ONDALIBERA

ONDALIBERA

(3 Dicembre 2009)



Violente raffiche di mitragliatrici si abbattono per oltre venti minuti sulla folla: otto cadaveri di lavoratori tra cui una donna e i corpi di trentadue feriti, tra i quali tre donne ed un bambino. Migliaia di persone si recavano, nel 1947, alla festa del lavoro sul pianoro nei pressi di Portella delle Ginestra e furono fatte bersaglio del barbaro attacco dei banditi assoldati dagli agrari. Nel 1978 furono recuperati i resti di Peppino Impastato, trentenne comunista, fatto saltare in aria sui binari ferroviari con una carica di esplosivo. Nell'anno 1992 sull'autostrada Trapani-Palermo il giudice Falcone con la scorta saltano per aria. Nel 1993 a Firenze in via dei Georgofili: attentato di stampo mafioso e altre cinque persone perdono la vita, anche la Galleria degli Uffizi subisce gravi danneggiamenti. Nel luglio dello stesso anno attentati mafiosi vengono compiuti a Roma e a Milano con altri cinque morti. E' una continuità di delitti! Le forze della giustizia hanno catturato molti assassini e tredici anni fa, oltre un milione di cittadini firmarono una petizione: chiedeva al Parlamento di approvare la Legge per l'uso sociale dei beni confiscati alle mafie. Tutti i politici raccolsero l'appello votando all'unanimità la 109/96 così, si avverava il sogno di chi, come Pio La Torre deputato comunista assassinato dalla mafia, avevano pagato con la vita l'impegno per sottrarre ai clan le ricchezze accumulate illegalmente. Oggi quell'impegno rischia di essere tradito. L'emendamento deve essere ritirato: non è possibile “rivendere” alla mafia quei possedimenti! Le confische rappresentano l'immagine dell'Italia civile, onesta e coraggiosa che con dignità rivendica quei beni che sono veramente cosa nostra!
                                                      -Modena City Ramblers- 

                                                                     I CENTO PASSI

Sei andato a scuola, sai contare? Si so contare.

E sai camminare? So camminare.

E contare e camminare insieme lo sai fare?

Credo di sì.

Allora forza, conta e cammina... 1, 2, 3, 4...

Ma dove stiamo andando?

conta e cammina... 95, 96, 97, 98, 99, 100...

Lo sai chi ci abita qui?

U zu Tano ci abita qui...

Cento passi ci sono da casa nostra, cento passi.

Nato nella terra dei vespri e degli aranci,

tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio...

Negli occhi si leggeva la voglia di cambiare,

la voglia di giustizia che lo portò a lottare...

Aveva un cognome ingombrante e rispettato,

di certo in quell'ambiente da lui poco onorato...

Si sa come si nasce ma non come si nuore

e non se un'ideale ti porterà dolore...

Ma la tua vita adesso puoi cambiare

solo se sei disposto a camminare,

gridando forte senza aver paura

contando cento passi lungo la tua strada...

Allora... 1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi!

1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi!

Noi ci dobbiamo ribellare.

Poteva come tanti scegliere e partire,

invece lui decise di restare...

Gli amici, la politica, la lotta del partito...

Alle elezioni si era candidato...

Diceva da vicino li avrebbe controllati,

ma poi non ebbe tempo perchè venne ammazzato...

Il nome di suo padre nella notte non è servito,

gli amici disperati non l'hanno più trovato...

Allora dimmi se tu sai contare,

dimmi se sai anche camminare, contare,

camminare insieme a cantare

la storia di Peppino e degli amici siciliani...

Allora... 1, 2, 3, 4, 5, 10, 100, passi!

1, 2, 3, 4, 5, 10, 100, passi!

Era la notte buia dello Stato italiano,

quella del nove maggio settantotto...

La notte di via Caetani,

del corpo di Aldo Moro,

l'alba dei funerali di uno Stato...

Allora dimmi se tu sai contare,

dimmi se sai anche camminare,contare,

comminare insieme cantare

la storia di Peppino e degli amici siciliani...

Allora... 1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi!

1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi!

E' solo un mafioso, uno dei tanti.

E' nostro padre, mio padre, la mia famiglia,

il mio paese... ma io voglio fotter.. mene

io voglio scrivere che la mafia

è una montagna di m.. erda,

io voglio urlare!

-canzone-


VEDI: IL GIARDINO D'EUROPA



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