I VERSI DEL MIO VIVERE

 

lunedì, 24 ottobre 2016 h.16,43.

I VERSI DEL MIO VIVERE

I VERSI DEL MIO VIVERE -Raccolta di poesie (in allestimento) di Renzo Mazzetti-. -LIBRO I- 

2091 DOPO SPARTACO
ANNO 2018 (d. C.)
 Sente atavico antico
 Passato presente futuro
 Salmastro faro cherubino
 Stella marina cometa
 Macchina arca galattica
 Palpita galleggia esplora
 Sogna riscopre essenza
 Risorge riprende irradia
 Oppresso i-dea-le santifica
 Rossa saggezza speranza
 Celeste liberazione umana
 Sapere scienza ricerca
 Richiama fata futura.
 Passato presente futuro
 Salmastro faro cherubino
 Stella marina cometa
 Macchina arca galattica
 Palpita galleggia esplora
 Sogna riscopre essenza
 Risorge riprende irradia
 Oppresso i-dea-le santifica
 Rossa saggezza speranza
 Celeste liberazione umana
 Sapere scienza ricerca
 Richiama fata futura.
-Renzo Mazzetti-
(Sabato 23 Dicembre 2017 h. 17,47.)

 ANNO 2017
Occhieggia dalla collina
Sole splendente avanza
 riflette sulla piscina
preludio di felicità sconosciuta
 stazione climatica attiva
raffreddore allergia melanconia
 malanni vari scomparsi via.
 Passi Villa Cerreto
trovi i Tre Fiumi
quale felice sereno
dai canti animali sorpreso
 così mai ti sei ritrovato
Rontese nel grande bosco
 aria piena di sentimento.
 Spirito libero rigenera
rinasce rosso sangue
indomito immortale
cimitero santo custode
 resti ricordi speranze
paradiso terrestre di qua
 un al di là eppur pare.
Acute grida di bimbi
argenti vivi vispi scolari
 giungono fin su per Gattaia
 solo verso pensiero cammino
fil leggero Enza scende
 ascolti errante spirituale
limpido musicato dalle acque.
-Renzo Mazzetti-
(RONTA, 5 gennaio 2917)

 ANNO 2016

 Nel sedici del terzo millennio
 ingiustizia violenza sopruso
 guerra terrore assassinio
 giovane governante babelico.
 Il saggio terreno pastore
 prega porte sante apre
 indomiti spiriti semi d’amore
 entrate nei corpi e cuori fiorite.
 -1 gennaio 2016-
 
FURTO CON SCHIAFFO?

 Lucca Pisa Livorno
 cassa del risparmio
 della mia Toscana.
 Ma che cosa sono
 euro cinque e cinquanta
 del prelievo d’imperio
 dal banco di Verona
 sul mio conto?
 (14 gennaio 2016)
 
MISERIA
Rottamare la dignità
delle persone
giovani medie anziane
è un crimine
contro tutta l’umanità.
Beffeggiare l’altrui futuro
con strumento d’ingiustizia
privilegio per autorità
insensibili e boriose
 alla gioventù affossa il candore
 La miseria
non è fame
 povertà
disperazione
 è il ricco governante.
 (16 febbraio 2016)

 SOLDI VORACI

 I soldi
 senza cuori né cervelli
 sono diventati voraci,
 con i possenti denti
 triturano animali e umani,
 la poltiglia nei pancioni
 provoca dolori viscerali
 alle sensibilità residuali.
 (9 marzo 2016)

 PECCATO DI GOLA

 Oh che bel mangiare
 Non è solo sostentamento
 Son stelle del firmamento
 Fetta abbrustolita un incanto
 Unta con aglio stropicciato
 Fagiol d’allegro nano affogato
 Extravergine d’oliva toscano
 La gola è in gran fermento
 Innalza oltre l’ultimo cielo
 Caldo lampo di genio sereno.
 (11 marzo 2016)
 
VALORI
 
Vedere le banche
 prima e dopo
 è un’avventura
 piena di esperienze.
 Prima:
 alla tenera età
 è consegnato un salva-denaro
 per educare al valore
 del sofferto risparmio.
 Dopo:
 ad ogni età
 è consegnato un salva-salma
 per educare al valore
 del sofferto suicidio.
 Tutti valori
 naturali?
 (18 marzo 2016)
 
SAN GINALE, 28 GIUGNO 2016
 
Buon compleanno
 Marta
 Rara dolcezza
 Fiore sulla Terra
 Miraggio di bellezza.
 
POESIA DEL BARBIERE
 
Barba baffi e capelli signore?
 Barba?
 Da credenti
 o da cubani di Fidel?
 Baffi?
 Da impegnati
 di destra o di sinistra
 o da rottamati?
 Capelli?
 Delle Comuni o degli Ottobre
 dei Risorgimenti dei Sessantotto
 o da Capalbi- idee-distruttori?
 (22/08/2016)
 
CIELO PENSIERO
 Il disincanto
 è un precoce vecchio
 sicuro e nocivo
 intellettuale invecchiamento.
 Nell’umano avanzamento
 il naturale vecchio
 raggiungeva profondo
 il bianco misterioso saggio.
 Nell’odierna verde leggerezza
 la semplificazione frenetica
 è la superficiale ancora
 nel meno nulla della bassezza.
 Nello spirito palpitante infinito
 emozionante esaltante intimo
 coscienza collettiva cielo pensiero
 il rosso risorge e invoca d’esser preso.
(8 giugno 2016)
 
ITTA-ITTA

Non aveva ancora imparato
 a parlare a leggere a scrivere
naturale rozzo sicuro sincero
tenero bebè indifeso comunista.
Nella culla d’amore colma
 forte appariva chiara la genia
sollecitava il sorriso gengivale
scolaro balbettava:“itta-itta”.
(giugno 2016)

 

IGNORANZA
 
L’ignoranza è la tua fossa.
 
Vedere senza occhi
 
Ascoltare senza orecchi
 
Annusare senza naso
 
Amare senza cuore.
 
I nemici sono migliori
 
dei tuoi nemici?
 
Moderno è il meno peggio?
 
Il mondo non è rotondo
 
schiacciato ai poli?
 
Non conosci il nome
 
di quello splendido fiore?
 
E di quell’ortaggio?
 
L’uovo
 
è fatto dalla gallina
 
o dal supermercato?
 
Come si chiama quella stella
 
tra quell’albero e la collina di Giotto?
 
E il canto di quell’uccello?
 
Il nome dell’animale che ulula
 
a quella luce bianca notturna?
 
L’ignoranza distrugge la curiosità
 
fino a che non saprai il nome
 
di quell’albero da frutto.
 
Ma chi è Antonio Gramsci
 
lo sai?
 
L’ignoranza è la tua fossa
 
conoscere
 
amare
 
il tuo vivere.
 
(venerdì 17 giugno 2016)
 
LUCE D’EGITTO
 
Il mondo alleato dimentico assassino
 
Tortura ammazza gioventù e studio
 
Governante servo del misero mercato
 
Diritto incosciente tace mostruoso
 
Gli affari sono affari soprattutto
 
Orfano di patria fratello disperato
 
Mare dolce freddo deserto morto
 
Verità giustizia luce d’Egitto.
 
(25 giugno 2016 ore 11,23)
 

ESTINTI
 
I falsi comunisti
 
orrore!
 
volevano fare sale nelle chiese
 
far ballare la popolazione.
 
I falsi democratici
 
orrore!
 
fecero invece
 
scuole di ballo nelle biblioteche.
 
Fin dalle materne
 
orrore!
 
insegnavano la lingua inglese
 
l’italiano disimparare.
 
Arti paesaggi indole
 
orrore!
 
patria bellezze scomparse
 
cittadini api operaie estinti.
 
(11 ottobre 2016)
 
A B I S S I
 
I liberi animali
 
non lavorano?
 
Perché?
 
Le persone
 
lavorano o non lavorano?
 
Perché?
 
I liberi animali abitano o sono
 
Paradiso terrestre?
 
Perché?
 
Gli umani abitano o sono
 
Paradiso terrestre?
 
Perché?
 
Forse si o forse no
 
tutti sono Paradiso terrestre?
 
Perché?
 
(1 marzo 2015)
 
CANZONATURA
 
Nella Firenze dei savi
 
c’erano una volta i matti
 
oggi è rimasto solo San Salvi
 
matti o presunti tutti liberati
 
il muro inutile accoglie tutti
 
senza cancelli e quelli spalancati
 
fanno tutti liberi dentro e fuori
 
tutti dentro al sistema ignari
 
uguali agli antichi schiavi
 
persi San Salvini incatenati
 
smemorati?
 
(2 marzo 2015)
 
IL MINISTRO OGGETTO
 
Misera carica che parli
 
candidamente ignara
 
di quello che vogliono
 
gli italiani da te invocati
 
Sibilla ti ergi e baro ti inventi
 
credenziali senza liberi voti conservi
 
reazionario sviluppi l’ignoranza
 
ministro cinguetti televisivo consumi
 
oggetto metafora democrazia mimi.
 
(10 marzo 2015)
 
LA VESTE GOVERNANTE
 
Quanto ci costa
 
il vestito del volatile?
 
Quanto quello della lepre?
 
Quanto quello del serpente?
 
Quanto ci costa
 
il vestito della pecora?
 
Quanto ci costa
 
il vestito dell’operaio?
 
Quanto quello dell’insegnante?
 
Quanto ci costa
 
la veste governante?
 
Al contemporaneo assente
 
le risposte.
 
(18 marzo 2015)
 
IL RIFORMISMO
 
Il riformismo,
 
complice del capitalismo e del sistema mercato,
 
cambia solamente governanti,
 
perpetua lo stato di cose presente.
 
C A N N I B A L I S M O        M O D E R N O
 
Dal campo rosso non più il libro aperto
 
il sole nascente con la falce e il martello
 
il garofano politico misero fiore divenne
 
l’aspirazione sotto la quercia scomparve.
 
Poi la bandiera dell’autodistruzione
 
niente materia grigia e rosso cuore
 
ma verde barlume di misera mazzetta
 
e bianco color neutro di tanta ignoranza.
 
Giustizia non più rimava con uguaglianza
 
lavoratori ultimi e giovani senza speranza
 
dignità perduta abbandonava valida presenza
 
traspariva moderno falso la nascosta vergogna.
 
Non più libertà senza l’uguaglianza
 
non più democrazia senza la partecipazione
 
il grande servo di turno appariva osannato
 
forte nel momento alla bisogna sacrificato.
 
Avanti in Italia un altro signore al governo
 
comparsa tutto facente furbo mangia popolo
 
la voce della propria coscienza divora, ignaro?
 
Cibo dei primi più forti, cannibali scomparsi?
 
(20 marzo 2015)
 

CENTO ANNI E PIETRO INGRAO
 
Il tuo centesimo compleanno
 
è la misura della tua vita
 
ma politicamente tutta, servita?
 
Io giovane comunista metalmeccanico
 
a Reggio Emilia nel convegno portai
 
entusiasmo nella lotta dura, servito?
 
Vidi il dirigente compagno
 
intellettuale della nuova società
 
internazionale futura umanità?
 
No! Il colto “caca dubbi” al mio fianco
 
esita e riflette non spirito rivoluzionario
 
complice diventa nel suicidio del Partito.
 
Tutti ti fanno gli auguri, peccato
 
ma il governante attuale controriformista
 
tendente alla reazione, come ti rimane?
 
(30 marzo 2015)
 
OTTIMO ITALIANO
 
La frase italiana è composta
 
da Soggetto e Predicato
 
Espansioni o Complementi.
 
Tito zappa: Tito è il Soggetto
 
zappa è il Predicato verbale
 
perché mi dice cosa fa il Soggetto.
 
Il contadino Tito stamani zappa
 
la terra del suo orto con la zappa.
 
A questo punto ci sono tutte le Espansioni
 
che sono arricchimento della frase
 
che mi dicono chi è Tito (il contadino)
 
che si chiama Apposizione.
 
Poi si è detto: Stamani
 
che è un Complemento di tempo (quando?).
 
La terra è il Complemento oggetto o diretto
 
perché risponde alla domanda (chi-che cosa?).
 
Del suo orto è Complemento di specificazione
 
più Attributo (suo) perché risponde alla domanda:
 
Di chi? Di che cosa?
 
Con la zappa è un Complemento di mezzo
 
perché risponde alla domanda:
 
Con che cosa?
 
E mi dice qual è il mezzo usato
 
per fare quel lavoro.
 
Nota bene: Il Predicato verbale
 
esprime sempre un’azione
 
e all’occorrenza può essere sottinteso,
 
ma raramente,
 
mentre, in un contesto ampio,
 
il Soggetto può essere spesso sottinteso
 
per evitare ripetizioni.
 
L’ottimo italiano linguistico fondamento
 
di tutte le materie insegnamento-apprendimento
 
esalta l’ordine mentale e sublima lo spirito,
 
peculiare pregio, affratella orgoglio nazionale,
 
aiuta la padronanza delle lingue straniere,
 
contribuisce alla formazione della futura umanità.
 
(31 marzo 2015)
 
INTERESSE VITALE
 
Il libro aperto scomparve
 
Più non taglia la falce
 
Il martello chiodo non batte
 
Il sole non nascente
 
Il tramonto grigio-nero nero
 
Il rosso campo ignorante
 
La stella dell’unità nazionale
 
Polvere divenne nell’universo silente
 
Un Dio per la povera gente!
 
Qualche cosa per il lavoratore?
 
Per la scapestrata età giovanile?
 
La critica della economia politica
 
Speranza della rinata umana fratellanza
 
Pioniere cocciuto il tuo interesse lotta
 
Critica sempre critica e sempre critica.
 
