PRETI MARTIRI
lunedì, 8 gennaio 2018
PRETI MARTIRI
Fra i sacerdoti che, per seguire Garibaldi o per aver aderito al movimento mazziniano trovarono morte gloriosa, vi sono nomi celebri nella storia del Risorgimento. Basterà citare fra i garibaldini Ugo Bassi e Stefano Ramorino, fucilati dagli austriaci nel 1849, poco dopo che dinanzi al plotone di esecuzione asburgico era caduto a Livorno un altro prete, G.B. Maggini. Anche il prete milanese Marino Lazzarini fu trucidato dalla soldataglia di Vienna durante le Cinque Giornate, mentre a Brescia, tra l’imperversare dell’eroica lotta popolana delle Dieci Giornate, fu bruciato senza pietà il vecchio sacerdote Faustino Mazza e furono fucilati i religiosi Attilio Pulusella e Andrea Gabetti. I borbonici cacciarono in galera molti ecclesiastici e tanti ne fecero ammazzare, come il Demetrio Chiodi. Numerosi furono i preti martiri della “Giovane Italia” e di luminosa grandezza gli impiccati di Belfiore* * ) Giovanni Grioli, Bartolomeo Grazioli ed Enrico Tazzoli, che affrontarono la morte dal 1851 al 1853. Martiri, preti eroi che fanno onore a tutto il clero italiano, ma che costituiscono un pesante rimprovero alle gerarchie della Chiesa, le quali, invece di difenderli e di sorreggerli, tennero bordone ai carnefici. (Ricordo da un racconto di Tirella). ** ) CASTELLO DI SAN GIORGIO **) PATIBOLI
LA PATRIA (parte) * in QUELLE BESTIE
Oh dolce patria! Oh come
balza de’ forti il core al tuo bel nome!
Stimolo a generosi atti è desio
ch’ella in senno e virtù splenda felice:
La voce che ne’l dice
voce è di carità, voce è d’Iddio!
-Silvio Pellico-
Vedi: LA NUOVA VIVANDA (11 Dicembre 2017)
Commenti
Posta un commento