I VERSI DEL MIO VIVERE

 lunedì, 24 ottobre 2016 h.16,43.

I VERSI DEL MIO VIVERE
Raccolta di poesie di RENZO MAZZETTI - LIBRO I - 

[ IN CODA DUE PUBBLICAZIONI DELL'ANNO 2009 E DEL FEBBRAIO 1969 ]

I VERSI DEL MIO VIVERE 

ANNO 2016

 Nel sedici del terzo millennio
 ingiustizia violenza sopruso
 guerra terrore assassinio
 giovane governante babelico.
 Il saggio terreno pastore
 prega porte sante apre
 indomiti spiriti semi d’amore
 entrate nei corpi e cuori fiorite.
 -1 gennaio 2016-
 
FURTO CON SCHIAFFO?

 Lucca Pisa Livorno
 cassa del risparmio
 della mia Toscana.
 Ma che cosa sono
 euro cinque e cinquanta
 del prelievo d’imperio
 dal banco di Verona
 sul mio conto?
 (14 gennaio 2016)
 
MISERIA
Rottamare la dignità
delle persone
giovani medie anziane
è un crimine
contro tutta l’umanità.
Beffeggiare l’altrui futuro
con strumento d’ingiustizia
privilegio per autorità
insensibili e boriose
 alla gioventù affossa il candore
 La miseria
non è fame
 povertà
disperazione
 è il ricco governante.
 (16 febbraio 2016)

 SOLDI VORACI

 I soldi
 senza cuori né cervelli
 sono diventati voraci,
 con i possenti denti
 triturano animali e umani,
 la poltiglia nei pancioni
 provoca dolori viscerali
 alle sensibilità residuali.
 (9 marzo 2016)

 PECCATO DI GOLA

 Oh che bel mangiare
 Non è solo sostentamento
 Son stelle del firmamento
 Fetta abbrustolita un incanto
 Unta con aglio stropicciato
 Fagiol d’allegro nano affogato
 Extravergine d’oliva toscano
 La gola è in gran fermento
 Innalza oltre l’ultimo cielo
 Caldo lampo di genio sereno.
 (11 marzo 2016)
 
VALORI
 
Vedere le banche
 prima e dopo
 è un’avventura
 piena di esperienze.
 Prima:
 alla tenera età
 è consegnato un salva-denaro
 per educare al valore
 del sofferto risparmio.
 Dopo:
 ad ogni età
 è consegnato un salva-salma
 per educare al valore
 del sofferto suicidio.
 Tutti valori
 naturali?
 (18 marzo 2016)
 
SAN GINALE, 28 GIUGNO 2016
 
Buon compleanno
 Marta
 Rara dolcezza
 Fiore sulla Terra
 Miraggio di bellezza.
 
POESIA DEL BARBIERE
 
Barba baffi e capelli signore?
 Barba?
 Da credenti
 o da cubani di Fidel?
 Baffi?
 Da impegnati
 di destra o di sinistra
 o da rottamati?
 Capelli?
 Delle Comuni o degli Ottobre
 dei Risorgimenti dei Sessantotto
 o da Capalbi- idee-distruttori?
 (22/08/2016)
 
CIELO PENSIERO
 Il disincanto
 è un precoce vecchio
 sicuro e nocivo
 intellettuale invecchiamento.
 Nell’umano avanzamento
 il naturale vecchio
 raggiungeva profondo
 il bianco misterioso saggio.
 Nell’odierna verde leggerezza
 la semplificazione frenetica
 è la superficiale ancora
 nel meno nulla della bassezza.
 Nello spirito palpitante infinito
 emozionante esaltante intimo
 coscienza collettiva cielo pensiero
 il rosso risorge e invoca d’esser preso.
(8 giugno 2016)
 
ITTA-ITTA

Non aveva ancora imparato
 a parlare a leggere a scrivere
naturale rozzo sicuro sincero
tenero bebè indifeso comunista.
Nella culla d’amore colma
 forte appariva chiara la genia
sollecitava il sorriso gengivale
scolaro balbettava:“itta-itta”.
(giugno 2016)