(4 aprile 2015)
 

DRITTO E ROVESCIO
 
All’amico di partito
 
veloce carpì il governo
 
sulla medaglia inciso
 
suo volto giovane e fiero
 
pregiato rottame coniato.
 
Il rinnovatore governante
 
unico nella storia esistente
 
ritmo frenetico e gioviale
 
alla società paludosa impose
 
bonifiche con occupazione.
 
Fu liberale destra sinistra
 
illiberale democratico riformista
 
controriformista reazionario farsa
 
apparenza eloquenza illusionista
 
affrontava bacchettando ogni problema.
 
Dame e cavalieri rivoltarono la veste
 
gli Onorevoli a Montecitorio il settore
 
tutti sgomitavano per vederlo e salutare
 
tante teste cambiarono modo di pensare
 
per il culo dove più comodo si siede.
 
(7 aprile 2015)
 
BOCCE GIRANTI
 
Sono perché lo Stato
 
mai più intervenga
 
nella vita ingerisca
 
io sono un liberale
 
che auspica libertà
 
piena della persona
 
nel gioco della vita
 
boccia ferma giudica,
 
ma il debole e malato
 
lo sfortunato e povero
 
la madre e il piccolo?
 
Le bocce giranti
 
non sai dove colgono,
 
sempre non per sempre
 
potenza è la più forte?
 
(8 aprile 2015)
 
COMPAGNO DIFFUSORE
 
Chierichetto servente
 
ragazzo diffusore
 
grande stessa fede
 
Nazzareno ribelle.
 
Santificata domenica:
 
al prete la Messa servita
 
all’operaio l’unità Comunista.
 
(9 aprile 2015)
 
UN PEZZO DI PAROLA

 
Le vocali sono cinque
 
e nella lingua italiana
 
sono indispensabili
 
per formare una sillaba
 
insieme alle consonanti
 
e di conseguenza le parole.
 
A E I O U
 
per cui prendi
 
una qualsiasi consonante
 
la metti prima della vocale
 
e formi una sillaba:
 
un pezzo di parola.
 
(13 aprile 2015)
 
L’IMPRENDITORE COLLETTIVO
 
Superato lo sfruttamento
 
dell’uomo sull’uomo
 
sugli animali e sull’ambiente
 
del più forte sul più debole
 
della disuguaglianza del profitto
 
nacque l’imprenditore collettivo:
 
nessuno proletario
 
nessuna prostituzione.
 
Fraterna serena armonizzazione.
 
(14 aprile 2015)
 

ORA E SEMPRE OPPOSIZIONE
 
La Luna si trova nell’opposizione
 
quando è nella fase di pienezza.
 
L’opposizione rappresenta la relazione
 
di reciproca esclusione tra proposizioni
 
assume la forma di contraddizione
 
niente può insieme essere e non essere.
 
L’opportunismo accetta il compromesso
 
(soluzione incompleta discutibile sul piano morale)
 
anche in contrasto con i propri ideali
 
pur di trarre il massimo profitto personale.
 
Una prassi operativa storico-politica
 
per raggiungere egoistici obiettivi
 
con la gradualità e con il compromesso
 
donando una tregua all’esistente ingiusto.
 
Il buon tono borghese del misero
 
reazionario-riformista governante
 
o la Luna piena e il Sole dell’avvenire?
 
(16 aprile 2015)
 
RESISTENZA OGNIPRESENTE
 
(un pensiero dedicato ai partigiani comunisti)
 
Il pane secco presente
 
passato trascorso attuale
 
giorno dopo giorno
 
presente sempre ribelle
 
mangiato poco ma tanto
 
purché durasse perpetuo
 
ognipresente spirito
 
umano mai asservito.
 
(25 aprile 2015)
 
SARCASTICA STATISTICA
 
Sarcasmo amara ironia
 
della sorte che si ripropone
 
la stessa beffa per la gente
 
al potente che tanta crudezza
 
innalzò rovinoso precipitare:
 
divenne perciò immortale?
 
La statistica
 
neutra scienza foto del reale
 
non è previsione propagandista
 
sondaggio strumentale
 
appagamento ai voleri del re:
 
divenne perciò approbatività?
 
(6 maggio 2015)
 
U R R A
 
Unipolare delinquenziale
 
fondo moneta mondiale
 
vitello d’oro adorante
 
primordiale peccato mortale.
 
Uno straccio freddo sventola
 
spettro spirito eroico battaglia
 
rivoluzionaria rossa vittoria
 
contro barbarie nazifascista.
 
VENTISETTE MILIONI DI MORTI
 
l’orrendo prezzo della liberazione
 
tutto pagato per riscatto mondiale.
 
Soviet compagne e compagni, grazie!
 
(8 maggio 2015)
 
LA RIESUMAZIONE
 
Nipote ancor non ero
 
bimbo gioco con le sedie
 
immaginate barroccio
 
due funi per le briglie
 
la poltrona per cavallo.
 
Passava gli appennini
 
con il misero trasporto
 
spunto di botte fuoco
 
per il riscaldato nonno
 
lavoro guadagno poco.
 
Ribelle all’impero
 
al nero mai piego
 
peristi troppo presto
 
prima volta nei resti vedo
 
rosso ciuffo messaggero.
 
(Martedì 12 maggio 2015)
 

ARGINE
 
Sorridente televisivo ostenti
 
presenza dei boriosi vincitori
 
sulla poltrona toscana mantieni
 
glutei privilegiati non pensanti
 
cinquantadue per cento allontanati.
 
Argine contro la partecipazione
 
degli elettori per chi e che cosa
 
non ti domandi e spregi gli ideali
 
rossi che eravate di splendido colore
 
vi rimane solo la falsità del nome.
 
(Elezioni regionali del 31 maggio 2015)
 
VEDERE E BERE
 
L’ottimismo fa vedere
 
il bicchiere mezzo pieno,
 
il mezzo bicchiere
 
del mio ottimismo
 
chi l’ha bevuto?
 
E l’ottimismo che vede
 
frantumato il suo bicchiere?
 
(domenica 7 giugno 2015)
 
IL GRANDE STREGONE
 
Via il sole via il libro aperto
 
via la falce via il martello
 
rottamatore primo fu Bettino.
 
Poi dalla televisione scese
 
Silvio il ricco cavaliere
 
sportivo e buontempone.
 
Ultimo fu Matteo capo partito
 
primo ministro e grande stregone
 
che tutti mise nel calderone.
 
(11 giugno 2015)
 
PER UNA E
 
Matteo era un nome
 
San Matteo celestiale
 
Matteuccio quello terrestre
 
aveva la mania delle grandezze
 
la E trattò male e fece crucciare
 
divenne Mattuccio da legare.
 
Matteo vezzeggiativo
 
per tutti era Matteino
 
era un timido bambino
 
giocando a nascondino
 
perse la E nel giardino
 
divenne uno splendido Mattino.
 
(13 giugno 2015)
 
Distrazione moderna: Sparecchiare e riporre nel frigo la chiavetta.
 
(sabato 20 giugno 2015)
 
LA SPREMUTA
 
La scuola cattiva
 
tortura delle meningi
 
spremuta della sapienza
 
gioventù assicura
 
vita lavoro dignità
 
ricerca felicità.
 
(20 giugno 2015)
 
IGEO SALATO

 
Primo partì
 
sull’isola di Rodi
 
fece il colono.
 
La famiglia: moglie
 
due bimbe e un bimbo
 
duro lavoro speranze.
 
Solo rimase
 
in Italia la famiglia
 
in salvo speranzoso mise.
 
Un bimbo e la nonna feriti
 
morte la moglie Speranza
 
con le due bimbe in casa.
 
Una cannonata americana
 
quella fu la causa certa
 
in Duomo, tedesca o americana?
 
Due lapidi commemorative
 
sullo sfacciato municipio
 
Pilato non San Miniato?
 
(25 giugno 2015)
 
IL PENSIERO RIMBAMBITO
 
La coscienza ogni tanto fa capolino
 
e appare nel campo inusuale
 
e inventa le borse di studio
 
e i premi prestigiosi mescola
 
con l’acqua e il detersivo
 
per meglio lavare
 
per riprendersi il pulito
 
con il pensiero rimbambito.
 
La verità è matta?
 
(27 giugno 2015)
 
VACANZA A CAMAIORE
 
Morricone sta musicando una canzone,
 
la tavolata di otto magnifici è inconfondibile,
 
Mirella, Vincenzo, Renzo, Marino, Fedora,
 
Maria Agnese, Violante, Anna Maria.
 
Ospite d’onore: Giulia, l’accompagnatrice,
 
ultima arrivata, la più giovane.
 
Ma quella fresca, più bella e simpatica
 
è Mirella, dicono la più grande,
 
anche la più bella e vispa.
 
(12 luglio 2015, ore 15,17. Ombrellone n. 18 fila 5)
 

UNA SCUSA MORTALE
 
La morte,
 
nei confronti dell’età avanzata,
 
diventa timida
 
ed ha bisogno d’inventarsi una scusa:
 
un’influenza, un virus, una caduta.
 
Così,
 
naturalmente,
 
avviene la dipartita.
 
(31 luglio 2015)
 
IL MILIONE
 
Il milione è un grande romanzo
 
di vita vissuta nel rischio
 
nell’avventura della scoperta.
 
Conoscenza e conoscersi
 
nello scambio di merci e d’idee
 
nei diversi credi della pace.
 
Due milioni di Lire
 
bel vivere ogni mese
 
impulso Tricolore.
 
(mercoledì 19 agosto 2015)
 
AIUTI SOVRUMANI
 
Il frutto proibito,
 
il diluvio universale,
 
il vitello d’oro,
 
le catastrofi ambientali,
 
le tragedie dell’umanità:
 
Il buon creato aiuta l’uomo,
 
come può.
 
(25 agosto 2015)
 
LODE AL GUFO
 
Per i tuoi occhi attenti
 
Per il tuo soffio ribelle
 
Per le tue ali libere
 
T’ammiro grande gufo
 
Difensore degli oppressi
 
Contro gli oppressori
 
A te soletto saggio moderno
 
Della Cavalleria l’antico fregio.
 
(12 settembre 2015)
 
RAGNI TESSITORI
 
Ricordo quei libri alternativi
 
sulla rossa bancarella scapigliati
 
nell’aroma della festa dei lavoratori.
 
Le mani nei fumi della cucina
 
sulle tavolate imbandite di volere
 
disegni della grande sete di sapere.
 
Conoscenze vaste sensibili coscienze
 
fiere lotte e alfine vivere pienamente
 
o selvagge vite eternamente schiave?
 
L’avvenire è il passato sangue versato
 
istinto richiamo studio serio e fermo
 
fiero ragionamento modesto e sincero.
 
Martiri disperati angeli smarriti
 
indomiti spiriti ideali viventi sempre belli
 
cuori e capi rossi lucenti ragni tessitori.
 
(1 ottobre 2015)
 
SOGNO
 
Nuotare calmo e leggero
 
con la maglietta di color bianco
 
confuso dai bimbi
 
bagnino nel mare sereno.
 
(10 ottobre 2015)
 
LA VANGA E IL FUCILE
 
La vanga ha una lama
 
e una staffa di ferro
 
sul manico di legno.
 
Per lavorare la terra
 
incalliscono le mani
 
la fatica la fame sazia.
 
Il fucile ha la canna di ferro
 
con il calcio di legno
 
spara pallottole di piombo.
 
La vanga fa bene e pace
 
il fucile fa male e morte
 
sparare indurisce il cuore.
 
(28 ottobre 2015)
 

LA SCUOLA DIVERTENTE
 
La scuola non è
 
né bella né brutta
 
perché è diventata
 
simpatica e divertente:
 
il primo giorno
 
dopo ogni festa
 
insegna sorridente
 
a suonare e cantare.
 
Dalla scuola dell’infanzia a quella superiore
 
il messaggio innocente e giovane di canti e note
 
inumidisce e apre gli occhi alla gola stringe
 
sollecita la speranza e palpita nel cuore.
 
(lunedì 2 novembre 2015)
 
AMACA NEUTRA
 
Vecchio fu giovane stesso entusiasmo
 
metalmeccanico diffusore del giornale
 
di quell’unità dei lavoratori
 
dell’ideale del combattente
 
Gramsci sapiente lucido puro
 
morto inflessibile attuale invitto.
 
Ma quell’inserto cuore estraneo
 
dannoso spreco ironico del benestante
 
piccolo satiro borghese privilegiato
 
al giovane operaio faceva ribrezzo
 
e l’intellettuale brillando di fatto
 
tradì le aspettative del mio sogno.
 
Sull’amaca ancor oggi si dondola
 
ben rinnegando la coscienza perduta
 
incolpa altri con candida perfidia
 
potere economico assenza di politica
 
a sua scusa chiama e non suscita la lotta
 
nessuno sprona ma neutro nel vento vaga.
 
(6 dicembre 2015)
 
PACE E BENE
 
La contaminazione è negativa
 
Accogliere e conoscere è intelletto
 
Lo spirito finalmente è fraterno
 
Il potere denaro è cancellato
 
Pace e bene è attuato
 
Il mondo è salvato.
 
(8 dicembre 2015)
 
LEOPOLDA APOLOGIA
 
Il capo di tutto e di tutti
 
esalta i suoi cambiamenti
 
e iniziano le discussioni.
 
Rottamato tutto e tutti
 
vecchi vecchio giovani
 
fraterni pensieri rimpianti.
 
I giovani più forti determinati
 
ottimisti volonterosi senza scrupoli
 
sono cambiamento e nuovi orizzonti.
 
Lo spirito sensibile perso
 
banca finanza sistema mercato
 
calvario cliente truffato impiccato.
 
