e
legnate sul groppone.
Che
bell'epoca il fascismo!
Si
cantava “giovinezza”,
ma
lo stomaco digiuno
eruttava
debolezza,
e
le voci erano pianto
accordato
con il canto.
Si
andava per le strade
come
pecore al macello;
il
gerarca ci spingeva
agitando
il manganello:
noi
le teste penzoloni,
lui
il cane e il padrone.
Era
un carcere l'Italia,
i
gerarchi gli aguzzini;
direttore
di quel carcere
era
il duce Mussolini,
più
feroce di Nerone
ed
aveva sempre ragione!
Ora
vedi gli operai
scioperare
nelle piazze
e
vorresti contro loro
i
fascisti con le mazze;
i
fascisti ed i padroni
con
la frusta e gli speroni.
E
vorresti, che vorresti?
Camerata,
sputa l'osso!
Il
fascismo era la peste
lo
portavi sempre addosso,
ed
il puzzo che lasciava
pure
l'aria ammorbava.
Camerata,
sputa l'osso!
Tu
vorresti un altro impero,
massacrare
altri popoli,
tutto
il mondo un cimitero!
Se
di sangue non sei pieno
chiama
Hitler, l'altra iena.
Il
compare del tuo duce;
siete
tutti di una razza
e
nel sangue della gente
ci
nuotate senza braccia;
siete
come la bufera
sulla
terra e un'ala nera!
Il
compare del tuo duce;
(Dio
liberi noialtri!)
Che
lo dico e vedo ardere
bimbi
e vecchi, padri e madri:
milioni
di persone
prima
carne e poi sapone.
Che
lo dico e qui davanti
a
ferire gli occhi miei
vedo
campi di sterminio,
ossa
e scheletri a cataste,
non
c'è tomba che gli basti!
Questo
era il tuo fascismo;
camerata,
esci fuori!
Noi
vogliamo che la terra
sia
un giardino tutto in fiore,
e
la pace ed il lavoro
come
il sole e l'aurora.
E
vogliamo l'uomo uomo;
e
padrone dei diritti
conquistati
con il sangue
e
poi scritti nelle carni;
l'uomo
uomo e come uccelli
con
i nidi sui castelli!
Camerata,
esci fuori!
ogni
uomo è amico nostro;
e
la carne non è pietra
e
il sangue non è inchiostro:
il
nemico della terra
è
il fascismo, è la guerra!
E'
il fascismo, è la guerra!
E
tu metti bene in mente
che
se esce dalla tomba
trova
pane per i denti:
trova
l'armi nelle mani
d'ogni
vero italiano.
-Ignazio Buttitta-
(Bagheria).
(Rinascita,
10 Marzo 1972).
categoria:
fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze
tra le righe.
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Poesie
CESARE
BATTISTI ASSASSINO COMUNISTA
UN
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-Sabato 15 Ottobre
2022 h.22,17-
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