 IGNORANZA

 L’ignoranza è la tua fossa.
 Vedere senza occhi
 Ascoltare senza orecchi
 Annusare senza naso
 Amare senza cuore.
 I nemici sono migliori
 dei tuoi nemici?
 Moderno è il meno peggio?
 Il mondo non è rotondo
 schiacciato ai poli?
 Non conosci il nome
 di quello splendido fiore?
 E di quell’ortaggio?
 L’uovo
 è fatto dalla gallina
 o dal supermercato?
 Come si chiama quella stella
 tra quell’albero e la collina di Giotto?
 E il canto di quell’uccello?
 Il nome dell’animale che ulula
 a quella luce bianca notturna?
 L’ignoranza distrugge la curiosità
 fino a che non saprai il nome
 di quell’albero da frutto.
 Ma chi è Antonio Gramsci
 lo sai?
 L’ignoranza è la tua fossa
 conoscere
 amare
 il tuo vivere.
 (venerdì 17 giugno 2016)
 
LUCE D’EGITTO
 Il mondo alleato dimentico assassino
 Tortura ammazza gioventù e studio
 Governante servo del misero mercato
 Diritto incosciente tace mostruoso
 Gli affari sono affari soprattutto
 Orfano di patria fratello disperato
 Mare dolce freddo deserto morto
 Verità giustizia luce d’Egitto.
 (25 giugno 2016 ore 11,23)
 
ESTINTI
 I falsi comunisti
 orrore!
 volevano fare sale nelle chiese
 far ballare la popolazione.
 I falsi democratici
 orrore!
 fecero invece
 scuole di ballo nelle biblioteche.
 Fin dalle materne
 orrore!
 insegnavano la lingua inglese
 l’italiano disimparare.
 Arti paesaggi indole
 orrore!
 patria bellezze scomparse
 cittadini api operaie estinti.
 (11 ottobre 2016)
 
A B I S S I
 I liberi animali
 non lavorano?
 Perché?
 Le persone
 lavorano o non lavorano?
 Perché?
 I liberi animali abitano o sono
 Paradiso terrestre?
 Perché?
 Gli umani abitano o sono
 Paradiso terrestre?
 Perché?
 Forse si o forse no
 tutti sono Paradiso terrestre?
 Perché?
 (1 marzo 2015)
 
CANZONATURA
 Nella Firenze dei savi
 c’erano una volta i matti
 oggi è rimasto solo San Salvi
 matti o presunti tutti liberati
 il muro inutile accoglie tutti
 senza cancelli e quelli spalancati
 fanno tutti liberi dentro e fuori
 tutti dentro al sistema ignari
 uguali agli antichi schiavi
 persi San Salvini incatenati
 smemorati?
 (2 marzo 2015)
 
IL MINISTRO OGGETTO
 Misera carica che parli
 candidamente ignara
 di quello che vogliono
 gli italiani da te invocati
 Sibilla ti ergi e baro ti inventi
 credenziali senza liberi voti conservi
 reazionario sviluppi l’ignoranza
 ministro cinguetti televisivo consumi
 oggetto metafora democrazia mimi.
 (10 marzo 2015)

 LA VESTE GOVERNANTE

 Quanto ci costa
 il vestito del volatile?
 Quanto quello della lepre?
 Quanto quello del serpente?
 Quanto ci costa
 il vestito della pecora?
 Quanto ci costa
 il vestito dell’operaio?
 Quanto quello dell’insegnante?
 Quanto ci costa
 la veste governante?
 Al contemporaneo assente
 le risposte.
 (18 marzo 2015) 

IL RIFORMISMO
 Il riformismo,
 complice del capitalismo e del sistema mercato,
 cambia solamente governanti,
 perpetua lo stato di cose presente.
 
C A N N I B A L I S M O        M O D E R N O
 Dal campo rosso non più il libro aperto
 il sole nascente con la falce e il martello
 il garofano politico misero fiore divenne
 l’aspirazione sotto la quercia scomparve.
 Poi la bandiera dell’autodistruzione
 niente materia grigia e rosso cuore
 ma verde barlume di misera mazzetta
 e bianco color neutro di tanta ignoranza.
 Giustizia non più rimava con uguaglianza
 lavoratori ultimi e giovani senza speranza
 dignità perduta abbandonava valida presenza
 traspariva moderno falso la nascosta vergogna.
 Non più libertà senza l’uguaglianza
 non più democrazia senza la partecipazione
 il grande servo di turno appariva osannato
 forte nel momento alla bisogna sacrificato.
 Avanti in Italia un altro signore al governo
 comparsa tutto facente furbo mangia popolo
 la voce della propria coscienza divora, ignaro?
 Cibo dei primi più forti, cannibali scomparsi?
 (20 marzo 2015)
 
