lunedì, 7 ottobre 2019
INSONNIA
LETTERA AI BAMBINI
E’ difficile fare
le cose difficili:
parlare al sordo,
mostrare la rosa al cieco.
Bambini, imparate
a fare le cose difficili:
dare la mano al cieco,
cantare per il sordo,
liberare gli schiavi
che si credono liberi.
-Gianni Rodari-
INSONNIA
Quando gli occhi non restano chiusi e il sonno non viene un
po’ di tolleranza e di filosofia possono far restare svegli e fantasticare
senza farsi prendere dal nervoso, ed è originale naturale e più bello, che
contare le pecorelle o prendere qualche ritrovato antico o moderno. Un esame di
coscienza, qualche brutto ricordo e qualche altro bello, da rivivere ed
analizzare. Un rumore, il silenzio, il chiarore di Luna portano gli occhi fuori
dalla finestra? La curiosità vola nell’infinito e sogna ad occhi aperti,
naturalmente perché, non si sogna soltanto dormendo. Da una notte di dolore,
trascorsa insonne per la perdita della mamma, la poesia “Grazie vento”.
(Ricordo da un racconto di Ariella).
GRAZIE VENTO
Per i rumori
che questa notte ascolto
ti ringrazio
vento.
Sarei stato
ancora più triste
nel silenzio-silenzio
nell’ascoltare solo me stesso.
Invece nell’irrequieto
dell’aria smossa violentemente
i rumori sordi-fruscianti
sembrano parlarmi sapidamente.
E m’appaiono miliardi di parole
in figurate immagini
e lampi supersonici
illuminano suggestioni.
Nel vedere con l’orecchie
questi “rumori-illustrati”
gli umori dell’intimo
rimescolandosi galleggiano
e labirinti misteriosi
vorticano a mo’ di pianeta.
In una galassia sconosciuta
vedo “gente” che m’assomiglia:
tanti vanno e vengono
lasciando ombre d’iride
o contorni d’ombre vuote.
Mentre la prima luce naturale
filtra tra le persiane
forse m’addormento
forse mi sveglio
ed è pace.
-Renzo Mazzetti-
categoria:
fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.
Vedi:
ANTIDOPING
L’ARRESTO DELL’IVA
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