Pinco Caio Sempronio e altri
 
scampati dai boschi esempi
 
splendidi giovani già futuri.
 
(domenica 13 dicembre 2015 h. 9:13)
 
PICCOLI SERPENTI
 
Grandezza potenza ricchezza
 
muro trincea divisa fucile:
 
vostro crimine vostro suicidio.
 
Noi povero popolo senza Stato
 
internati torturati spiriti fieri:
 
piccoli serpenti volanti.
 
(14 dicembre 2015)
 
CIARLOTTA PRIMA
 
La giovane politica istruita
 
nella rozza èra avventata
 
passava serena e bella
 
nel regno della ciarla.
 
Ritornati alle leggi naturali
 
orrori dalle foreste ai paesi
 
incantava con parole bevibili
 
ignari giovani e deboli vecchi.
 
I precetti seguiva a modo suo
 
ché adorava il potere e il capo
 
onorava il banco amava il babbo
 
se stessa, ma il prossimo, quando?
 
Ambiziosa scaltra magica
 
divenne Ciarlotta Prima osannata
 
eccezionale cosa mai successa a Roma
 
una donna Presidente della Repubblica.
 
(lunedì 21 dicembre 2015, 11:52)
 
MANICOMIO
 
Ieri, sta cambiando?
 
Oggi, che cosa sta facendo?
 
Domani, che farà?
 
Con questo: “Qua-qua”
 
il manicomio, riaprirà?
 
(Expo, 19 luglio 2014)
 
CORTO E LUNGO
 
Il libero mercato
 
Pubblicità e concorrenza.
 
Il prezzo abbassa
 
La qualità alza.
 
Offrono sconti e vantaggi
 
Ma è il nome il suggello.
 
La co-sumo s’abbrevia:
 
Pesche g.b.bel. Eu.1 con macula.
 
La essi-mercato s’allunga:
 
Pesche squisite centesimi ottanta.
 
Tutte tanto belle col tricolore
 
Marchio italiano naturale.
 
(7 settembre 2015)
 
FUMETTI IN PENA

 
Il topolino parte puntuale
 
arriva alla posta fiorentina
 
in castigo si ferma.
 
Il bimbo sempre aspetta
 
il postino non consegna
 
la mamma lo salva.
 
A niente è valsa la protesta
 
ogni volta la mamma lo salva
 
lo salva in via Mezzetta.
 
Ma quanti fumetti in castigo
 
della fantasia compagni
 
sono in pena abbandonati?
 
(9 settembre 2015)
 
Non si cura la malattia
 
se non si conosce la Causa.
 
(30 giugno 2012)
 

BOZZA PER UNA POESIA
 
La ricchezza si arricchisce con la povertà.
 
L’ignoranza è vilipesa dalla cupidigia.
 
Il cumolista spadroneggia sul menefreghismo.
 
La non partecipazione dei normali cittadini
 
lascia spazio alla vanità del potente.
 
La politica sarà vetrificata?
 
(19 giugno 2014)
 
LA DITTATURA ATTUALE
 
Nell’era della dittatura finanziaria
 
delle intese piccole e delle grandi sedute
 
la semplificazione dell’insegnamento
 
costruisce l’ignoranza complessa;
 
politici dominanti anelano certezze:
 
la sera stessa dell’elezione
 
uno dei due capi concorrenti
 
senza dubbio conquista il governo.
 
Le primarie
 
metafora della democrazia
 
illudono
 
entusiasmano la semplicità
 
l’innocenza
 
il misero pensare esaltano
 
anche la democrazia
 
in dittatura semplificano.
 
(domenica 12 gennaio 2014)
 
ENZO
 
A Santa Maria Novella
 
uno strano ferroviere
 
con un lungo martello
 
batte il freno del treno.
 
Medico attento
 
esperto visita
 
con scrupolo
 
i riflessi verifica.
 
Il treno parte
 
in ottima forma
 
corre veloce
 
sicuro conforta.
 
(martedì 14 gennaio 2014)
 
BUON COMPLEANNO
 
Gli anni passano
 
l’arte e la sensibilità restano,
 
buon compleanno Fanny.
 
(20 gennaio 2014)
 
TRAM 425
 
Alla fermata del tram
 
un giovane di bell’aspetto
 
si porta le due dita alla bocca
 
e chiede al passante una sigaretta.
 
La luce di un lampione
 
illumina la fresca e tenera carne
 
in mostra come merce in vetrina
 
in vendita per sesso senza amore.
 
Una bambina
 
livida e infreddolita
 
seduta sui gradini della chiesa
 
chiede l’elemosina.
 
Un’anziana pensionata
 
rovista nell’immondizia
 
tra gli avanzi di cibo
 
per non morir di fame.
 
Un artigiano che fu benestante
 
un lavoratore provetto
 
un grande risparmiatore
 
tutti suicidati senza rassegnazione.
 
Un banchiere nella disperazione
 
trucida la moglie e i figli
 
incendia la villetta
 
e s’ammazza.
 
Intere specie animali
 
sono da tempo sparite
 
altre in via d’estinzione
 
malata è la vegetazione.
 
L’acqua, la terra, l’aria
 
sono diventate sporche e luoghi di corruzione
 
sono impazzite anche le stagioni
 
e il clima provoca devastazioni.
 
Il servizio pubblico parte
 
e arriva puntuale.
 
Alla guida del tram 425
 
l’autista sorride gentile.
 
(sabato 18 gennaio 2014)
 
LA NUOVA GENERAZIONE
 
Chi guarda indietro cammina avanti senza essere ingannato.
 
-Non ricordo chi lo disse-
 
Occhio e tempo aiutano la verità, fretta e dubbiezza aiutano il falso.
 
-Seneca-
 
Vivrai domani? Vivere oggi è già tardi: il vero saggio è vissuto ieri.
 
-Marziale-
 
La concorrenza è per il popolo un sistema di sterminio.
 
-Louis Blanc-
 
La classe lavoratrice o è rivoluzionaria o non è nulla.
 
-Karl Marx-
 
Sia, l’acre sapore delle lacrime, per non piangere, inghiottite,
 
stimolo aspro al lavoro, alla lotta.
 
-Palmiro Togliatti-
 
Il futuro si nutre del passato e diviene presente.
 
Santa Inquisizione: sono i crimini del cattolicesimo
 
oppure della chiesa medioevale?
 
Semplificare l’insegnamento nella scuola pubblica
 
significa moltiplicare l’ignoranza complessa.
 
Ognuno si fa il partito su misura come fosse un abito;
 
il paese e i lavoratori ne pagano il salatissimo prezzo.
 
Dalle contraddizioni nasce il frutto di nuove verità.
 
L’occasione fa l’uomo ladro, oppure esalta l’onestà?
 
La povertà è un effetto della ricchezza;
 
il capitalismo ne è la causa.
 
l futuro dei giovani si realizza nella qualità del loro presente.
 
-Renzo Mazzetti-
 
(22 gennaio 2014)
 
IL ROTTAMATORE
 
Il vecchio Sapiens Sapiens
 
primo essere vivente dirigente
 
sfruttava il più debole
 
aiutato dall’uso fondamentale
 
della terribile arma clava.
 
Il Cesare romano imperatore
 
implacabile dominatore
 
sfruttava il più debole
 
lo armava con il micidiale gladio
 
per la schiavitù degli altri più deboli.
 
Il Duce capo unico supremo
 
possente guerriero conquistatore
 
sfruttava il più debole
 
lo armava con il pugnale e il moschetto
 
contro il libero pensare degli altri più deboli.
 
Il Governante democratico
 
manteneva l’ordine mondiale
 
sfruttava il più debole
 
lo armava con il cacciabombardiere
 
per l’eterna pace degli altri più deboli.
 
Il Rottamatore nascerà dalle Primarie
 
sarà un grande furbo ambizioso
 
sfrutterà il più debole
 
e il “cambia verso” sarà un abbaio
 
per la sicura guida di tutte le greggi.
 
(martedì 18 febbraio 2014)
 
MELINA  A BIZZEFFE
 
Tartareo domicilio di norme
 
nel combattimento feroce
 
ambiti gloria e onore
 
a nessun vincitor speme.
 
Precise regole condivisero
 
gli ettori, gli achilli, i brenni, i romani,
 
i monarchici, i repubblicani, i democratici,
 
i destri, i centri di la e di qua, i sinistri.
 
I neri, i bianchi, i gialli,
 
pellerossa, viola, arancione,
 
verdi marziani, multicolori stellati, tutti
 
precise regole condivisero.
 
La Linea Gotica nella tregua europea
 
sicura frontiera: Duce e Hitler,
 
gli inglesi, gli americani, tutti
 
precise regole condivisero.
 
(giovedì 20 febbraio 2014)
 
DISTRUGGI TUTTE LE ARMI
 
Se la tua aspirazione prioritaria
 
è un mondo di pace e di fratellanza,
 
se desideri veramente la pace
 
dentro ogni popolo e tra tutti i popoli,
 
prepara tutto, punto per punto, tutto per la pace.
 
Se il tuo primo pensiero irrinunciabile
 
si rivolge alla giustizia e all’uguaglianza,
 
all’amore per tutti gli esseri viventi
 
contro ogni tipo di sfruttamento e di prevaricazione,
 
se desideri veramente la pace, distruggi tutte le armi.
 
(lunedì 24 marzo 2014)
 
IL NUOVO GOLIA
 
Lo spirito offeso con la carne martoriata
 
in gloria trova la giustizia terrena,
 
innocente e savia, la terra promessa
 
ai nativi toglie, ai perseguitati dona.
 
David vincitori, ai massacri sopravvissuti,
 
nei campi curano germogli e semi di vita
 
libera e serena, felice e armoniosa, sensibili
 
ospiti d’amore, vicini senza confini, fratelli di pace.
 
Stirpe sfortunata, dispersa e perduta, disperata,
 
nel terrore segnata dall’angoscia più cruda,
 
salvata da sacrificali gesti di tanti altri
 
umani generosi spontanei, giusti qualsiasi.
 
Tanti perirono volontari nell’immane sofferenza
 
da eccelsi eroi salvatori, seppur nell’ombra,
 
anonimi e modesti d’ogni fede, classe e credo
 
David fermi e forti contro l’estinzione.
 
Il nuovo Golia appare verme proprietario
 
egoista irriconoscente insaziabile, crudele
 
penetra e divora le terre vicine, uccide
 
e in ogni metro rubato, fa micidiale avamposto.
 
Ritorna intelligente
 
oh piccolo e mite
 
forte e coraggioso
 
popolo risorto!
 
(25 marzo 2014)
 
VITA E VITA
 
Mangiare una più piccola semenza
 
e un germoglio,
 
sono nati per il tuo nutrimento?
 
Mangiare il più piccolo bulbo
 
e un fiore,
 
sono nati per il tuo nutrimento?
 
Mangiare una verdura
 
e una frutta,
 
sono nate per il tuo nutrimento?
 
Mangiare un pollo
 
e un uovo
 
sono nati per il tuo nutrimento?
 
Mangiare una lepre
 
e un pesce,
 
sono nati per il tuo nutrimento?
 
Mangiare dell’acqua
 
e dell’aria,
 
sono nate per il tuo nutrimento?
 
Mangiare tutta la natura
 
e crudelmente gli esseri viventi,
 
sono nati per il tuo nutrimento?
 
Gli angeli puri
 
e il neutro spirito,
 
esistono?
 
(sabato 19 aprile 2014)
 
BOLLETTA FOLLETTA
 
Ecco il primo periodo del 2014 di fatturazione
 
con la lettura precedente del letturista
 
conteggiata con quella attuale presunta
 
si consuma ben cinque metri cubi d’acqua
 
però i millecento con i millecentoquattro
 
i metri cubi fanno sicuramente quattro
 
e perché sono conteggiati e pagati cinque?
 
Oh caro Controllo intervieni e fai giustizia
 
perché dai primi Euro sette e trentacinque
 
pago addirittura Euro ventinove e dieci?
 
Per tutte le somme su somme
 
dagli Euro sette e trentacinque
 
perché pago Euro ventinove e dieci?
 
Vedo assommati Euro tre e cinquantasette
 
dovuti per Importo Acqua Anno Precedente
 
più Euro zero e trenta per Compensazione Tariffe
 
più Euro sei e sessantasette per Quota Fissa
 
più Aliquota Iva del dieci per cento
 
più Iva Ente Erogatore di Euro uno e settantanove
 
più Servizio di Euro sette e settantacinque
 
più Aliquota Iva del ventidue per cento
 
più Iva su servizio e spese di Euro uno e settantuno
 
più Arrotondamento Precedente di Euro zero e zero sei
 
più Arrotondamento attuale di Euro zero e zero due.
 
Il Signor Totale impone
 
Euro ventinove e dieci da pagare
 
ma un dubbio ribelle e atroce mi rimane
 
perché pago un’Iva al dieci per cento
 
e perché pago in più un’altra al ventidue per cento
 
e tutte e due nella stessa Bolletta Folletta Fiorentina?
 
Perché perché perché perché perché perché.
 
Perché ? ! ? ! ?
 
(12 maggio 2014)
 

PER PAOLINO
 
Sei morto e non ci credo
 
Mi hai di nuovo sorpreso
 
Ti vedo forte e puro all’infinito
 
Grande compagno piccolo e fine
 
Combattente nelle caverne
 
Con Spartaco contro Roma
 
A Parigi per la Comune
 
A Mosca nell’Ottobre
 
In Spagna e Ovunque
 
Fiero per il riscatto
 
Partigiano italiano
 
Internazionale liberatore
 
Grande carattere ribelle
 
Comunista
 
Semplice
 
Rosso rivoluzionario
 
Sempre!
 
