VIRUS NOTTI MACABRE

 

martedì, 27 ottobre 2020

VIRUS NOTTI MACABRE

IL FUTURO DEI GIOVANI
Il futuro dei giovani
si realizza nella qualità
del loro presente.
(29 dicembre 2012)
ISTRUZIONE
Semplificare l’insegnamento
nella scuola pubblica
significa moltiplicare l’ignoranza complessa.
(settembre 2010)
-Renzo Mazzetti Bicefalo-

VIRUS NOTTI MACABRE

La notte è fatta per amare… Una bella canzone collegava la notte all’amore. La notte, sinonimo di sonno ristoratore, di salute, di sogno, di passione. Il buio privato, vissuto intimamente, illuminava la giovane età. S’imparava ad esistere, godere, maturare in consapevolezza con spirito e corpo, presenti, vivi. Andavamo a ballare i sabato alle ore 21 e le domeniche il pomeriggio e la sera, negli intervalli in pizzeria e, intorno all’una, tutti a letto. Poi, il mal vivere contagiò lo spirito del tempo, e fu tutto ribaltato, tutti a capo all’ingiù, i piedi sopra. Inutile assurdo moderno quanto disperato comportamento. Alticci, ubriachi, drogati. Miseri puerili, intorno all’una tutti in discoteca, a far giorno solo per fare giorno, senza attrazione né esperienze né nuove conoscenze, ma affiliati in bande chiuse di amichetti fin dall’asilo in su, tra colleghi, tra amici degli amici in ristrette cerchie di annoiati, nell’assillante e vana ricerca di divertimento nella degenerata evasione. Anche i Comuni organizzavano le “Notti bianche”!!! La diseducazione con il maltrattamento della mente e del corpo sprofondavano nell’imbarbarimento della società. La gioventù si disperdeva, si perdeva sulla brutta strada. Che felicità era quella non vissuta sobria ma nel distorto comportamento e senza la genuina personalità? Fare sesso (non all’amore) e dopo non ricordare niente o quasi. Giungere al mattino stanchi e sofferenti, sporchi, brutti e incattiviti. Passare il giorno a dormire o mezzo rimbambiti, macabri, profondamente soli, disastrati. (Ricordo da un racconto di Bicefalo).

L’EROINA
La si può immaginare
come sogno fantastico invocare
quando ogni volontà d’avvenire
non è scoperta
né voluta
né combattuta
né perseguita
in quell’epica scommessa
che è la vita,
dove la cultura, l’intelletto,
l’amore, il dolore, la lotta,
la speranza, la fratellanza
diventano duri cimenti
di menti e corpi
nello sforzo d’essere umani.
L’eroina non è fata né mago
ma semplice orrido suicidio
e non vale la pena
darsi sogno in quell’angoscia
perché nell’artificiale l’umano scompare
e il loro sporco mondo s’ingrassa
ingollando sporca carta moneta.
Aspettiamo l’altra morte naturale
a compimento di vita veramente vissuta
quale esperienza umana
nell’ultima emozione terrena.
-Renzo Mazzetti-
(Verso levante, poesie del mio autunno caldo, Bologna 2009)

categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia. dimenticanze tra le righe.

Vedi:

VIRUS ESTREMISMO

ARINGA CRUDA


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