CENTO ANNI E PIETRO INGRAO
 Il tuo centesimo compleanno
 è la misura della tua vita
 ma politicamente tutta, servita?
 Io giovane comunista metalmeccanico
 a Reggio Emilia nel convegno portai
 entusiasmo nella lotta dura, servito?
 Vidi il dirigente compagno
 intellettuale della nuova società
 internazionale futura umanità?
 No! Il colto “caca dubbi” al mio fianco
 esita e riflette non spirito rivoluzionario
 complice diventa nel suicidio del Partito.
 Tutti ti fanno gli auguri, peccato
 ma il governante attuale controriformista
 tendente alla reazione, come ti rimane?
 (30 marzo 2015)
 

OTTIMO ITALIANO
 La frase italiana è composta
 da Soggetto e Predicato
 Espansioni o Complementi.
 Tito zappa: Tito è il Soggetto
 zappa è il Predicato verbale
 perché mi dice cosa fa il Soggetto.
 Il contadino Tito stamani zappa
 la terra del suo orto con la zappa.
 A questo punto ci sono tutte le Espansioni
 che sono arricchimento della frase
 che mi dicono chi è Tito (il contadino)
 che si chiama Apposizione.
 Poi si è detto: Stamani
 che è un Complemento di tempo (quando?).
 La terra è il Complemento oggetto o diretto
 perché risponde alla domanda (chi-che cosa?).
 Del suo orto è Complemento di specificazione
 più Attributo (suo) perché risponde alla domanda:
 Di chi? Di che cosa?
 Con la zappa è un Complemento di mezzo
 perché risponde alla domanda:
 Con che cosa?
 E mi dice qual è il mezzo usato
 per fare quel lavoro.
 Nota bene: Il Predicato verbale
 esprime sempre un’azione
 e all’occorrenza può essere sottinteso,
 ma raramente,
 mentre, in un contesto ampio,
 il Soggetto può essere spesso sottinteso
 per evitare ripetizioni.
 L’ottimo italiano linguistico fondamento
 di tutte le materie insegnamento-apprendimento
 esalta l’ordine mentale e sublima lo spirito,
 peculiare pregio, affratella orgoglio nazionale,
 aiuta la padronanza delle lingue straniere,
 contribuisce alla formazione della futura umanità.
 (31 marzo 2015)
 
INTERESSE VITALE
 Il libro aperto scomparve
 Più non taglia la falce
 Il martello chiodo non batte
 Il sole non nascente
 Il tramonto grigio-nero nero
 Il rosso campo ignorante
 La stella dell’unità nazionale
 Polvere divenne nell’universo silente
 Un Dio per la povera gente!
 Qualche cosa per il lavoratore?
 Per la scapestrata età giovanile?
 La critica della economia politica
 Speranza della rinata umana fratellanza
 Pioniere cocciuto il tuo interesse lotta
 Critica sempre critica e sempre critica.
 (4 aprile 2015)
 

DRITTO E ROVESCIO
 All’amico di partito
 veloce carpì il governo
 sulla medaglia inciso
 suo volto giovane e fiero
 pregiato rottame coniato.
 Il rinnovatore governante
 unico nella storia esistente
 ritmo frenetico e gioviale
 alla società paludosa impose
 bonifiche con occupazione.
 Fu liberale destra sinistra
 illiberale democratico riformista
 controriformista reazionario farsa
 apparenza eloquenza illusionista
 affrontava bacchettando ogni problema.
 Dame e cavalieri rivoltarono la veste
 gli Onorevoli a Montecitorio il settore
 tutti sgomitavano per vederlo e salutare
 tante teste cambiarono modo di pensare
 per il culo dove più comodo si siede.
 (7 aprile 2015)
 
BOCCE GIRANTI
 Sono perché lo Stato
 mai più intervenga
 nella vita ingerisca
 io sono un liberale
 che auspica libertà
 piena della persona
 nel gioco della vita
 boccia ferma giudica,
 ma il debole e malato
 lo sfortunato e povero
 la madre e il piccolo?
 Le bocce giranti
 non sai dove colgono,
 sempre non per sempre
 potenza è la più forte?
 (8 aprile 2015)
 
COMPAGNO DIFFUSORE
 Chierichetto servente
 ragazzo diffusore
 grande stessa fede
 Nazzareno ribelle.
 Santificata domenica:
 al prete la Messa servita
 all’operaio l’unità Comunista.
 (9 aprile 2015)
 
UN PEZZO DI PAROLA
 Le vocali sono cinque
 e nella lingua italiana
 sono indispensabili
 per formare una sillaba
 insieme alle consonanti
 e di conseguenza le parole.
 
