ARINGA CRUDA

lunedì, 16 dicembre 2019

ARINGA CRUDA

Le parole della televisione attirano l’attenzione: … i partiti non servono più … non ci sono più le categorie … non ci sono più i pensionati … non ci sono più i lavoratori… Ma chi è quel bischero: esclama Orano togliendosi il ciuffo di capelli cadutogli in collo, e prosegue: allora, i lavoratori disperati davanti all’acciaieria? i collocamenti pieni di giovani? i vecchi persi in cerca di un boccone? Zeno, gettando sul tavolino la GAZZETTA DEL BARBIERE: con i comunisti non mi sentivo solo e abbandonato … -non ero un operaio angosciato con le lacrime agli occhi, dice Gabrio… -interrotto da Renatino: ho una pensione: frutto di lotta e di duro lavoro… e non mi sentivo un catalogato conforme, un coglione inquadrato: -villetta a schiera e tre figli con Fedora: felici e liberi. La televisione zittisce tutti con la grande palla di sardine… -rompe il silenzio Nedo: A me piace l’aringa cruda con i fagioli lessi, -e par di veder lo sgocciolar nel goloso sguardo che lampeggia alto. Si sente il profondo “umm” di Aldo -che poi dice: con le uova crude dell’aringa ci salto lo spaghetto… primo… secondo… con l’olio nuovo e vin bianco del Castagneto. Nella bottega di Foresto la golosità impera, ma l’estasi viene interrotta dall’entrata di Ascanio: Avete sentito? Nordico Sceso più scende e più bestemmia. Va tenuto d’occhio, sennò sbrana tutti, – dice Vando mentre esce. (Ricordo da un racconto di Therios).

 LA GIOIA DELLA LOTTA
 Il sessantotto
è stata la ribellione
allo stato di cose esistenti
produsse la consapevolezza
che la persona subalterna
poteva diventare classe dirigente.
Questo nella istruzione
ancora di più
nei luoghi di lavoro e nelle officine
con le lotte dell’autunno caldo.
Quelle conquiste reali
normative e retributive
con i sogni di liberazione
sono stati sconfitti dalle corporazioni.
Altra cosa
è l’istruzione dei tempi odierni:
la casta al potere
non ha interesse
di attrezzare i cervelli per pensare
con autonomia e fantasia.
Oggi
l’ammaestramento dei cervelli
serve solo per utilizzare merci;
in quest’ èra
il mercato è l’assoluto sovrano
il cittadino succube consumatore.
Oggi i giovani,
studenti, lavoratori
come quelli del sessatotto e dintorni
sono felici?
-Renzo Mazzetti-
(19 Settembre 2011)

categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.


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