Volontario saresti andato
 
Per la libertà palestinese
 
Fino all’estremo sacrificio
 
La morte usuale e vigliacca
 
Con il tuo corpo
 
Scomparse
 
Il tuo spirito indomito
 
Perpetuo libero liberatore
 
Germinar del nostro Ideale
 
Fiore di ogni stagione
 
Immortale.
 
Rileggendo la poesia mi rido
 
Cazzate
 
Avresti detto
 
Ma ormai ho scritto.
 
(venerdì 23 maggio 2014)
 
COOPERARE
 
Cooperare significa
 
operare insieme per un fine.
 
Cooperare significa contribuire
 
aiutare altri in un’opera.
 
Cooperare
 
non pagare pubblicità.
 
Cooperare sano produrre
 
uguali e insieme.
 
Cooperare e mangiare
 
tutti e bene.
 
Cooperare non più iva
 
non più pubblicità.
 
Cooperare con i costi veri
 
prezzi leggeri.
 
Cooperare con i nostri
 
in armonia con l’aldilà.
 
E Danilo vivrà a Castelfranco
 
democristiano supino nell’eternità?
 
(mercoledì 28 maggio 2014)
 
L A  POESIA
 
Percezione
 
reale
 
vera
 
concentrata
 
fantastica
 
astratta
 
musica
 
orale
 
naturale
 
trasmessa
 
scrittura
 
indelebile:
 
Poesia.
 
(sabato 14 giugno 2014)
 
BOZZA PER UNA POESIA

 
La ricchezza si arricchisce con la povertà.
 
L’ignoranza è vilipesa dalla cupidigia.
 
Il cumulista spadroneggia sul menefreghismo.
 
La non partecipazione dei normali cittadini
 
lascia spazio alla vanità del potente.
 
La politica sarà vetrificata?
 
(19 giugno 2014)
 
IL RICONOSCERE ATTUALE

 
Qualsiasi tipo di ordinamento politico non salva l’umanità
 
perché è l’economia che schiavizza l’umano
 
con il dominio del capitale e il sistema mercato.
 
(1 luglio 2014)
 
PIANTO PER GAZA
 
Non c’è l’arte
 
che immortala Gaza
 
moderna Guernica,
 
cosa avvenne?
 
Non solo lacrime
 
angoscia e sangue
 
per Spagna Repubblica aggredita,
 
sangue e distruzione mondiale.
 
E voi eredi, assassini di Gaza,
 
noi nei campi di sterminio
 
a noi dono salvezza
 
e terra dei senza Stato.
 
Non siete più Ebrei,
 
i vostri antichi martiri
 
si disperano e accolgono nel pianto
 
le spoglie dei vostri crimini.
 
(martedì 29 luglio 2014, ore 18)
 
EPIGRAMMA PER CHITI
 
Presidente della Toscana toscano
 
dei rossi numero nero illuso
 
rivoluzionario retrogrado
 
del sistema romano omologo
 
Senatore ribelle finalmente
 
sei più vispo e più grande
 
ritmo del veloce governante.
 
(Venerdì 1 agosto 2014 ore 11,30)
 
L A   M U S I C A   A S P E T T A N D O
 
(filastrocca)
 
La – la – la
 
è sempre
 
la – la – la.
 
Sublimazione
 
dell’umana
 
sensibilità.
 
La – la – la
 
la – la
 
la.
 
Fondamento
 
della società
 
la – la – la.
 
O
 
quanto è importante
 
quel “La”.
 
Tutto il planetario
 
tutti i sistemi e altro
 
certamente lo sanno.
 
La – la – la
 
la – la – la
 
la – la – la.
 
Tutti
 
animali e vegetali
 
lo sanno.
 
La – la – la
 
la – la – la
 
la – la – la.
 
Tutto
 
quelli puri
 
lo sanno.
 
Tutto quelli naturali
 
è certo.
 
lo sanno.
 
O
 
amano tanto
 
tutti amano tanto.
 
La – la – la
 
la – la – la
 
la – la – la.
 
La femmina, la
 
la femmina, la
 
la femmina, la …
 
La femmina la …
 
lo sa, lo sa, lo sa …
 
lo sa!
 
Certo
 
la femmina
 
lo sa.
 
LA LA LA
 
LA LA
 
LA.
 
La – la – la
 
la – la – la
 
la – la – la.
 
La femmina
 
certo
 
lo sa.
 
O
 
amano tanto
 
amano tanto.
 
Tanto
 
tanto
 
tanto.
 
Tutti
 
amano tanto
 
tanto tanto tanto.
 
Tanto tanto tanto
 
tanto tanto
 
tanto.
 
Tutti tutti
 
amano
 
tanto – tanto – tanto.
 
Tanto!
 
(martedì 12 agosto 2014, ore 13,41)
 
IL CURIOSO ECO
 
(ALLEGRO SOVVERSIVO)

 
La fantasia
 
alla realtà
 
donò la magia.
 
Ogni cosa
 
insignificante
 
la parola ebbe.
 
Ogni essere
 
il curioso eco
 
riuscì a musicare.
 
Allegro
 
sovversivo
 
il curioso eco.
 
Mani e piedi e zampe
 
becchi e pinne e ali
 
rami e foglie e tronchi.
 
Allegro
 
sovversivo
 
il curioso eco.
 
Battere
 
ritmato
 
il curioso eco.
 
Cià – cià
 
cià – cià – cià,
 
cià – cià – cià – cià
 
cià – cià!
 
Cià – cià
 
una crepa nel Palazzo
 
si vede già!
 
(giovedì 14 agosto 2014)
 
TEMPO E VALORE

 
Il tempo degli anni umani
 
non basta, non è sufficiente
 
per dare inizio al valore
 
dell’Ideale della Pace.
 
La Storia rifugge
 
le brutali scorciatoie,
 
ritmo della modernità
 
barbaro riflesso conservato.
 
(18 agosto 2014)
 
SCHIZZO DI POESIA
 
Uno sputo sulla povera pace
 
e la carta moneta s’ingrassa
 
e più si fa posto sulla terra
 
e più muri si costruiscono
 
e più muri si distruggono
 
e più morti e rovine ci sono
 
e più foreste selvagge regnano
 
e più il mercato va su e giù
 
e più la carta moneta s’ingrassa.
 
(settembre 2014)
 
IL GIOCO INFINITO
 
Italia in recessione
 
ma nel 2009 la ripresa.
 
Ripresa nel 2010, no, nel 2011
 
ma ancora sacrifici.
 
Ripresa nel 2012
 
ribasso stima pil, ripresa nel 2013.
 
Ripresa nel 2014
 
perché è rivisto il pil.
 
La crescita nel 2014
 
no, per ribasso stime 2014.
 
Ripresa soltanto a partire dal 2015.
 
Il gioco infinito
 
delle stime senza stima.
 
(mercoledì 24 settembre 2014 ore 16,14)
 
ESPRESSO NELLA RETE
 
Mi è sempre piaciuta
 
l’espressione
 
dall’epoca dell’Inferno
 
Cromo
 
Santa Croce sull’Arno.
 
Quell’espresso della rete
 
misero pesce catturato
 
dal grande mercato
 
arrostito
 
sulla griglia del passato.
 
L’espressione
 
d’oggi
 
ritornerà
 
insegnamento
 
d’ ieri?
 
Domani concreto
 
al tocco profuma
 
cartaceo complice
 
intimo operaio
 
felicemente ribelle?
 
(1 ottobre 2014)
 
LA CANZONE INCOLORE
 
A o o a a
 
I i i i
 
E e o o
 
A e i i – a e i i
 
E e . . . .
 
A o o a a
 
E e . . .
 
V i a – v i a
 
C o s i – c o s ì
 
C o s ì – c o s i
 
C o s ì
 
A o o a a
 
A o o a a
 
A o o a a
 
A e i i – a e i i
 
i i i i – ì ì ì ì
 
C o s ì – c o s ì
 
L ‘ ì
 
C o s ì – c o s ì
 
ì ì ì ì – ì ì ì ì
 
L ‘ ì
 
C o s ì
 
A a a a
 
A a a a
 
A !
 
M a !
 
M a ?
 
C o s i – c o s ì
 
C o s i – p o v e r i
 
P o v e r i – c o s ì .
 
(3 ottobre 2014)
 
LINGUA E PATRIA
 
Lingua italiana
 
Latina greca antica
 
Sublime complessità
 
Pregiata
 
Sapienza cultura
 
Sentimento arte
 
Espressione unica
 
Moderna.
 
Negata la Lingua
 
Tradita la Patria
 
Governante
 
Succube vanesio
 
Lingua straniera sfoggia
 
Poveri concetti biascica
 
Grande pena suscita
 
Lingua nostra il popolo riscatta.
 
Interprete dignità esalta.
 
(martedì 14 ottobre 2014)
 
SANTA PACE
 
Ammazzare
 
Il tempo?
 
Vivilo!
 
(16 ottobre 2014)
 
CAVOLI MODERNI
 
(Poesia dedicata al meno dei più)

 
Finalmente non comunista
 
ma però con il rosso soldo
 
hai da sempre benissimo campato
 
per tutta la tua esistenza diventata
 
troppo terra-terra sotto terrena
 
alla barba degli ingenui ma sinceri.
 
Getta la maschera meschino
 
che sotterrasti sotto le radici
 
dell’innocente Quercia
 
il rosso falce e martello specchietto
 
ruba voti ai sinceri democratici
 
dei lavoratori derisi e abbandonati.
 
Miserabile nell’altrui campo passato
 
sfacciato rinnegatore
 
del passato-presente-futuro popolare
 
ti dichiari liberale
 
genicamente di sinistra
 
riformista.
 
Ti fucilo alla schiena
 
disertore politico traditore
 
ma io sono un pacifista
 
e la mia è una pallottola intelligente
 
che uccide davvero il marciume
 
e salva la tua residua dignità.
 
(giovedì 30 ottobre 2014 ore 16)
 
L A DEMOCRAZIA
 
La democrazia nega
 
la legge del più forte
 
il silenzio dei più deboli.
 
La democrazia pretende
 
impone la partecipazione
 
il divenire degli ultimi.
 
(6 novembre 2014 ore 10,53)
 
UN FALSO TOPO
 
I criminali terrorizzano
 
invitati alla festa
 
finanziano il partito del capo
 
salute ragazzi
 
brindisi all’affossatore
 
smaltito il padrone
 
tutti imprenditori
 
tutti sulla stessa barca
 
un topo falso nel palazzo
 
sul colle più alto manda
 
sberleffo all’innocente fiume
 
per simpatia dell’innesco
 
verrà una travolgente
 
micidiale bomba d’acqua
 
intelligente
 
contro un potente?
 
(venerdì 7 novembre 2014 mezzogiorno)
 
IL RITORNELLO
 
Noi siam nullafacenti
 
rapidi ignoranti fotogenici
 
giovani belli benestanti
 
ottimisti furbi ciarlieri
 
noi siam sempre presenti
 
freschi sorridenti governanti.
 
(12 dicembre 2014 ore 17 circa)
 
MUGGITO POSSENTE

 
Nell’era dell’eloquenza
 
tutti facevano le gare
 
competendo in retorica.
 
Una personalità all’università:
 
“L’ingiustizia sociale soffoca i giovani
 
ma ribellarsi non serve”.
 
Un muu intenso profondo prolungato
 
mani e piedi ritmicamente percossi
 
dalla platea vola aroma di vaccina.
 
(dicembre 2014)
 
RIGORE MORALE
 
Il rigore è coerenza culturale
 
unito alla morale politica
 
nell’intimità della coscienza
 
nell’immaginazione fantastica
 
diventa creativa espressione artistica.
 
(giovedì 11 dicembre 2014 ore 15 circa)
 
LA FEBBRE DEL POTERE
 
Nel quattordicesimo anno del terzo millennio
 
la febbre del potere contagiò i governanti
 
sempre attivi nella comunicazione
 
continuamente parlavano al popolo
 
vaneggiavano alterazione e confusione
 
nell’esaltazione eccitavano fantasie
 
il delirio di potenza imperava senza critica.
 
I fatti reali non venivano né visti
 
tanto meno considerati
 
la cieca credenza inventava allucinazioni
 
nascondeva paradossi e situazioni surreali.
 
La non politica con l’imposta apparenza
 
la loquacità inesauribile e stringente
 
illudeva di ragionare per il bene comune
 
ma i cittadini inebetiti e imbarbariti
 
soggiacevano sotto al bombardamento
 
delle parole e delle contraddizioni.
 
(2 novembre 2014)
 
P E R   I L   P R E S E N T E
 
Nel ferro e nel fuoco sventola il primo Tricolore
 
Risorgono i martiri nelle battaglie
 
Le giovani schiere cacciano l’oppressore
 
Unica indivisibile Italia creare.
 
La guerra tenace resistenza
 
Straniera e nostra gioventù eroica
 
Riscatta onore libera Patria
 
Repubblica Costituzione Democrazia.
 
Il sessantotto studentesco ribelle
 
Violentemente eroicamente scuote
 
Normale università sapienza scuole.
 
Gratuità per tutti eguale istruzione.
 
L’autunno caldo dei lavoratori
 
Avvampa al rombo dei tamburi
 
Giovani cortei delle officine liberatori
 
Lavorare dignitosi vivere non morir.
 
Governante saputello dell’era tecnocratica
 
Pratica vecchia politica truffaldina
 
Promette futuro mentre popolo rapina
 
Il giovane per il proprio presente lotta, sempre.
 
(29 dicembre 2012)
 
IL FUTURO DEI GIOVANI
 
Il futuro dei giovani
 
si realizza nella qualità
 
del loro presente.
 
