CAPELLONI E VIRUS
domenica, 29 marzo 2020
CAPELLONI E VIRUS
“Il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni”;
“E dal numero dei morti sul lavoro”. (Bicefalo).
Brecht: “Sventurata è la terra che ha bisogno di eroi”;
“E di salvatori della patria”. (Bicefalo).
Il futuro dei giovani
si realizza nella qualità
del loro presente.
-Renzo Mazzetti- (29 Dicembre 2012)
GIOVANI OGGI
Maltrattati giovani
Avvelenati torturati
Derisi oppressi corrotti
Sfruttati rimbambiti
Tirati su a vuoto e ignoranza
Adattati a cattiveria e odio.
Non vergognosi muri
Sbarre reticolati galere immorali
Aprite panorami riconvertite
Edifici scolastici palestre piscine
Giochi nuovi tante universalità
Liberate i numeri chiusi criminali
Luminose ampie intelligenze aprite
Coscienze conoscenze saperi
Apprendimenti futuri profondi
Mondo disarmato sano pulito
Vita nuova pacifica gioiosa
Terra di tutti fraterna per tutti
Paradiso Terrestre per tutti
Giovani vecchi giovani tutti
Tutti senza pesanti anni oscuri.
-Renzo Mazzetti- (1 Luglio 2019)
CAPELLONI E VIRUS
Durante l’attacco del virus 2020 (d.C.), furono chiusi anche i barbieri, perciò a tutti crebbero a dismisura i capelli; i vecchietti ritornarono giovani capelloni come ai bei tempi del ‘68 degli studenti e dell’autunno caldo degli operai, strettamente solidali con tutti i lavoratori del braccio e della mente, protesi nell’alto dei cieli con l’entusiasmante svolazzo di rosse bandiere e al suono di arcani ritmi di tamburi fischi cori gridi di battaglia. Studenti e operai uniti nella lotta dura senza paura, e, se il vento fischiava ora fischia più forte, durante gli internazionali fantastici assalti, pacifici solidali fraterni, per vincere il presente per splendidi domani. Vinto il virus, fece molto scalpore, l’invio degli Ispettori da parte del Ministero della Salute, funzionari e scienziati altamente qualificati e indipendenti di fama mondiale, per le doverose indagini per l’accertamento di eventuali colpe, di precise regionali e locali responsabilità, particolarmente riferite a carenze e non sufficienti comandi e conseguenti azioni, agli eventuali veri e propri sabotaggi contro l’attività degli Organismi istituzionali nazionali con il basso fine di tornaconti politico-economici, riferiti particolarmente ai testina nelle regioni comandate dai seguaci di Nordico Sceso e di personaggi tecnico-scientifici ad esso simpaticamente alleati. (Ricordo da un racconto di Ariella).
Il sessantotto è stata una ribellione
contro lo stato di cose esistenti.
Produsse consapevolezza:
la persona subalterna
poteva diventare classe dirigente.
Questo nella istruzione
ma ancora di più nelle fabbriche
con le lotte dell’autunno caldo.
Quelle conquiste reali
normative e retributive
assieme ai sogni di liberazione
furono sconfitti dal potere.
Altra cosa
è parlare dell’istruzione
dei tempi odierni:
il potere non ha interesse
di attrezzare i cervelli per pensare
autonomamente con fantasia.
Oggi è sufficiente
addomesticare i cervelli
ad essere capaci di utilizzare le merci
ed essere tutti dei consumatori
in questa èra nella quale il mercato
è il sovrano assoluto.
Oggi i giovani, studenti, lavoratori
se lottano uniti
certamente saranno felici
come quelli del sessantotto
e dintorni.
-Renzo Mazzetti- (19 Novembre 2009)
categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia.
Vedi:
SOLDI CHA-CHA-CHA E IL TANGO DEI BARATTATORI
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