A E I O U
 per cui prendi
 una qualsiasi consonante
 la metti prima della vocale
 e formi una sillaba:
 un pezzo di parola.
 (13 aprile 2015)
 
L’IMPRENDITORE COLLETTIVO
 Superato lo sfruttamento
 dell’uomo sull’uomo
 sugli animali e sull’ambiente
 del più forte sul più debole
 della disuguaglianza del profitto
 nacque l’imprenditore collettivo:
 nessuno proletario
 nessuna prostituzione.
 Fraterna serena armonizzazione.
 (14 aprile 2015)
 
ORA E SEMPRE OPPOSIZIONE
 La Luna si trova nell’opposizione
 quando è nella fase di pienezza.
 L’opposizione rappresenta la relazione
 di reciproca esclusione tra proposizioni
 assume la forma di contraddizione
 niente può insieme essere e non essere.
 L’opportunismo accetta il compromesso
 (soluzione incompleta discutibile sul piano morale)
 anche in contrasto con i propri ideali
 pur di trarre il massimo profitto personale.
 Una prassi operativa storico-politica
 per raggiungere egoistici obiettivi
 con la gradualità e con il compromesso
 donando una tregua all’esistente ingiusto.
 Il buon tono borghese del misero
 reazionario-riformista governante
 o la Luna piena e il Sole dell’avvenire?
 (16 aprile 2015)

 

RESISTENZA OGNIPRESENTE
 (un pensiero dedicato ai partigiani comunisti)
 Il pane secco presente
 passato trascorso attuale
 giorno dopo giorno
 presente sempre ribelle
 mangiato poco ma tanto
 purché durasse perpetuo
 ognipresente spirito
 umano mai asservito.
 (25 aprile 2015)
 
SARCASTICA STATISTICA
 Sarcasmo amara ironia
 della sorte che si ripropone
 la stessa beffa per la gente
 al potente che tanta crudezza
 innalzò rovinoso precipitare:
 divenne perciò immortale?
 La statistica
 neutra scienza foto del reale
 non è previsione propagandista
 sondaggio strumentale
 appagamento ai voleri del re:
 divenne perciò approbatività?
 (6 maggio 2015)
 
U R R A
 Unipolare delinquenziale
 fondo moneta mondiale
 vitello d’oro adorante
 primordiale peccato mortale.
 Uno straccio freddo sventola
 spettro spirito eroico battaglia
 rivoluzionaria rossa vittoria
 contro barbarie nazifascista.
 
VENTISETTE MILIONI DI MORTI
 l’orrendo prezzo della liberazione
 tutto pagato per riscatto mondiale.
 Soviet compagne e compagni, grazie!
 (8 maggio 2015)
 
LA RIESUMAZIONE
 Nipote ancor non ero
 bimbo gioco con le sedie
 immaginate barroccio
 due funi per le briglie
 la poltrona per cavallo.
 Passava gli appennini
 con il misero trasporto
 spunto di botte fuoco
 per il riscaldato nonno
 lavoro guadagno poco.
 Ribelle all’impero
 al nero mai piego
 peristi troppo presto
 prima volta nei resti vedo
 rosso ciuffo messaggero.
 (Martedì 12 maggio 2015)
 
ARGINE
 Sorridente televisivo ostenti
 presenza dei boriosi vincitori
 sulla poltrona toscana mantieni
 glutei privilegiati non pensanti
 cinquantadue per cento allontanati.
 Argine contro la partecipazione
 degli elettori per chi e che cosa
 non ti domandi e spregi gli ideali
 rossi che eravate di splendido colore
 vi rimane solo la falsità del nome.
 (Elezioni regionali del 31 maggio 2015)
 
VEDERE E BERE
 L’ottimismo fa vedere
 il bicchiere mezzo pieno,
 il mezzo bicchiere
 del mio ottimismo
 chi l’ha bevuto?
 E l’ottimismo che vede
 frantumato il suo bicchiere?
 (domenica 7 giugno 2015)
 