(29 dicembre 2012)
 
ISTRUZIONE
 
Semplificare l’insegnamento
 
nella scuola pubblica
 
significa moltiplicare l’ignoranza complessa.
 
(settembre 2010)
 
SANTA INQUISIZIONE
 
Santa Inquisizione:
 
sono i crimini del cattolicesimo
 
oppure della chiesa medioevale?
 
(17 settembre 2010)
 
IGNOMINIA
 
Lo straniero non sapeva tutto
 
di quei monti e di quelle colline
 
non sapeva tutto di quelle pianure.
 
Lo straniero si smarriva
 
nei labirinti dei centri antichi
 
non trovava gli sperduti paesini.
 
Lo straniero non conosceva quel sentiero
 
ne il sicuro nascondiglio
 
dove bambini giocarono e ragazzi si uccisero.
 
Il fascio littorio
 
Salò e le camicie nere
 
furono barbarie e distruzione.
 
Antigone salvò quei neri cadaveri
 
dalla furia dei perseguitati assassinati
 
nell’aldilà dove non si perdona.
 
L’eterna oscurità detenga le spie
 
e i servitori dei tirarmi dannati
 
nell’infernale pozzo dei traditori.
 
Nessun civile perdono sia concesso
 
al morto non uguale al morto
 
solo rigoroso ricordo.
 
Ancora sanguinano innocenti ferite
 
e cumuli di coscienze tremanti
 
testimonianze perenni.
 
-25 aprile 2009- scritta alla notizia del disegno di legge n.1360 che equipara il milite di Salò al partigiano e al militare che combatterono contro l’occupante nazista.
 
L I B E R T A’
 
Se per libertà intendete
 
quella di alzarsi all’alba
 
dopo essere andati a letto
 
all’ora che va la gallina
 
odio e combatto la vostra libertà.
 
Se per libertà intendete
 
quella di produrre
 
per avere l’elemosina
 
e donare a voi
 
tutto ciò che la vita offre
 
odio e combatto la vostra libertà.
 
(In riva all’Arno:albori,1969)
 
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 “Verso Levante, poesie del mio autunno caldo” Bologna anno 2009.

 
MARINA DI LEVANTE
 
Il Sole si vede e non si sente
 
M’abbaglia riflesso dal mare multiforme
 
Gli scogli paiono fatti con la neve
 
La Tramontana tagliente entra
 
In tasca manca la tua mano
 
Mentre la berretta cornicia sulle zeronove il capo
 
S’illude di proteggere un orecchio
 
Una Luna tonda silenziosa è quasi invisibile
 
Percepita calda cammina al mio fianco
 
Un gabbiano solitario libra e rimbalza alto
 
Vola verso levante il mio pensiero
 
Dove le colline sono scolpite nel cielo
 
Risplende serena la neve.
 
PASSIONE
 
Siamo di nuovo nati
 
nel pomeriggio
 
ricorrenza di amori.
 
Sembrava un bacio
 
contatto lieve intimo
 
usuale espressione d’affetto.
 
Invece esplose passione
 
il sentire intenso
 
divenne supersonico percorso.
 
Strada sul cui cammino
 
quanto più complesso è umano
 
questo nostro indefinito destino.
 
Celestiale vortice vissuto
 
arcobaleno in cielo stellato
 
profondo universo penetrato.
 
Calore fondente carne
 
di cuori e anime congiunte
 
via lattea fluttuante.
 
Dopo si plana
 
ritrovando il letto
 
sulla concreta terra.
 
Caldo delle coltri
 
che raffreddi i corpi
 
doni profondo sonno.
 
Nel risveglio
 
tutto non ricordiamo
 
come fosse sogno.
 
MAGGIO
 
Il maggio ritorna
 
portando l’azzurro cupo del mare
 
che su nel cielo affoga il sole.
 
Al tramonto
 
un’intimità di stelle marine
 
getta sui campi
 
la luce che fa vedere
 
il giusto colore delle cose.
 
Le lucciole navigano
 
nell’aria fatta di profondità
 
vigilano il futuro raccolto.
 
Tutti i rumori giungono attutiti
 
mentre una ragazza canta
 
le onde portano la sua voce
 
trasformata in carezze.
 

TUTTO TACE
 
E tutto tace
 
nel silenzio
 
ritroviamo il passato.
 
Il sentimento premonitore
 
di un tempo
 
dove l’inesperienza
 
cercava cose nuove
 
è ormai avvenuto.
 
Arrivano idee
 
tramontano sogni vecchi
 
e nel presente
 
una spinta impellente
 
porta già nel futuro.
 
Tutto non è più oscuro
 
e 1′alba di un giorno
 
urla nuove verità.
 
Ma nel cuore tutto tace
 
il sentimento primordiale
 
solo rimane
 
e dalla procreazione
 
brulicano su questa terra
 
gambe, braccia e teste.

 PRIMA VITA

 
Sei tutto natura selvaggia
 
che orgogliosa guardi
 
con occhi animaleschi
 
l’universo lontano.
 
Gli elementi scatenati
 
nella contesa dei domini.
 
che la terra offriva
 
gettavano nell’animo
 
quelle prime paure
 
che la mente umana
 
mai riuscì a capire.
 
Dell’ignoranza
 
che tutto tramutava in fantasia
 
quella realtà meravigliosa
 
in speranza scaturiva
 
come quei primi ruscelli
 
limpidi e freschi.
 
L’uomo,
 
uscito dalla terra,
 
come fosse un prodotto,
 
forgiò i suoi sentimenti
 
e nel vedere gli alberi frondosi
 
l’erba verde e i cespugli,
 
il cielo sui monti
 
tanto immobili quanto maestosi
 
senti finalmente di vivere
 
e la sua mano protese
 
trovando una mano di donna
 

RINGRAZIAMENTO
 
lo ti ringrazio.
 
Ti ringrazio
 
non come
 
ringrazia un mendico
 
che furtivo
 
torna alla tana.
 
Io ti ringrazio
 
a cuor aperto.
 
Era spaccato
 
proprio nel centro
 
e sgorgava il sangue
 
rosso e denso.
 
L’aveva posto
 
tolto dal mio petto
 
sopra un sasso.
 
PRECIPITA IL MONDO NELL’UNIVERSO
 
Il mondo precipita nell’universo
 
e ora non e più rotondo
 
come quando girava lassù
 
intorno a se stesso.
 
E’ divenuto più snello
 
ed elastico fa mille smorfie
 
e sorride per la gente
 
che testarda ancora si tiene
 
strettamente salda alle sue code.
 
La sciocca luna
 
finalmente più non si vede
 
e le parole
 
dette al suo chiarore
 
più non si ripetono.
 
Esistevano tante e tante cose
 
ed ora sono rimaste lassù
 
dove rimaneva attaccato il mondo
 
e girano per inerzia
 
cercando di attirare vecchie attenzioni.
 
Solo una fantasia perfida
 
può pensare ancora a quelle cose
 
che sono state lasciate perché inutili.
 
Uno stato affettivo
 
piuttosto violento
 
provoca nella memoria
 
rimasta lassù imprigionata
 
un sentimento di angoscia e ripugnanza.
 
E’ SETTEMBRE
 
Non saprei esprimere
 
quel sentimento sconosciuto
 
affascinante, caldo, umano.
 
E’ settembre
 
e le nubi
 
oscurano il cielo
 
mentre già cade
 
la fine pioggia
 
preannunciando tempeste future.
 
Eppure il sole splende!
 
Ovattato
 
nel silenzio dell’universo
 
con i raggi
 
fulminei come lame
 
traspare
 
ogni qual volta
 
il bizzarro vento
 
apre uno spiraglio
 
nel cielo coperto.
 
Primavera passata
 
verrai ancora.
 
Rivivendo sorridente
 
nella freschezza del primo fiore
 
ascolterai l’uccello cantare.
 
Balzando
 
di ramo in ramo
 
di albero in albero
 
il seme d’ogni frutto
 
diverrà anch’esso fiore
 
dai colori che nessun pittore
 
potrà mai inventare o ritrarre.
 
L’uomo
 
liberato dall’oscuro letargo
 
riconosce quel sentimento.
 
Toglie dalle sue mani
 
il guanto di pelle riparo dal freddo
 
e con il tatto tutto percepisce
 
ascoltando con il cuore in subbuglio
 
il calore affascinante emanato dalle mani
 
nelle carezze di una donna.
 
COME URAGANO

 
A chi distrattamente cammina
 
lungo la catena del montaggio
 
il movimento può apparire fermo
 
l’officina come un’isola lontana
 
e le menti sembrare
 
al sentimento che vede superficiale
 
in numeri di matricola catalogate.
 
Eppure vi sono arti e corpi
 
che si muovono frenetici
 
come gli arti ed i remi
 
al ritmo ossessivo dei tamburi
 
sui grandi legni antichi
 
e le menti studiano utopie
 
dove i poveri appaiono in sogni ricchi.
 
Poi
 
goccia goccia
 
come benzina nel motore
 
l’impegno alimenta
 
il moto della conoscenza:
 
Fieri alzano lo sguardo
 
l’un nell’altro vedono se stessi
 
e gli enormi perché
 
diventano risposte precise
 
prospettive reali e vicine
 
vere ed efficaci garanzie.
 
Così
 
nello slancio fiducioso
 
in bisbigli di zanzare
 
esce l’aria dalle bocche
 
poi le parole come abbaiare
 
infine come uragano
 
in urlo prorompe.
 

ARCOBALENO
 
Dopo la tempesta
 
l’arcobaleno splende
 
nell’aria purificata.
 
Continuano a parlare:
 
Gigli bianchi come lame
 
rose rosse come sangue.
 
Di bianco
 
c’è la schiuma del mare
 
di rosso anche il sole
 
poi l’amore di mille colori.
 
il verde come gli occhi amati:
 
Verde come le fronde degli alberi
 
Nero come la tempesta passata.
 
Grigio e viola
 
come il tuo vestito.
 
Azzurro come fumo di sigaretta
 
il tuo profumo si dissolve nell’aria:
 
Aria incolore
 
come l’animo senza amore.
 
Giallo come l’oro
 
amata ricchezza infinita
 
dei tuoi capelli.
 
Bacio lieve e soave
 
come farfalla
 
che si posa sul fiore.
 
DODICESIMA “STAZIONE”
 
(Un minuto e 46 secondi)
 
L’aratro fitto nell’amata terra
 
seguiva silenzioso
 
le orme lasciate dalle vacche
 
ansanti nelle fatica.
 
il contadino seguiva
 
curvo e attento incitatore
 
manipolando, scansando, allineando.
 
E alla sera trovava vicino al fuoco
 
il centenario suo padre
 
dal quale ascoltava
 
l’insegnamento della natura.
 
Questo accadeva un tempo
 
ma oggi il contadino è diventato operaio
 
e l’aratro è catena di montaggio.
 
Prima v’era la natura, oggi tutto e tecnologia
 
Nulla in contrario
 
per quel che riguarda la tecnologia
 
ma tutto contro, e per questo io lotto,
 
il potere tecnocratico
 
che istruisce i cervelli
 
trasformandoli in computers
 
i quali a loro volta trasformano
 
altri uomini in altrettante macchine
 
che costruiscono altre macchine metalliche.
 
l-lo visto un giovane che era già vecchio
 
e un vecchio quasi morto
 
estraniato, sommessamente vegetante.
 
Ma non era vecchio:
 
Aveva appena cinquanta anni!
 
Ed è già passata una vita:
 
Alzati ragazzo alle cinque del mattino
 
poi un’ora di viaggio.
 
Alle sei suona la sirena
 
parte la catena di montaggio
 
e alla dodicesima “stazione”
 
lavori alla velocità
 
di un minuto e 46 secondi.
 
Primo:
 
montare la ruota anteriore
 
usando l’apposita “zeppa”
 
dopo essersi assicurati
 
che sia del tipo richiesto
 
e non presenti ossidazioni.
 
Secondo:
 
centrare il parafango anteriore
 
rispetto alla ruota.
 
Terzo:
 
montare: (prendere il bulloncino,
 
infilarvi la rondella e lo spessimetro.
 
Prendere il filo e infilarvi la bussolina
 
curvandolo nell’apposito supporto
 
e infilarlo nel foro del mozzo,
 
infilare la rondella e il dadino.
 
Prendere la pinza e la chiave
 
e bloccare il tutto tirando il filo).
 
E registrare il freno anteriore
 
senza che la ruota risulti frenata
 
assicurandosi che il freno sia teso il più possibile.
 
Torna a casa
 
e dopo cena
 
accendi il televisore
 
e guardati “Carosello”
 
ma già dormi prima che sia finito
 
Alzati ragazzo
 
sono le cinque del mattino
 
e tra un’ora
 
ti aspetta la catena di montaggio.
 
Alzati marito
 
sono le cinque del mattino
 
e tra un’ora
 
ti aspetta la catena di montaggio.
 
Alzati padre
 
sono le cinque del mattino
 
e tra un’ora
 
ti aspetta la catena di montaggio.
 
Alzati nonno
 
sono le cinque del mattino
 
e tra un’ora
 
ti aspetta la catena di montaggio.
 
Dopo l’ultimo viaggio
 
nella monotona assillante alba
 
finalmente riposa in pace.
 
Si dice che è morto bene
 
che non si è accorto proprio di niente
 
e non ha sofferto neppure un poco.

 POVERA MACCHINA MORTA

 Eri nella fatica assillante
 
che nella massacrante cadenza
 
ottenebrava il cervello
 
e affiacchiva le membra.
 
Al ritmo della catena di montaggio
 
nella fabbrica prigione
 
vegetavi invecchiando
 
e alla sera avevi già sonno
 
prima del “Carosello”.
 
