VIRUS E CIVICI (AVANTI ITALIA)
GIOVEDÌ, 28 MAGGIO 2020
VIRUS E CIVICI (AVANTI ITALIA)
VIRUS E CIVICI (AVANTI ITALIA)
Un filosofo sapientone che non riusciva e risolvere i
quesiti posti dalla complessa società, anziché studiare ed applicarsi di più,
propose di cambiare le regole del sapere e di rendere più facili le tematiche e
le problematiche. Nei riguardi della partecipazione democratica e della libertà
dei cittadini, anziché risolvere il problema della governabilità, si
distruggeva la democrazia, il sistema elettorale proporzionale senza soglie di
accesso e la partecipazione quasi della totalità degli elettori, si ottenne:
degenerazione democratica, il dimezzamento e più della partecipazione e un
Parlamento sofferente per l’assenza di idealità, di spirito di servizio a
favore della collettività, di esperienza. Avventurieri nullafacenti diventarono
privilegiati impiegati dipendenti politicanti affaristi. La nonna Teresina
diceva: “Sono più i casi che delle leggi”. Un vecchio adagio, ma sempre nuovo
proverbio: “Fatta la legge, trovato l’inganno”, perciò troppe leggi e
altrettante tantissime norme attuative e montagne di burocrazia per i tantissimi
inganni, malcostumi, grandi profitti, promozioni, evasioni fiscali. La
giustizia pendeva come la Torre di Pisa ma cambiava direzione al minimo soffio
di cattiverie e insinuazioni, calunnie e trame. Soltanto la libera informazione
si salvava dal qualunquismo imperante e dalle personali simpatie d’interessi
personali ed intimi? Girava una barzelletta: la televisione toscana era
veramente una grande informatora: in una piccola e sperduta amministrazione
comunale c’èra il malaffare? Si riportava che era inquisito “uno della
maggioranza” e che “un consigliere di minoranza” aveva da tempo denunciato
fatti gravissimi. Bravissima informazione, imparziale ed esaustiva aveva
inventato, senza nominare nomi cognomi partiti, due nuovi partiti, anonimi:
“maggioranza e minoranza”. Eccessivo riguardo militante e giornalismo locale di
“premura”:= sollecitudine motivata dall’interesse verso personaggi che stanno a
cuore. “Premura” diventò la parola d’ordine. Barzelletta come lo fu l’antico
piano Marshall propagandato come una entrata completamente gratuita, ma quanto
furono le uscite di tanti valori, alcuni incalcolabili? Test e tamponi? Va
bene, se il pubblico si pagava bene, e il privato ricattava con il se: meno
morti se ben pagavi? Profitto? Basso e misero, ma alto, certo e comunque. La
Costituzione era inapplicata, ma dicevano di riscriverla, di rifarla tutta
cambiata, ma, con la quella stessa “filosofia”, sarebbe stata, seppur nuova,
ugualmente inapplicata. Regole scientifiche? Fondamentale, onesto, serio ed
efficacie era che ogni tipo di test, privato o pubblico, doveva essere
veramente utile, sopra ad ogni altra cosa, veramente vero. Ma che cosa si
diceva delle micidiali polmoniti fagogitate dal virus, similmente all’antico
Piano Marshall? Nel contempo s’irridevano e si offendevano, si minacciavano
amministratori locali, in particolare quelli lombardi per i loro primati,
ministri, volontari civici, scienziati, lavoratori e disoccupati, con ogni
mezzo e marchingegno si torturava sistematicamente Beppino Audace. Politicanti,
affaristi seguaci del profitto avevano inventato la nuova collaborazione, una
diversa unità nazionale e internazionale, una nuova casta con la mazzetta e la
catasta medioevale. (Ricordo da un racconto di Tommy detto Tom).
categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia.
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