IL GRANDE STREGONE
 Via il sole via il libro aperto
 via la falce via il martello
 rottamatore primo fu Bettino.
 Poi dalla televisione scese
 Silvio il ricco cavaliere
 sportivo e buontempone.
 Ultimo fu Matteo capo partito
 primo ministro e grande stregone
 che tutti mise nel calderone.
 (11 giugno 2015)
 
PER UNA E
 Matteo era un nome
 San Matteo celestiale
 Matteuccio quello terrestre
 aveva la mania delle grandezze
 la E trattò male e fece crucciare
 divenne Mattuccio da legare.
 Matteo vezzeggiativo
 per tutti era Matteino
 era un timido bambino
 giocando a nascondino
 perse la E nel giardino
 divenne uno splendido Mattino.
 (13 giugno 2015)
 
Distrazione moderna: Sparecchiare e riporre nel frigo la chiavetta [UBS].
 (sabato 20 giugno 2015)
 
LA SPREMUTA
 La scuola cattiva
 tortura delle meningi
 spremuta della sapienza
 gioventù assicura
 vita lavoro dignità
 ricerca felicità.
 (20 giugno 2015)
 
IGEO SALATO
 Primo partì
 sull’isola di Rodi
 fece il colono.
 La famiglia: moglie
 due bimbe e un bimbo
duro lavoro speranze.
 Solo rimase
 in Italia la famiglia
 in salvo speranzoso mise.
 Un bimbo e la nonna feriti
 morte la moglie Speranza
 con le due bimbe in casa.
 Una cannonata americana
 quella fu la causa certa
 in Duomo, tedesca o americana?
 Due lapidi commemorative
 sullo sfacciato municipio
 Pilato non San Miniato?
 (25 giugno 2015)
 
IL PENSIERO RIMBAMBITO
 La coscienza ogni tanto fa capolino
 e appare nel campo inusuale
 e inventa le borse di studio
 e i premi prestigiosi mescola
 con l’acqua e il detersivo
 per meglio lavare
 per riprendersi il pulito
 con il pensiero rimbambito.
 La verità è matta?
 (27 giugno 2015)
 

VACANZA A CAMAIORE
 Morricone sta musicando una canzone,
 la tavolata di otto magnifici è inconfondibile,
 Mirella, Vincenzo, Renzo, Marino, Fedora,
 Maria Agnese, Violante, Anna Maria.
 Ospite d’onore: Giulia, l’accompagnatrice,
 ultima arrivata, la più giovane.
 Ma quella fresca, più bella e simpatica
 è Mirella, dicono la più grande,
 anche la più bella e vispa.
 (12 luglio 2015, ore 15,17. Ombrellone n. 18 fila 5)
 
UNA SCUSA MORTALE
 La morte,
 nei confronti dell’età avanzata,
 diventa timida
 ed ha bisogno d’inventarsi una scusa:
 un’influenza, un virus, una caduta.
 Così,
 naturalmente,
 avviene la dipartita.
 (31 luglio 2015)
 
IL MILIONE
 Il milione è un grande romanzo
 di vita vissuta nel rischio
 nell’avventura della scoperta.
 Conoscenza e conoscersi
 nello scambio di merci e d’idee
 nei diversi credi della pace.
 Due milioni di Lire
 bel vivere ogni mese
 impulso Tricolore.
 (mercoledì 19 agosto 2015)
 
AIUTI SOVRUMANI
 Il frutto proibito,
 il diluvio universale,
 il vitello d’oro,
 le catastrofi ambientali,
 le tragedie dell’umanità:
 Il buon creato aiuta l’uomo,
 come può.
 (25 agosto 2015)
 
LODE AL GUFO
 Per i tuoi occhi attenti
 Per il tuo soffio ribelle
 Per le tue ali libere
 T’ammiro grande gufo
 Difensore degli oppressi
 Contro gli oppressori
 A te soletto saggio moderno
 Della Cavalleria l’antico fregio.
 (12 settembre 2015)
 