Ma il tuo era un altro mondo
 
non quello illuso pari a te stesso
 
che inerme subivi inconscio
 
la violenza, il sopruso, l’inganno.
 
Mai diventasti uomo.
 
Neppure alla tua morte
 
lasciasti una briciola di conoscenza
 
del tuo stato di essere
 
che ti videro spegnere a poco a poco
 
senza fare alcuna domanda,
 
senza chiederti nessun perché.
 
Ed ora giaci povera macchina
 
povera macchina morta
 
senza un grido, senza un guaito.
 
PROTAGONISTI
 
Perché morire senza la vita?
 
Nel tutto che ti s’avanza
 
nel presente sei già futuro
 
proiettato dalla profondità
 
dei sentimenti fraterni perenni
 
non trovi l’albagiosa versione
 
ma la concretezza delle verità.
 
La battaglia umana diventa realtà
 
perché della dignità porta l’impronta
 
di una vita discussa e lottata.
 
E per le “lacrime amare
 
inghiottite dagli occhi lontano guardanti”
 
Stringi la mano e sferra il pugno!
 
E il cuore già batte più forte
 
e le gambe già corrono lontano.
 
Ma è qui
 
che l’avvenimento di vita assume
 
dove l’occhio dall’alto più non vede
 
negli orizzonti dell’intimo indomito
 
sofferente e uguale nelle aspirazioni
 
figura di sommi capi protagonisti.
 
ORE ZERO TRE
 
L’orologio nel silenzio
 
batte forte ogni secondo.
 
L’usignolo trilla un verso.
 
La notte m’è compagna.
 
Penso.
 
Torturo con timori la mente.
 
Subbuglio completo.
 
Agitazione.
 
Ore zero tre: Notte insonne.
 
Ripenso.
 
Avvezzo non alle gioie
 
ma alle sconfitte
 
nel cuore il dolore
 
ancor convive con speranze.
 
Un cane abbaia
 
chissà a che cosa
 
o forse perché è legato a catena
 
altri gli rispondono in canea.
 
Stranamente desidero
 
una catena
 
da stringere alla banchina
 
quale riparo all’amaro
 
del tumultuoso salato.
 
Un gallo canta
 
ripetutamente stridulo
 
gli risponde un altro
 
ripetutamente rauco
 
e un altro ancora
 
risponde ridicolo.
 
L’immagino spennacchiati
 
senza cresta né coda
 
perché mi fanno rabbia.
 
Imbucherò questa lettera
 
indirizzata alla fata
 
e dopo
 
in barba all’alba
 
proverò a coricarmi
 
nel letto troppo grande
 
per me che mi sento
 
piccolo piccolo
 
deluso
 
inutilmente solo.
 
Ritroverò nel sogno
 
il Mulino d’Era
 
col ponte inconfondibile
 
trepidando nel1′incontro?
 

SINTESI
 
E’ turchino il cielo.
 
Questa sera s’affoga nel pianto
 
di un sole gocciolante
 
che ancora non vuol morire.
 
Ed è in contrasto
 
alla vita che pulsa e germoglia
 
quella potente e sicura montagna.
 
E’ nero il cielo.
 
Questa notte trascorrendo sospira.
 
Sogni di primi baci:
 
Cerini che accendono sigarette,
 
sigarette che accendono falò,
 
ululati di sirene umane nelle selve avvampanti.
 
Strette fulminee di mani.
 
Teste che si intrecciano.
 
Capelli che si legano.
 
Labirinti di sentimenti
 
in sensazioni di abissi profondi
 
che appaiono luminosi
 
nell’esplodere dell’intimo e reciproco sole.
 
Poi,
 
l’alba di tutti.
 
L’EROINA
 
La si può immaginare
 
come sogno fantastico invocare
 
quando ogni volontà d’avvenire
 
non è scoperta
 
né voluta
 
né combattuta
 
né perseguita
 
in quell’epica scommessa
 
che è la vita,
 
dove la cultura, l’intelletto,
 
l’amore, il dolore, la lotta,
 
la speranza, la fratellanza
 
diventano duri cimenti
 
di menti e corpi
 
nello sforzo d’essere umani.
 
L’eroina non è fata né mago
 
ma semplice orrido suicidio
 
e non vale la pena
 
darsi sogno in quell’angoscia
 
perché nell’artificiale l’umano scompare
 
e il loro sporco mondo s’ingrassa
 
ingollando sporca carta moneta
 
Aspettiamo l’altra morte naturale
 
a compimento di vita veramente vissuta
 
quale esperienza umana
 
nell’ultima emozione terrena.
 
FRATELLI
 
Ed era sulla terra
 
dove già gli elementi
 
erano materia
 
e dalla materia
 
venivano forgiandosi
 
già i sentimenti
 
intrinseco di nuove volontà.
 
Non era il nulla
 
quel nulla che sapeva del nulla.
 
Era aria e vento, era pioggia e fulmine,
 
era gelo e neve, era tumulto dei fiumi,
 
era il restringersi dei laghi, erano i primi monti,
 
era il formarsi dei mari, e degli oceani,
 
erano le stelle, erano gli altri pianeti,
 
era l’universo: è natura tutta da scoprire.
 
E l’essere divenne uomo:
 
Sentimento, cervello, pensiero,
 
volontà, coscienza, morte.
 
Amiamo la vita prima della morte!
 
Già da troppo tempo
 
l’uomo crede di vivere
 
ma
 
succube di un giogo da pochi inventato
 
da sempre sta morendo.
 
Per lo sfruttamento, l’ingiustizia, l’ignoranza,
 
è cosa nel potere altrui
 
come fosse macchina
 
con un cervello addomesticato.
 
Fratelli di ogni giorno
 
nella pace lottiamo
 
e il presente non sarà il passato
 
ma diverrà reale futuro
 
se insieme costruiremo
 
qualcosa di nuovo e diverso.
 

LO “STRANIERO AMICO”
 
Ho sentito
 
lo sferragliare dei carri armati
 
giungere da lontano
 
per calpestare il Suolo altrui.
 
Ho visto
 
i giovani di quel popolo orgoglioso
 
scrivere sulle strade, sui muri
 
e su quei mezzi d’offesa.
 
Ho sentito lo sbraitare
 
dei falsi democratici
 
e dei falsi liberisti
 
qui, nel mio Paese
 
che inneggiavano alla loro libertà
 
e mentre una fiamma umana
 
faceva la sua prima comparsa
 
ho scorto un sorriso:
 
“Che si brucino tutti!”
 
Io guardo l’Italia
 
e vedo lo “straniero amico”
 
con le sue basi e le sue armi
 
calpestare il mio Suolo
 
calpestare il mio pensiero;
 
ma non mi brucio:
 
Combatto!
 
POVERTA’
 
Eccola che cammina
 
e nell’illusione vive
 
da quando ormai nacque.
 
Tutto lo splendido contorno
 
non vale più niente
 
e rimane il centro
 
di quello che l’occhio vede
 
ed il cuore ancora sente
 
percepisce e piange.
 
Povertà nell’animo spoglio!
 
Povertà nell’anello d’oro!
 
Povertà nel lindo vestito!
 
Fuggiamo da questo noi stesso
 
e con le scimitarre
 
facciamo a pezzetti il cielo
 
e gettiamoci dentro i missili
 
evadendo da questo mondo.
 
Le radici però rimangono
 
e abbarbicate nell’oscurità della terra
 
ancora trovano un po’ di nutrimento
 
Illusione che vive
 
e già cammina
 
da quando ormai nacque
 
e cercando solo la morte
 
attanaglia coi denti sporchi
 
putride carni animali.
 
CREATURE
 
Camminano nuotano volano
 
Terrestri marini celesti
 
Ansiosi immersi dispersi
 
Desiderosi soddisfare sensazioni.
 
Viventi esseri diversi
 
Istinti passioni aspirazioni
 
Speranza serenità conoscenza
 
Prelude generazione nuova.
 
E.
 
Molteplici attività sensibili
 
Splendide espressioni creative
 
Generose percezioni spirituali
 
Gioiose affettività universali.
 
L’amore diversità eguaglia!
 
RIVIVE PER LE NOSTRE MANI

 
La materia
 
rubata all’utilità dell’armonia
 
dal suo essere nel voler essere
 
con altre materie nell’ambiente naturale
 
appare alla superficie
 
per un’arte che il silenzio-chiasso
 
del tempo secco o piovoso,
 
ventoso, assolato o nuvoloso
 
vede la montagna, la ghiaia, la sabbia
 
la terra, l’albero, l’acqua,
 
gli animali, l’uomo e la donna.
 
L’uomo e la donna:
 
materie e spiritualità,
 
istinti e sentimenti,
 
cervelli e pensieri;
 
intelligenze da decenni costruite
 
nelle esperienze tramandate
 
ricercate, scoperte e studiate
 
costruiscono facendo rivivere.
 
Ed ecco il lavoro
 
l’arte più valida
 
dal potente sfruttata
 
nel dare ricchezza solo alla ricchezza
 
nel dare fatica e alienazione
 
e morte per sopravvivere
 
all’uomo e alla donna poveri
 
semplici artisti inconsapevoli.
 
Non è forse arte
 
arte sfruttata viva
 
quando il minatore estrae,
 
il siderurgico cola,
 
il metallurgico modella,
 
il metalmeccanico costruisce?
 
E muove, ferma, riparte.
 
L’artista genio
 
dal blocco di marmo
 
con scalpello e mazzuolo
 
liberò un angelo!
 

QUALE?
 
Quale sconsolata tristezza
 
emana quell’albero abbattuto?
 
Quale volto serio e impassibile
 
accoglie le sue membra squartate?
 
Quale cuore batte
 
per un cuore che non batte?
 
Quale cielo nuovo
 
cerca l’uccello migrante?
 
Quali luoghi lontani
 
cercano gambe stanche?
 
Forse solo l’eco dell’eco
 
dei giorni ormai perduti
 
nella sconfitta del tempo
 
riesce a far dimenticare?
 
QUESTO SILENZIO
 
Non ci dirà niente
 
questo silenzio
 
che da noi voluto
 
nel rimpianto
 
presage la solitudine.
 
Non dirà:
 
Abbracciatevi
 
stringetevi
 
voletevi bene.
 
Questo silenzio
 
non ci dirà niente
 
per ritrovare l’amore.
 
Solo una cosa ci dirà:
 
Piangete!
 
Ma io non voglio
 
piangere.
 
Per questa nostra vita
 
voglio trovare altra vita
 
da donare all’altra.
 
E tu rivivrai
 
ancora
 
in un sogno diverso.
 
LACRIME
 
Bianche gocce lacrime
 
rigano il vetro della finestra
 
Dalle fessure
 
entrano fiati
 
sconosciuti
 
freddi.
 
Chi piange stanotte?
 
Sarà forse il cielo
 
maestoso superbo infinito?
 
Sarà forse un solitario nuvolo
 
sensibile alla brezza che lo porta
 
in parte a coprire la Luna?
 
Un lampo silenzioso
 
illumina un riflesso
 
conosciuti occhi sorpresi
 
subito risvaniscono vergognosi
 
DAREMO LA NOSTRA MANO
 
Sì, daremo l’inferno
 
all’albagia e a chi
 
da vivo
 
conoscerà l’arcano regno
 
di Dio.
 
Ma daremo la nostra mano
 
a chi nella ricerca
 
e nello studio profondo
 
cercherà la conquista
 
non atea ma scientifica
 
e non calpesterà la Luna
 
o gli altri pianeti
 
come avventuriero.
 
Ma come uomo libero
 
cercherà lassù nell’universo
 
la conoscenza che affratella
 
nella consapevolezza senza paura.
 
NELL’OSCURITA’
 
Nell’oscurità canteremo
 
le canzoni dei ricordi
 
dei sorrisi passati
 
e gli occhi
 
di nuovo splenderanno.
 
Se una luce
 
rischiarerà l’oscurità
 
vedremo i nostri volti
 
rigati dalle lacrime.
 
Ma non saranno
 
lacrime amare.
 
Saranno le lacrime
 
dello sfogo
 
da tanto tempo trattenuto
 
che soffocava le parole
 
prima sussurrate
 
alle orecchie sorde.
 
Queste lacrime
 
urleranno parole
 
e come ruscelli
 
fra tutti gli uomini
 
daranno all’utopia
 
di quella libertà
 
la concretezza dovuta
 
per la verità della fratellanza
 
RICORDO DI UNA POESIA

 
Sentivo qualche cosa
 
poco tempo fa
 
mentre pioveva.
 
Sentivo con l’udito
 
battere le gocce:
 
della fredda pioggia
 
contro i vetri
 
della mia finestra.
 
Mi sentivo solo poco tempo fa
 
e il mio cuore batteva
 
assieme alle mie palpebre
 
al rombo dei tuoni.
 
Sentivo qualche cosa
 
poco tempo fa
 
mentre pioveva.
 
ZEROQUARANTADUE

 
Senza alcuna ragione ragionata
 
le braccia e le gambe
 
frenetiche si muovono precise
 
e le mani attente, veloci, lontane
 
si attaccano ai pezzi
 
innestandoli opportunamente.
 
In questo non vivere
 
nell’ammasso di ferro lavorato
 
di viti e rondelle e bulloni
 
e trapani e chiavi e motori
 
il cervello diventa piombato
 
tenta di fuggire la realtà
 
nella testa disturba.
 
Uomini e donne protagonisti
 
consapevoli della fatica alienante
 
assorbono grammo su grammo nocività
 
sopravvivono ai tempi di produzione
 
costruiscono utilità.
 
RASSEGNA DI GIORNI CAMPESTRI
 
Dai campi
 
il sudore del giorno passato
 
evapora solitario
 
nel cielo rischiarato
 
dal primo sole
 
del giorno dopo.
 
