PIANO MARSHALL
MERCOLEDÌ, 25 SETTEMBRE 2019
PIANO MARSHALL
Albertino, con gli occhi lucidi, apre la lezione con la
recita dei versi di Bicefalo: “Arríveremo un giorno/ vecchi ma felici/ per la
libertà/ della nostra morte”. Poi, dopo un silenzioso attimo: “Chi soffre deve
essere aiutato, sempre e comunque, con tutte le espressioni d’amore
disponibili, anche quelle inimmaginabili, e quelle impossibili”. Poi passa al
tema della sera: “Il piano Marshall”. L’aiuto americano previsto dal Piano
Marshall non fu un aiuto gratuito, come invece affermò la propaganda ufficiale.
I dividendi ottenuti dalla realizzazione di questo piano furono elevatissimi,
sia quelli economici sia quelli politici. I più grossi trust americani
monopolizzarono le operazioni previste dal Piano Marshall. Nel sottoscrivere la
legge per la collaborazione economica, Truman nominò amministratore Paul
Hoffman. I paesi del Piano Marshall furono compressi in una sfera economica
chiusa e coinvolti sotto l’indiscutibile predominio americano, e, quel che è
peggio, l’Europa fu divisa in due con l’esclusione di tutta la propria parte
orientale. L’esportazione americana incassò notevoli vantaggi sui mercati
europei. Gli uomini d’affari americani smerciarono facilmente i loro surplus in
Europa con notevoli profitti. L’aiuto americano (poco più di 3 miliardi di
dollari l’anno) riusciva a malapena a coprire il passivo della bilancia
commerciale dei paesi dell’Europa occidentale con gli Stati Uniti ed era
alquanto inferiore alle spese di guerra che gli USA poi imposero ai membri
della NATO. Albertino guarda l’orologio e mormora che è tardi, poi, per compito
a casa, detta: Piano Marshall, inizio della guerra fredda, politica di riarmo e
Alleanza militare atlantica. Compagne, amici e compagni, buonanotte! (Ricordo
da un racconto di nonna Teresina).
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