RAGNI TESSITORI
 Ricordo quei libri alternativi
 sulla rossa bancarella scapigliati
 nell’aroma della festa dei lavoratori.
 Le mani nei fumi della cucina
 sulle tavolate imbandite di volere
 disegni della grande sete di sapere.
 Conoscenze vaste sensibili coscienze
 fiere lotte e alfine vivere pienamente
 o selvagge vite eternamente schiave?
 L’avvenire è il passato sangue versato
 istinto richiamo studio serio e fermo
 fiero ragionamento modesto e sincero.
 Martiri disperati angeli smarriti
 indomiti spiriti ideali viventi sempre belli
 cuori e capi rossi lucenti ragni tessitori.
 (1 ottobre 2015)

 SOGNO

 Nuotare calmo e leggero
 con la maglietta di color bianco
 confuso dai bimbi
 bagnino nel mare sereno.
 (10 ottobre 2015)
 
LA VANGA E IL FUCILE
 La vanga ha una lama
 e una staffa di ferro
 sul manico di legno.
 Per lavorare la terra
 incalliscono le mani
 la fatica la fame sazia.
 Il fucile ha la canna di ferro
 con il calcio di legno
 spara pallottole di piombo.
 La vanga fa bene e pace
 il fucile fa male e morte
 sparare indurisce il cuore.
 (28 ottobre 2015)
 
LA SCUOLA DIVERTENTE
 La scuola non è
 né bella né brutta
 perché è diventata
 simpatica e divertente:
 il primo giorno
 dopo ogni festa
 insegna sorridente
 a suonare e cantare.
 Dalla scuola dell’infanzia a quella superiore
 il messaggio innocente e giovane di canti e note
 inumidisce e apre gli occhi alla gola stringe
 sollecita la speranza e palpita nel cuore.
 (lunedì 2 novembre 2015)
 
AMACA NEUTRA
 Vecchio fu giovane stesso entusiasmo
 metalmeccanico diffusore del giornale
 di quell’unità dei lavoratori
 dell’ideale del combattente
 Gramsci sapiente lucido puro
 morto inflessibile attuale invitto.
 Ma quell’inserto cuore estraneo
 dannoso spreco ironico del benestante
 piccolo satiro borghese privilegiato
 al giovane operaio faceva ribrezzo
 e l’intellettuale brillando di fatto
 tradì le aspettative del mio sogno.
 Sull’amaca ancor oggi si dondola
 ben rinnegando la coscienza perduta
 incolpa altri con candida perfidia
 potere economico assenza di politica
 a sua scusa chiama e non suscita la lotta
 nessuno sprona ma neutro nel vento vaga.
 (6 dicembre 2015)
 
PACE E BENE
 La contaminazione è negativa
 Accogliere e conoscere è intelletto
 Lo spirito finalmente è fraterno
 Il potere denaro è cancellato
 Pace e bene è attuato
 Il mondo è salvato.
 (8 dicembre 2015)
 
LEOPOLDA APOLOGIA
 Il capo di tutto e di tutti
 esalta i suoi cambiamenti
 e iniziano le discussioni.
 Rottamato tutto e tutti
 vecchi vecchio giovani
 fraterni pensieri rimpianti.
 I giovani più forti determinati
 ottimisti volonterosi senza scrupoli
 sono cambiamento e nuovi orizzonti.
 Lo spirito sensibile perso
 banca finanza sistema mercato
 calvario cliente truffato impiccato.
 Pinco Caio Sempronio e altri
 scampati dai boschi esempi
 splendidi giovani già futuri.
 (domenica 13 dicembre 2015 h. 9:13)
 
PICCOLI SERPENTI
 Grandezza potenza ricchezza
 muro trincea divisa fucile:
 vostro crimine vostro suicidio.
 Noi povero popolo senza Stato
 internati torturati spiriti fieri:
 piccoli serpenti volanti.
 (14 dicembre 2015)
 

CIARLOTTA PRIMA
 La giovane politica istruita
 nella rozza èra avventata
 passava serena e bella
 nel regno della ciarla.
 Ritornati alle leggi naturali
 orrori dalle foreste ai paesi
 incantava con parole bevibili
 ignari giovani e deboli vecchi.
 I precetti seguiva a modo suo
 ché adorava il potere e il capo
 onorava il banco amava il babbo
 se stessa, ma il prossimo, quando?
 Ambiziosa scaltra magica
 divenne Ciarlotta Prima osannata
 eccezionale cosa mai successa a Roma
 una donna Presidente della Repubblica.
 (lunedì 21 dicembre 2015, 11:52)
 
