SCRUTATORE DI DIO
martedì, 29 ottobre 2019
SCRUTATORE DI DIO
Le Scritture ci diffidano, ammoniscono di non cercare quello
che è al di sopra di noi, di non voler essere più sapienti di quel che
convenga, di non oltrepassare i limiti, che stabilirono i nostri padri, e, chi
si fa scrutatore di Dio, rimarrà sotto il peso della sua gloria. Il contrario
ha fatto Galileo sottoponendo al suo ingegno i corpi celesti e costruendo
secondo la sua opinione tutta l’architettura del mondo. Catone consigliò: Non
indagare i misteri di Dio e la natura del cielo e poiché sei mortale, curati di
ciò che è mortale. Galileo suppone l’esistenza dell’acqua nella Luna e nei
pianeti, e gli fu detto che ciò è falso, poiché essi sono di natura
incorruttibile, come affermano gli scolastici e Aristotele, e la perennità del
cielo e l’immutabilità per tutti i secoli. Galileo suppone anche la presenza di
monti e terre sulla Luna, e pone terre anche negli altri pianeti. E gli fu
detto che questo svilisce la dimora degli angeli e infrange le nostre speranze
che abbiamo riposto nei cieli. Però Galileo insiste nell’esprimere l’opinione
che molti siano i mondi, le terre e i mari, come suppone Maometto; e che in
essi vi abitino uomini, se vi fossero i quattro elementi nelle stelle, come nel
nostro mondo. Per Campanella la Sacra Scrittura insegna come si vadia in cielo,
e non come vadia il cielo. Gli errori dei santi nella scienza provano che
anch’essi sono stati eretici? Albertino fa una pausa, poi prende un libro e
detta la lezione a casa: studiate l’apologia per Galileo di Campanella e in più
scrivete un breve saggio sull’introduzione di Paolo Ponzio. Compagne, compagni
e amici vi auguro buon studio. Arrivederci a Mercoledì 6. Buonanotte. (Ricordo
da un racconto di nonna Teresina).
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