UNA BELLA CANZONE
giovedì, 31 maggio 2018
UNA BELLA CANZONE
VEDRAI COM'E' BELLO
M'hanno detto a quindici anni
di studiare elettrotecnica:
è un diploma sicuro,
d’avvenire tranquillo.
Con quel pezzo di carta
non avrai mai problemi,
non avrai mai padroni,
avrai sempre il tuo lavoro.
Vedrai com’è bello
lavorare con piacere
in una fabbrica di sogno
tutta luce e libertà!
M’hanno detto che a quindici anni:
fai la specializzazione
è importante, nella fabbrica
farai il lavoro che ti piace.
Io l’ho fatta, ed a vent’anni
poi mi sono diplomato
e a un corso aziendale
m’hanno pur perfezionato.
Vedrai com’è bello
lavorare con piacere
in una fabbrica di sogno
tutta luce e libertà!
Tutto quello che hai studiato
dentro qui non serve a niente,
non importa un accidente
cosa poi tu voglia fare;
il diritto più importante
è catena di montaggio,
modi e tempo di lavoro
ogni giorno, ogni ora.
Qui dentro non c’è tempo,
non c’è spazio per la gente,
qui si marcia con le macchine
e non si parla di libertà.
La tua libertà
resta fuori dai cancelli,
la puoi ritrovare
fra le mura di casa.
Vedrai com’è bello
lavorare con piacere
in una fabbrica di sogno
tutta luce e libertà!
-Gualtiero Bertelli-
(anno 1966)
ANNI DICIANNOVE
Nei socchiusi occhi come profonda nottilucénte
serena immensa distesa misteriosa
sorpresa accettata ingrata ineluttabile
la morte vince la giovane vita.
Era proprio il destino già segnato
e la contrarietà non manifesta
nella persona segno alcuno
pur nell’immobilità scolpita.
Perché accettare così nel corpo
bianco lattato ricomposto bello
la stroncata diciannovenne età
precipitata nel cortile all’Isolotto?
Senza i fiori dei morti
la salma come corona è adorna
nella luce festeggia la partenza
ma sgomenta è Firenze con lacrime è Milano.
Da vivente qui eri sconosciuto
nei numerosi drammi riconosciuto
per sempre rimani ricordo
fratello sul lavoro caduto.
Dio!
-Renzo Mazzetti-
(Firenze, 12 Settembre 2004)
VEDI: IN FONDO A POESIE IL QUARTO DI COPERTINA
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