Nella notte
 
stagnava sulle verzure
 
quale paterna mano
 
callosa, ruvida, sincera
 
che cura e veglia.
 
Tutti dicono
 
che è rugiada
 
senza calore né anima
 
ma è sudore stagnante
 
ed è trasformato in vapore
 
nell’aria fresca del mattino.
 
E mentre le lacrime
 
affogano gli occhi della fatica
 
nel cielo sfrecciano i missili,
 
si plana sulla luna,
 
si penetra nel mistero profondo
 
che silenzioso e impalpabile
 
è divenuto vicino universo.
 
Poi ritorna.
 
Nell’altro tramonto
 
un belletto da donna sorpassata
 
porpora di rosa l’orizzonte.
 
Ed è la luce viva e splendente
 
che si smorza nel contrasto
 
di un’altra primavera sopraggiunta.
 
Ed è un altro sorriso
 
al crepuscolo apparso
 
che splende sul cammino
 
dove stanchi uomini
 
e stanchi armenti
 
dondolano le teste sotto al giogo
 
insieme al trattore
 
dal metallo divenuto rovente.
 

VOLESSERO PER UN POCO FUGGIRE
 
Se gli uni o gli altri
 
volessero per un poco fuggire
 
dai loro forse e perché
 
prenderebbero una rivoltella
 
e certamente si sparerebbero.
 
Ucciderebbero tutti i forse e perché
 
e la risposta sarebbe quella che è.
 
Una fossa viene scavata
 
una lapide costruita
 
e una croce nel marmo incisa.
 
Dovesse una ribellione
 
stroncare tutte le cose
 
come stronca la povertà, la ricchezza
 
saremmo tutti dei ribelli
 
e correremo per le strade
 
prendendo tutto a fucilate.
 
Non è possibile scagliare un sasso
 
contro un altro sasso più grande
 
e per far questo
 
bisognerebbe prendere un mondo
 
e scagliarlo contro il mondo.
 
L’esattezza dell’universo
 
utilizza tutto lo spazio
 
e non esiste un sol passaggio stretto.
 
PENSIERI
 
Un sorriso non più bianco
 
non più nero né giallo
 
aprirà la strada alla vita.
 
Quando il padrone
 
più non esisterà
 
nelle officine il proletario
 
diverrà libero uomo:
 
Così avverrà la fratellanza!
 
Certamente altre parole
 
dovranno scaturire diversamente
 
per comunicare le sensazioni,
 
per dire dell’economia, della scuola
 
del lavoro, della letteratura,
 
delle ricerche, delle esplorazioni ultraterrestri
 
Cosa diranno quelle parole?
 
Per i sentimenti
 
basterà dire: Amore.
 
STORIA D’EMIGRANTE
 
Della terra non tua tutto sapevi e amavi
 
fin da quando le tue mani infantili già erano callose
 
e sapiente curavi i raccolti, i frutti, le verzure.
 
Nella tua calda aria sicula avesti le prime ingiustizie
 
ma ancora non capivi nascondendo la rabbia
 
che cieca e succube nel tuo sangue fermentava
 
come il buon vino fermenta nel tino del contadino.
 
E domandasti al vecchio che le storia aveva vissuto
 
e discutesti col giovane che sarebbe stato nella storia
 
e imparasti a guardare te stesso e come vivevi.
 
Così, nei ritagli di tempo, cominciasti e studiare.
 
Nella caparbietà degli intenti e del sapere
 
ritornarono gli entusiasmi soffocati alle elementari
 
ed ora uomo che ritorni bambino leggi e finalmente scrivi.
 
E il bambino domanda un perché
 
e l’uomo che studia riesce e dare una risposta
 
fino a che è l’uomo che domanda ed è l’uomo che
 
risponde. Ora sai l’origine delle ingiustizie:
 
il latifondista che non ama e tanto meno lavora la terra
 
ingordo di soldi e di potere feudale in tutto specula
 
e prima di tutto sulla gente onesta, misera, ignorante.
 
Poi, costretto come migliaia e migliaia di altri uomini
 
abbandoni la moglie e i figli e la terra del tuo sudore
 
emigrando triste e sconfitto nella speranza.
 
Ti avevano promesso un buon lavoro e un buon salario,
 
e dopo poco tempo la possibilità di alloggio per le famiglia.
 
Ma già sono tre anni che vivi vegetando martoriato
 
dalla catena di montaggio nella fabbrica prigione
 
e nell’unica stanza dove mangi e dorali e mezzo
 
con un altro il groppo alla gola ti prende nel pensare ai
 
A mo’ di macchina automatica sei trasformato
 
dall’ingranaggio che di uomo tutto frantuma
 
mentre la televisione propina “carosello”
 
e fa vedere il mondo dei ricchi per far dimenticar noi stessi
 
Ma sai e non ti illudi mentre costruisci
 
nella lotta partecipa il tuo granello
 
utile nel dar senso al mosaico di un mondo diverso.
 
“E loro
 
retrogradi di ogni razza
 
già tinti nel verde della muffa
 
dei castelli feudali
 
già larve disumane che odiano l’uomo
 
più niente hanno da dire
 
altro che confessar le loro colpe
 
al Tribunale della Povera Gente”.
 
GENTI
 
Sia il soffio possente
 
gettato dal fiato operaio
 
a spazzare monti di cenere
 
di un passato che non rinasce.
 
Parlate poveri:
 
Perché non sapete parlare
 
insegnate agli avvocati.
 
Scrivete poveri:
 
Perché non sapete scrivere
 
insegnate agli scrittori.
 
Costruite poveri:
 
perché non sapete costruire
 
insegnate agli architetti.
 
La nuova era e vostra!
 
Non più la storia
 
è fatta dai generali
 
non più la scienza è fatta dai geni.
 
Ed è questo già rivoluzione.
 
RITORNERAI
 
Lontano dalla tua terra
 
lontano dal cuore
 
della tua amata gente
 
straniero tra stranieri
 
vendi giorno dopo giorno
 
la tua forza senza amore.
 
Fratello emigrante
 
scacciato dal tuo paese
 
dalle tue officine
 
e dai tuoi campi
 
ritornerai:
 
La dove il cuore
 
si rigonfia d’amore
 
per le lacrime della tua gente
 
avrai la vita nuova e vera.
 
La dove la tua mano
 
forte, callosa, sincera
 
stringerà le nostre mani
 
forti, callose, sincere
 
troverai altri fratelli.
 
OSSERVEREMO
 
Osserveremo ciò che avremo fra le mani
 
e vedremo altre tante mani tre le mani.
 
Delle impressioni sfuggevoli
 
ci faranno ricordare
 
quelle altre mani vuote
 
che stringevano l’aria
 
che portava ancora impressa la sua figura.
 
Ricordi scolpiti nella mente
 
diverranno nuove realtà
 
mentre la mente sarà cosa occulta
 
volatilizzata fra le particelle del cervello.
 
Verranno altri nuovi pensieri
 
e formeranno nuove menti
 
che cercheranno l’altra mente nel cervello.
 
Tutto ci sembra già accaduto
 
e a niente più faremo caso
 
e solo il presente sarà il passato.
 
Prendere tutto e fuggire
 
da tutte le particelle, da tutto il sangue
 
e trovare altre nuove strade
 
che non incise da altri passi
 
docilmente si faranno percorrere
 
senza dire che quei passi sbagliano.
 
E l’uomo certamente è uomo
 
con perché e forse
 
e vive, e vive, e muore sempre.
 
UN CUORE
 
Un cuore
 
batte nel corpo vuoto.
 
Non più il sangue
 
riscalda le membra vizze
 
ma il cuore batte
 
batte l’aria!
 
Il sangue
 
seminato dalle ferite
 
dagli amori lasciate
 
ha riempito le impronte
 
che una vita
 
per il proprio cammino
 
riuscì ad imprimere.
 
La terra
 
spugna mai sazia
 
ha assimilato
 
quelle orme ricolme
 
e al mattino
 
solo v’è rimasto
 
quel colore rosso
 
che brilla al sole.
 
Rugiada della notte
 
che al giorno fuggi
 
nasconderai per la cecità
 
agli occhi donata
 
da un sole troppo
 
vivo le immagini dei ricordi
 
SERENO

 
Uno spiraglio
 
nel cielo si apre:
 
sorrisi sinceri
 
e nuovi occhi splendenti.
 
La tempesta è passata
 
trascorsa nel vortice
 
di lampi e tuoni e pioggia.
 
L’acqua stagna
 
nelle asperità del terreno
 
e nelle conche delle strade
 
mentre le nubi fuggono lontano
 
a gettare vecchie paure
 
nel cuore che piange
 
a gettare vecchie felicità
 
nel cuore arido.
 
Ma l’arcobaleno
 
cosa vuole?
 
Arriva il sereno!
 
IDEE
 
Il peso di questa aria
 
sostiene le idee
 
che vivono cibandosi di menti.
 
Rimangono crani vuoti
 
e le idee volano da altri crani
 
cibandosi di altre nuove sostanze.
 
Le menti vuote
 
dondolano dentro ai crani vuoti
 
e le idee rimangono sospese, appesantite
 
Delle bocche si aprono
 
mangiano queste idee
 
e gli stomachi si gonfiano
 
ma i crani rimangono vuoti.
 
Dei pupazzi
 
si vanno a poco a poco formando
 
mentre le idee si moltiplicano
 
vivendo staccate dalle menti
 
che cercano invano di afferrare.
 
Le pupille degli occhi
 
sono formate
 
da innumerevoli puntini luminosi
 
che si confondono con altri puntini
 
sostenuti dal peso di questa aria.
 
PRIMO MAZZETTI
 
Gli operai del Comune
 
con vanghe e piccone
 
hanno rotto la lapide
 
e riscavato la fossa
 
hanno trovato il logoro legno:
 
Così ho visto “resuscitare” mio padre.
 
Ho visto tutte le sue ossa
 
e il suo cranio rotto.
 
Oltre al suo lavoro
 
dette anche la vita
 
e ancora
 
non è stata fatta giustizia.
 
(Vive ancora la società capitalista!)
 
Ma il cervello ragiona
 
e il sentimento percepisce
 
già nel sangue utopie
 
dove i poveri sono ricchi
 
e realtà trasformate scientificamente
 
diventano nuove realtà da sviluppare.
 
Con la compagine che poco gioisce
 
ma tanto lavora e soffre
 
la fierezza consapevole avanza
 
a milioni di volti sorride
 
e lotta dura senza paura
 
in modo di vivere
 
e non più morire.
 
LA VITA
 
Senza il sogno
 
la vita cosa sarebbe?
 
Sarebbe una vita
 
troppo, troppo terrestre.
 
E tu sei
 
la parte di vita
 
dove il sogno fantastico
 
illumina il mio cielo nuvoloso
 
L’IDEALE

 
Il numero degli anni non determina
 
il superamento dell’Ideale.
 
E’ l’Ideale che scandisce anche il tempo
 
e il tempo è continuamente vecchio e superato.
 
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DAL  MIO CRANIO DAL MIO CUORE “10″
 
RENZO MAZZETTI Collana Cento Poeti PELLEGRINI EDITORE Cosenza, febbraio 1969.

 
I TUOI OCCHI
 
Sarà il cielo sereno
 
riflesso dai tuoi occhi
 
a dare a questo amore
 
già condannato
 
già deluso
 
già combattivo nel tempo
 
la gioia della vita
 
la speranza dell’uomo.
 
IL CIELO
 
Il cielo di settembre
 
lascia cadere
 
le lacrime dell’autunno.
 
Il fiume minaccia
 
ancora l’invasione
 
sulla terra calpestata.
 
S’ingrassa il cuore
 
nell’amore fiorito.
 
RITORNO
 
Verrò da te
 
lontana
 
abbandonata.
 
Rimasta nel ricordo
 
sempre presente d”ogni giorno
 
sei divenuta grande
 
diversa
 
migliore di quello che eri.
 
Nella mia illusione
 
ritorno.
 
VIDI IL TUO VOLTO
 
Vidi il tuo volto:
 
universo di sogni.
 
Dall’adolescenza
 
d›ogni uomo
 
trascorsa nella speranza
 
della facile vita
 
senza la battaglia
 
ma nel diritto,
 
sognavo
 
con la mano
 
nella tua piccola mano.
 
Ma le nostre strette
 
non dicevano niente:
 
erano solo strette
 
di mani felici.
 
VENTO
 
Soffia
 
possente, timido, discreto.
 
Accarezza
 
quando la tua mano
 
si protende
 
cercando il mio volto.
 
È timido e caldo
 
nel sussurro
 
tuo dell’amore
 
al mio orecchio.
 
INTRODUZIONE
 
Vedo lontano una stella
 
c percepisco il suo richiamo.
 
Salto.
 
Mi proietto nell’infinito
 
e ai miei piedi non ho ali
 
né seggo sul sedile del missile.
 
PAESAGGIO
 
Frammenti di motori…
 
Carcasse di ordigni…
 
Puzza di carburanti bruciati…
 
Fluttuano onde nel1′etere:
 
richiami, segnalazioni, ordini!
 
Il mio udito percepisce
 
e ciò che non vedo
 
affascina maggiormente il mio io.
 
STELLA LONTANA
 
Dalla Terra
 
ti vedevo
 
Stella lontana.
 
Brillavi
 
circondata dal buio
 
di una breve notte terrestre.
 
Su di te fantasticavo.
 
Accovacciato ai piedi
 
del mio albero
 
paragonavo il tuo brillare
 
al brillare dei suoi occhi.
 
La tua piccolezza
 
alla sottigliezza della sua vita.
 
Il tuo calore percepito
 
al calore della sua bocca.
 
