SCRUTATORE DI DIO

martedì, 29 ottobre 2019

SCRUTATORE DI DIO

UN CALDO OTTOBRE SUL TERRAZZINO
Filamenti di ragnatele disfatte vagano per l’aria
Il verde sugli alberi permane ma qualche foglia gialla appare
Nel cipresso gli uccellini prendono il calore del Sole
Ombre velocissime di ali saettano sul terreno appisolato
Una lucertola e una mosca sì ferme come imbalsamate
Canti di animali e suoni vegetali si diffondono armoniosi
Trillanti versi felici lodano il semplice saper vivere.
-Bicefalo- (Ronta del Mugello 26 Ottobre 2019)

Le Scritture ci diffidano, ammoniscono di non cercare quello che è al di sopra di noi, di non voler essere più sapienti di quel che convenga, di non oltrepassare i limiti, che stabilirono i nostri padri, e, chi si fa scrutatore di Dio, rimarrà sotto il peso della sua gloria. Il contrario ha fatto Galileo sottoponendo al suo ingegno i corpi celesti e costruendo secondo la sua opinione tutta l’architettura del mondo. Catone consigliò: Non indagare i misteri di Dio e la natura del cielo e poiché sei mortale, curati di ciò che è mortale. Galileo suppone l’esistenza dell’acqua nella Luna e nei pianeti, e gli fu detto che ciò è falso, poiché essi sono di natura incorruttibile, come affermano gli scolastici e Aristotele, e la perennità del cielo e l’immutabilità per tutti i secoli. Galileo suppone anche la presenza di monti e terre sulla Luna, e pone terre anche negli altri pianeti. E gli fu detto che questo svilisce la dimora degli angeli e infrange le nostre speranze che abbiamo riposto nei cieli. Però Galileo insiste nell’esprimere l’opinione che molti siano i mondi, le terre e i mari, come suppone Maometto; e che in essi vi abitino uomini, se vi fossero i quattro elementi nelle stelle, come nel nostro mondo. Per Campanella la Sacra Scrittura insegna come si vadia in cielo, e non come vadia il cielo. Gli errori dei santi nella scienza provano che anch’essi sono stati eretici? Albertino fa una pausa, poi prende un libro e detta la lezione a casa: studiate l’apologia per Galileo di Campanella e in più scrivete un breve saggio sull’introduzione di Paolo Ponzio. Compagne, compagni e amici vi auguro buon studio. Arrivederci a Mercoledì 6. Buonanotte. (Ricordo da un racconto di nonna Teresina).

Non nelle apparenze
di un fisico distrutto
e neppure alla vista…

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