POPOLAZIONI ALLOGENE E COLONIALI

 

giovedì, 14 febbraio 2019

POPOLAZIONI ALLOGENE E COLONIALI

Operai, contadini, popolazioni allogene della Venezia Giulia, dell’Istria e del Sud Tirolo, popolazioni della Libia e delle Colonie africane! Il processo contro i nazionalisti rivoluzionari sloveni si è chiuso con quattro condanne a morte e con altre condanne mostruose. Il Tribunale Speciale, strumento infame di repressione dello Stato Capitalista italiano, ha mandato ancora dinanzi al plotone di esecuzione quattro rivoluzionari e ne ha condannato altri otto a morte certa. Francesco Marrussich, Zvonimir Milus, Ferdinando Bidovec e Francesco Valencic sono la nuova preda dei carnefici fascisti, degli affamatori e degli oppressori del popolo lavoratore d’Italia. I nomi di questi martiri vanno ad unirsi a quelli di Della Maggiora e di Vladimiro Gortan ed a quelli delle migliaia di vittime che il regime fascista ha sacrificate in questi anni. Salutiamo i condannati sloveni di Trieste, salutiamo la memoria dei fucilati di Trieste! Il regime fascista è scosso dalla crisi che imperversa nel paese. Gli affamati di tutte le città e di tutte le campagne italiane demoliscono pietra su pietra, alla base, il regime fascista; ed il malessere che si diffonde e si esaspera, ed i movimenti di masse che riprendono, e lo scoramento che invade le stesse file fasciste turbano la apparente solidità del regime. Non vi è per il capitalismo italiano una prospettiva di uscire dalla situazione; e perciò esso sviluppa la politica che conduce alla guerra e ripete periodicamente le macabre cerimonie del Tribunale Speciale e delle fucilazioni che dovrebbero ricordare al proletariato italiano che il fascismo non ha perduta la sua capacità originaria di opprimerlo, di tenerlo in soggezione e di strangolare ogni libertà elementare. Ma la serie degli assassini del fascismo non servono a risolvere la crisi. Essi, anzi, ne esprimono in modo acuto e tragico il carattere profondo, e la loro periodicità ostinata dice che nove anni di terrore bianco non sono riusciti a dare una stabilità al regime politico del capitalismo in Italia né a distruggere la combattività del proletariato, dei contadini lavoratori e delle popolazioni allogene e coloniali, che torna a farsi forte e decisa. Il processo di Trieste, e le condanne che lo concludono, si verificano in un momento in cui la ripresa della lotta delle masse si fa ognora più evidente. La ripresa della lotta delle masse è il segno caratteristico più importante del momento attuale in Italia. In questo quadro debbono essere posti gli episodi di lotta dei quali sono stati accusati quali promotori od autori i recenti imputati di Trieste. Gli episodi di guerra civile nella Venezia Giulia, per il loro intensificarsi, non debbono più essere considerati come episodi terroristici, isolati nel tempo e nello spazio. Nelle regioni allogene slovene e croate, nell’ultimo anno, si è svolta una ininterrotta guerra di partigiani, alla quale aderisce, in forme diverse, tutta la popolazione oppressa. Questo fatto non può essere considerato all’infuori del movimento di ripresa della classe lavoratrice in tutta Italia. E’ perciò che le punizioni “esemplari” del Tribunale Speciale non servono più allo scopo. Le masse lavoratrici si mettono in marcia e nessuno potrà arrestarle. Il Partito Comunista, come già in occasione della fucilazione di Vladimiro Gortan, antesignano della ripresa della lotta delle minoranze oppresse nella Venezia Giulia, denunzia il nuovo e più efferato assassinio di fronte al proletariato italiano, e dichiara alle minoranze oppresse croate e slovene della Venezia Giulia e dell’Istria e alla minoranza tedesca del Sud Tirolo, così come alle popolazioni della Libia e delle Colonie africane che non esiste altra via per scuotere il giogo del fascismo italiano all’infuori di quella che porta alla distruzione del regime del capitalismo in Italia. Per condurre questa guerra difficile e decisiva occorre che lo spirito di sacrificio e di lotta delle masse lavoratrici e delle minoranze nazionali sia messo a profitto degli obbiettivi rivoluzionari del proletariato, sola classe capace di condurre a termine vittoriosamente la lotta di tutti gli oppressi e gli schiavi del regime del capitalismo. (Meditazione su: “Basta con le fucilazioni! Basta con il Tribunale Speciale!” Appello del Partito Comunista D’Italia. Manifesto diffuso clandestinamente, anno 1935).

IL 25 APRILE E’ LIBERAZIONE E’ PACE.
Dittatura fascista:
Persecuzioni atroci
Sofferenze terrificanti
Guerra mondiale
Distruzioni morti.
Il 25 Aprile è Liberazione è Pace.
Carboneria Resistenza Liberazione
Partigiani resurrezione dell’onore
Patria italiano patriottismo Giustizia
Costituzione Repubblica Libertà
Unità nazionale Democrazia Pace.
Il 25 Aprile è Liberazione è Pace.
Nella Festa della Leva obbligatoria
Nella Festa dell’Esercito di Popolo
Spirito patrio unitario fraterno sacro
Festa della Vittoria e delle Forze Armate?
Festa della Pace e Festa del Disarmo generale!
Il 25 Aprile è Liberazione è Pace.
-Renzo Mazzetti- (5 Novembre 2018)


Vedi:

AVANTI POPOLO ALLA RISCOSSA (COMUNISMO TRICOLORE)

FEDE COMUNISTA (DEI DEE MASSE)

RADIO PEPPINO IMPASTATO IN ONDALIBERA

RADIO SCARPA

RADIO MOSCA

RADIO LONDRA


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