MANICOMIO
 Ieri, sta cambiando?
 Oggi, che cosa sta facendo?
 Domani, che farà?
 Con questo: “Qua-qua”
 il manicomio, riaprirà?
 (Expo, 19 luglio 2014)
 
CORTO E LUNGO
 Il libero mercato
 Pubblicità e concorrenza.
 Il prezzo abbassa
 La qualità alza.
 Offrono sconti e vantaggi
 Ma è il nome il suggello.
 La co-sumo s’abbrevia:
 Pesche g.b.bel. Eu.1 con macula.
 La essi-mercato s’allunga:
 Pesche squisite centesimi ottanta.
 Tutte tanto belle col tricolore
 Marchio italiano naturale.
 (7 settembre 2015)
 
FUMETTI IN PENA
 Il topolino parte puntuale
 arriva alla posta fiorentina
 in castigo si ferma.
 Il bimbo sempre aspetta
 il postino non consegna
 la mamma lo salva.
 A niente è valsa la protesta
 ogni volta la mamma lo salva
 lo salva in via Mezzetta.
 Ma quanti fumetti in castigo
 della fantasia compagni
 sono in pena abbandonati?
 (9 settembre 2015)
 
Non si cura la malattia
 se non si conosce la Causa.
 (30 giugno 2012)
 
BOZZA PER UNA POESIA
 La ricchezza si arricchisce con la povertà.
 L’ignoranza è vilipesa dalla cupidigia.
 Il cumolista spadroneggia sul menefreghismo.
 La non partecipazione dei normali cittadini
 lascia spazio alla vanità del potente.
 La politica sarà vetrificata?
 (19 giugno 2014)
 
LA DITTATURA ATTUALE
 Nell’era della dittatura finanziaria
 delle intese piccole e delle grandi sedute
 la semplificazione dell’insegnamento
 costruisce l’ignoranza complessa;
 politici dominanti anelano certezze:
 la sera stessa dell’elezione
 uno dei due capi concorrenti
 senza dubbio conquista il governo.
 Le primarie
 metafora della democrazia
 illudono
 entusiasmano la semplicità
 l’innocenza
 il misero pensare esaltano
 anche la democrazia
 in dittatura semplificano.
 (domenica 12 gennaio 2014)
 
ENZO
 A Santa Maria Novella
 uno strano ferroviere
 con un lungo martello
 batte il freno del treno.
 Medico attento
 esperto visita
 con scrupolo
 i riflessi verifica.
 Il treno parte
 in ottima forma
 corre veloce
 sicuro conforta.
 (martedì 14 gennaio 2014)

 BUON COMPLEANNO
 Gli anni passano
 l’arte e la sensibilità restano,
 buon compleanno Fanny.
 (20 gennaio 2014)

 
TRAM 425
 Alla fermata del tram
 un giovane di bell’aspetto
 si porta le due dita alla bocca
 e chiede al passante una sigaretta.
 La luce di un lampione
 illumina la fresca e tenera carne
 in mostra come merce in vetrina
 in vendita per sesso senza amore.
 Una bambina
 livida e infreddolita
 seduta sui gradini della chiesa
 chiede l’elemosina.
 Un’anziana pensionata
 rovista nell’immondizia
 tra gli avanzi di cibo
 per non morir di fame.
 Un artigiano che fu benestante
 un lavoratore provetto
 un grande risparmiatore
 tutti suicidati senza rassegnazione.
 Un banchiere nella disperazione
 trucida la moglie e i figli
 incendia la villetta
 e s’ammazza.
 Intere specie animali
 sono da tempo sparite
 altre in via d’estinzione
 malata è la vegetazione.
 L’acqua, la terra, l’aria
 sono diventate sporche e luoghi di corruzione
 sono impazzite anche le stagioni
 e il clima provoca devastazioni.
 Il servizio pubblico parte
 e arriva puntuale.
 Alla guida del tram 425
 l’autista sorride gentile.
 (sabato 18 gennaio 2014)