Ma non ritornavo indietro
 
a cercare un suo perdono.
 
Mentre la mano d’altra donna
 
si riposava sulla mia spalla:
 
amavo!
 
SEI TU
 
Nel paesaggio di nuvole
 
vedo apparire e scomparire
 
i tuoi capelli
 
i tuoi occhi
 
la tua bocca.
 
La tua voce
 
ancora portata
 
da quest’aria limpida
 
ritorna argentina
 
carezzevole
 
calda.
 
PRIMA VITA
 
Con la schiena curva
 
il capo rivolto in alto
 
e le braccia
 
le cui mani
 
penetrano nella bruciante terra
 
la forma umana
 
appare per la prima volta
 
battendo per assodare la terra
 
lo estremità callose divenute piedi.
 
Per il soffio possente dell’aria
 
non ancora forgiata nella parola
 
si apre il cielo sull’universo.
 
Due grandi occhi
 
penetrano nelle affascinanti profondità
 
cominciando a tessere i primi perché
 
portando la volontà del sapere
 
nell’ammasso confuso di un cervello.
 
DAL MIO CRANIO
 
Da dove
 
vedo quella luna
 
che è sotto ai miei piedi?
 
Volteggio nell’aria
 
e sento il respiro farsi affannoso
 
e il pulsare del mio cuore.
 
Dal mio cranio
 
esce leggero il cervello
 
e le gambe le corrono dietro!
 
Subito si fermano
 
si afflosciano
 
si spezzano
 
formando altri corpi
 
dalle forme neonascite.
 
Stelle Luna Mare Cielo Terra.
 
POTENZA
 
Dove volevo arrivare
 
se non più in alto
 
di quel cielo
 
del mio capo?
 
Intrinseco di pensieri.
 
Volevo arrivare
 
un pensiero prende vita.
 
Dove è la mia testa
 
tutto volteggia
 
tutto ormai non è
 
se non l’essenza.
 
Tu sei
 
fluidamente volteggi
 
le cose sfiori.
 
ARRIVEREMO
 
Arriveremo un giorno
 
vecchi ma felici
 
per la libertà
 
della nostra morte.
 
DAL MIO CUORE
 
Esce un singhiozzo
 
dalla gola soffocante
 
e il cuore leggiero
 
si esalta per il peso
 
sì tanto gravoso perduto.
 
Era la catena
 
che stringeva il mio polso.
 
Era l’inferriata
 
che oscurava la mia stanza.
 
Dal mio cuore
 
esce ora l’urlo:
 
fratello!
 
Fratello abbracciami.
 
Fratello ecco le mie mani.
 
Fratello ecco la mia forza
 
ecco la mia volontà:
 
costruiamo!
 
EMIGRANTE

 
Emigrante
 
partisti
 
per terre lontane.
 
Ed ora
 
apri le tue orecchie
 
al suono di lingue sconosciute
 
parli ma nessuno mai ti comprende
 
e vedi paesaggi diversi
 
freddi
 
lontani dal tuo cuore
 
dai tuoi ricordi.
 
Ritornerai ancora?
 
Ritornerai laggiù
 
al tuo mare, al tuo cielo
 
e all’ aria calda
 
a coltivare la tua grassa terra?
 
VENGO
 
Vengo mio tempo
 
a respirare la tua polvere
 
portata da questo freddo vento.
 
UNA DONNA
 
Una donna speranzosa
 
rivolse gli occhi verso le stelle
 
e vide degli scintillii
 
che abbagliarono i suoi occhi.
 
DOLORE
 
Il chissà di sempre
 
ritorna ad opprimere
 
un cuore vagante
 
attraverso le tempeste dell’amore.
 
T1 vero amore:
 
quello che come lampo
 
passa trafiggendo il cuore
 
c lascia il buco per l'innesto
 
mentre il fiore
 
sboccia e germoglia
 
gradatamente raggiunge il culmine
 
e gradatamente muore.
 
Bella e desiderata è la primavera
 
ma non quel sole
 
che sempre splende
 
putrefando tutte le cose.
 
Dei singhiozzi
 
scuotono il tuo volto?
 
Altri baci lo calmeranno!
 
Mentre questo dolore
 
assassino dell’amore
 
cd esaltazione di un cuore
 
è un solitario e opprimente
 
miscuglio di sentimenti.
 
CORVI
 
Come a un cane
 
lisciano il tuo capo
 
che penzola dalla forca.
 
I corvi oscurano il cielo
 
nell’attesa di mangiare
 
le tue già putride carni.
 
Volando sulla terra
 
sbattono la testa nelle nubi
 
rimanendo agganciati lassù
 
e si stirano al caldo del sole.
 
Fuggiamo da questo incubo
 
che cerca se stesso
 
penetrando nel nostro io.
 
Morte: vivi ancora!
 
Vita: muori ancora!
 
Drappi neri volteggiano.
 
Preannunciano la notte
 
i raggi di un sole
 
che fugge dal cuore
 
deluso e sanguinante.
 
GENTE
 
Volti, braccia, gambe,
 
parole, parole, mani.
 
Centinaia di diti si stringono
 
e nell’abbraccio
 
delle braccia si spezzano.
 
Occhi: tanti occhi.
 
Occhi che guardano
 
tanti altri occhi.
 
L’aria lambisce
 
ammassi di carne umana
 
che si scompone
 
e a suo piacimento
 
prende le forme:
 
volti, braccia, gambe.
 
Cappelli,
 
sono dappertutto
 
e formati i mille colori
 
il cielo ritorna
 
ad essere quello dell’essere.
 
Movimenti stupidi.
 
Giusti movimenti.
 
Nel ritorno
 
un cuore cammina solo
 
mentre il corpo:
 
volto, braccia, gambe,
 
parole, parole, mani,
 
sono laggiù rimasti.
 
Mani morte:
 
non potranno più stringere
 
Corpo morto:
 
non potrà più tornare.
 
Cuore vive!
 
Ritorna ancora, ancora.
 
L’ULTIMA GUERRA
 
Il mondo è stato conquistato
 
ma il ritorno del soldato
 
che ha conquistato questo mondo
 
è triste nel ritrovare
 
l'unico e vero suo mondo
 
distrutto in polvere.
 
Un nuovo sole splende
 
e la sua luce artificiale
 
non basta per illuminare
 
tutto il mondo distrutto.
 
Nella semioscurità
 
il soldato ritornato uomo
 
toglie le macerie
 
e cerca le fondamenta
 
ma non trova nulla.
 
Con il cuore palpitante
 
i nuovi occhi cercano
 
e trovano degli occhi sperduti
 
su dei volti scarni
 
che non donano un sorriso
 
ma solo gridi di angoscia
 
e lacrime di speranza.
 
MISERIA
 
La miseria si avvicina
 
e nel bere l'ultimo bicchiere
 
anche la mente
 
viene lasciata dalla fantasia.
 
I pensieri si concretizzano
 
e nello sguardo si vede
 
l’odio più legittimo
 
e il cuore dimentica il nome.
 
Il ricordo di ragazzo
 
se spegne nel presente
 
e l’uomo rimane solo.
 
Solo lui si protende
 
a cercare con gli occhi.
 
Tante porte si schiudono
 
altre si richiudono
 
ma una sola rimane aperta.
 
Non è forse la migliore
 
quella che più sa dare
 
e la peggiore la ritrosa?
 
Poi un giorno stringi
 
la sua sottile vita
 
scoprendo tutto di lei
 
mentre un altro giorno
 
ne dimentichi persino il nome.
 
Con una parola forse correrebbe
 
e di nuovo sarebbe con te
 
e il suo nome
 
sarà ricordato dai baci suoi.
 
A una parola
 
l’importanza di un discorso
 
a una frase
 
quella di potere ogni cosa.
 
PAESAGGIO TERRESTRE
 
Una vecchia
 
posato il manico
 
della falce sul fianco
 
ne arrota la lama.
 
Taglia il grano
 
alle parti del campo
 
per far posto
 
al traballante trattore
 
che rombando viene
 
con le sue possenti ruote.
 
Il grano cade, si appacchetta
 
e si mette da parte.
 
I forconi
 
mossi da braccia abbronzate
 
vengono disponendo il grano
 
in covoni alti sotto il sole.
 
Il cuore comanda quelle braccia.
 
La fame dei figli
 
che dentro al nido cinguettano
 
fanno volare la madre
 
su quei covoni a rubare il chicco.
 
I peschi ornano i campi
 
e il buon tempo monotono
 
rispecchia il loro splendore.
 
PRINCIPIO DI VITA
 
Questa enorme distesa
 
che avete sotto ai piedi
 
è vostra.
 
Seminate il vostro grano
 
e piantate le vostre viti:
 
Mangerete pane vostro
 
e berrete vino vostro.
 
Il mare è lì vicino
 
ed ecco qui le reti
 
pescate il pesce:
 
Arricchirete il vostro pasto.
 
Enormi distese di alberi
 
formeranno i vostri fuochi
 
e le montagne
 
saranno le vostre grotte.
 
Il sole è vostro
 
ma è troppo lontano
 
riceverete da lui
 
il calore e la luce
 
e un lume di speranza
 
che splenderà nella notte
 
riflettendosi nella luna.
 
ECCOMI FRATELLI
 
Eccomi
 
fratello bianco
 
fratello nero
 
fratello giallo.
 
Eccomi
 
e calpesto
 
gli sbarramenti
 
i fili spinati il
 
i campi di concentramento.
 
Eccomi
 
e annullo le frontiere
 
e cancello
 
l’asprità nelle parole
 
la violenza negli avvenimenti.
 
Eccomi
 
e protendo le mie mani
 
stringendo mani multicolori.
 
Saliamo sul missile
 
e voliamo nel cielo terrestre
 
e entriamo nell’universo fantastico
 
incontro a mondi sconosciuti .
 
ma visti, sognati:
 
Troveremo altri esseri.
 
Nella consapevolezza ¦
 
della terra
 
e dell’universo
 
che sempre ci circonda
 
troveremo la verità
 
non solo della vita
 
ma della libertà
 
nella fratellanza universale.
 
MUOIO
 
Come un cavallo
 
lanciato sul rettilineo
 
di questo mio mondo
 
cavalca sulle mie spalle
 
l'amazzone vita
 
che ha fretta di arrivare
 
per concludere il lavoro
 
ricevendo un premio:
 
l’ambita morte!
 
Vedo il paesaggio
 
che fugge ai miei occhi
 
e in un attimo si trasforma
 
da felice a triste a tetro:
 
Muoio.
 
ATIV
 
Quando farai 1′inventario
 
dei giorni ormai passati
 
ti accorgerai che erano tutti uguali
 
e che non valeva la pena di viverli.
 
Correrai per le strade la notte
 
gridando alla gente che splende il sole
 
mentre le tue braccia vangheranno
 
l’enorme distesa del1′oceano
 
che diverrà un’enorme piantagione
 
di misteri
 
di verità
 
di fedi.
 
Sbuffando e strisciando
 
porterai un treno
 
e sulla tua schiena
 
innumerevoli persone
 
cammineranno cercandoti.
 
I tuoi occhi guarderanno il cielo
 
e tu vedrai un mondo nuovo
 
mai visto prima
 
e dirai che è la terra.
 
È cercando questa terra
 
che ramingo passeggerai nello spazio
 
e abbracciando una stella
 
infinite volte le dirai
 
che è bella quanto una donna.
 
COME QUEL RUSCELLO
 
Dell’acqua limpida
 
dall’alto della montagna
 
felicemente vola scendendo
 
cercando l’afose acque
 
che basse e sporche
 
sono morte
 
fra i verdi prati
 
in mezzo alle canne marcite.
 
Le parole significanti
 
perdono la concretezza
 
nel vertiginoso svolgersi dei pensieri.
 
Si dice l’amo
 
e il mondo canta.
 
Si dice la odio
 
c il mondo vive ancora
 
mentre col suo progresso
 
viene regredendo la massa umana.
 
Un laccio stringe
 
e la gola soffoca
 
mentre la lingua parla
 
c il sangue scorre
 
come quel ruscello
 
sul suolo e dentro la carne.
 
Vive ancora!
 
UOMO
 
Dal lieve fragore di un ruscello
 
al forte crepitare delle mitraglie:
 
fra i proiettili e l’acqua pura
 
guardava il cielo
 
risplendente per il sole
 
dove si acutizzavano le ombre
 
della bassa terra.
 
Non credeva
 
che la terra era terra
 
e che il cielo era cielo.
 
Pensava che tutto
 
era il tutto che cercava
 
invece era il niente.
 
Il cuore correva felice
 
fra i verdi prati pieni di fiori
 
che gonfiavano ancor di più il suo cuore
 
che voleva troppo bene.
 
Come un ragno
 
apposta la sua tela
 
apposto la sua tela
 
ma nessuna mosca
 
venne a dargli nutrimento
 
c solo delle nubi di veleno
 
rimasero impigliate nella trappola.
 
Ed ora è morto.
 
ALBERO
 
Rumore di foglie
 
secche
 
cadute dall’albero
 
ormai spoglio.
 
Nudo
 
al freddo inverno
 
le sue radici
 
nasconde nella terra.
 
Come morto
 
non sente
 
né vento né gelo
 
né le leggere zampe
 
di un passerotto
 
che cerca il fogliame verde.
 
SCRICCHIOLIO
 
Il cielo oscurato
 
dalle nubi della pioggia
 
getta nell’animo
 
l’apprensione.
 
Sulla terra
 
cade ora la pioggia.
 
E fredda
 
fine e uggiosa
 
penetra nelle ossa.
 
Scricchiolio di arti
 
nei movimenti
 
di tutti i giorni.
F I N E

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