UN PIAGNONE
domenica, 30 luglio 2017
UN PIAGNONE
Quando il primo ministro perse il referendum istituzionale, un poeta-operaio scrisse: Il popolo ha sconfitto/ il populismo del governo/ il delirio politico del capo. Egli si dimise restando però segretario piddino; scornato raddrizzò subito la coda, ma diventò una lagna continua; diceva: …quelli di sinistra mi attaccano sempre… . Il poverello nascondeva che, per diventare primo ministro, defenestrò brutalmente l’amico di partito, tanto è vero che lo stesso poeta-operaio scrisse: …all’amico di partito/ veloce carpì il governo/ sulla medaglia inciso/ suo volto giovane e fiero…*. La leggenda: in un comizio il segretario scatenò una bizzarra reazione: il pubblico lanciò una flotta di aeroplanini di fazzoletti per difendersi dalle lacrime del piagnone. (Ricordo da un racconto di Therios). * Poesia: “Dritto e rovescio” in I VERSI DEL MIO VIVERE
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