AUREOLA SALVATRICE
giovedì, 5 aprile 2018
AUREOLA SALVATRICE
Tra due blocchi di case popolari c’è uno spazio libero, una
piazzetta quadrata, in ogni lato due fori per l’aria alle fosse d’acqua bianca
sotterrate, quattro cantoni. I bambini giocano ai quattro cantoni muovendosi
lungo le pareti, contemporaneamente velocemente girando, resta fuori chi non
riesce ad occupare un cantone. Il gioco di gruppo, silenzioso, ognuno per sé,
vietato toccarsi e tanto meno spingersi; statico, dinamico, veloce, lento,
meditato, di attesa; armonia, destrezza, intuizione, segretezza, alleanza; se
ti muovi prima e fuori tempo perché nessuno si muove, resti fuori perché uno
che era senza cantone occupa quello che hai lasciato; se ti muovi
contemporaneamente quando gli altri si muovono e non riesci a fermarti al
momento giusto in un cantone, resti fuori; vince chi, nell’attimo che il gioco
si ferma perché tutti si sono fermati, si trova davanti a uno dei quattro
cantoni. Così avvenne per formare il governo nell’era della dominazione
finanziaria e della metafora della democrazia mondiale. I due capi politici che
vinsero le elezioni restarono fuori perché tacciati cocciuti estremisti. I
maturi e responsabili, ma perdenti, formarono il governo santificati con
l’aureola di salvatori della Patria. E tutto proseguì, come prima delle
elezioni, nella tranquillità della vecchia classe dirigente onnipresente.
(Ricordo da un racconto Therios).
Vedi:
Commenti
Posta un commento