 LA NUOVA GENERAZIONE

 Chi guarda indietro cammina avanti senza essere ingannato.
 -Non ricordo chi lo disse-
 Occhio e tempo aiutano la verità, fretta e dubbiezza aiutano il falso.
 -Seneca-
 Vivrai domani? Vivere oggi è già tardi: il vero saggio è vissuto ieri.
 -Marziale-
 La concorrenza è per il popolo un sistema di sterminio.
 -Louis Blanc-
 La classe lavoratrice o è rivoluzionaria o non è nulla.
 -Karl Marx-
 Sia, l’acre sapore delle lacrime, per non piangere, inghiottite,
 stimolo aspro al lavoro, alla lotta.
 -Palmiro Togliatti-
 Il futuro si nutre del passato e diviene presente.
 Santa Inquisizione: sono i crimini del cattolicesimo
 oppure della chiesa medioevale?
 Semplificare l’insegnamento nella scuola pubblica
 significa moltiplicare l’ignoranza complessa.
 Ognuno si fa il partito su misura come fosse un abito;
 il paese e i lavoratori ne pagano il salatissimo prezzo.
 Dalle contraddizioni nasce il frutto di nuove verità.
 L’occasione fa l’uomo ladro, oppure esalta l’onestà?
 La povertà è un effetto della ricchezza;
 il capitalismo ne è la causa.
 l futuro dei giovani si realizza nella qualità del loro presente.
 -Renzo Mazzetti-
 (22 gennaio 2014)
 
IL ROTTAMATORE
 Il vecchio Sapiens Sapiens
 primo essere vivente dirigente
 sfruttava il più debole
 aiutato dall’uso fondamentale
 della terribile arma clava.
 Il Cesare romano imperatore
 implacabile dominatore
 sfruttava il più debole
 lo armava con il micidiale gladio
 per la schiavitù degli altri più deboli.
 Il Duce capo unico supremo
 possente guerriero conquistatore
 sfruttava il più debole
 lo armava con il pugnale e il moschetto
 contro il libero pensare degli altri più deboli.
 Il Governante democratico
 manteneva l’ordine mondiale
 sfruttava il più debole
 lo armava con il cacciabombardiere
 per l’eterna pace degli altri più deboli.
 Il Rottamatore nascerà dalle Primarie
 sarà un grande furbo ambizioso
 sfrutterà il più debole
 e il “cambia verso” sarà un abbaio
 per la sicura guida di tutte le greggi.
 (martedì 18 febbraio 2014)
 
MELINA  A BIZZEFFE
 Tartareo domicilio di norme
 nel combattimento feroce
 ambiti gloria e onore
 a nessun vincitor speme.
 Precise regole condivisero
 gli ettori, gli achilli, i brenni, i romani,
 i monarchici, i repubblicani, i democratici,
 i destri, i centri di la e di qua, i sinistri.
 I neri, i bianchi, i gialli,
 pellerossa, viola, arancione,
 verdi marziani, multicolori stellati, tutti
 precise regole condivisero.
 La Linea Gotica nella tregua europea
 sicura frontiera: Duce e Hitler,
 gli inglesi, gli americani, tutti
 precise regole condivisero.
 (giovedì 20 febbraio 2014)

 DISTRUGGI TUTTE LE ARMI

 Se la tua aspirazione prioritaria
 è un mondo di pace e di fratellanza,
 se desideri veramente la pace
 dentro ogni popolo e tra tutti i popoli,
 prepara tutto, punto per punto, tutto per la pace.
 Se il tuo primo pensiero irrinunciabile
 si rivolge alla giustizia e all’uguaglianza,
 all’amore per tutti gli esseri viventi
 contro ogni tipo di sfruttamento e di prevaricazione,
 se desideri veramente la pace, distruggi tutte le armi.
 (lunedì 24 marzo 2014)
 
IL NUOVO GOLIA
 Lo spirito offeso con la carne martoriata
 in gloria trova la giustizia terrena,
 innocente e savia, la terra promessa
 ai nativi toglie, ai perseguitati dona.
 David vincitori, ai massacri sopravvissuti,
 nei campi curano germogli e semi di vita
 libera e serena, felice e armoniosa, sensibili
 ospiti d’amore, vicini senza confini, fratelli di pace.
 Stirpe sfortunata, dispersa e perduta, disperata,
 nel terrore segnata dall’angoscia più cruda,
 salvata da sacrificali gesti di tanti altri
 umani generosi spontanei, giusti qualsiasi.
 Tanti perirono volontari nell’immane sofferenza
 da eccelsi eroi salvatori, seppur nell’ombra,
 anonimi e modesti d’ogni fede, classe e credo
 David fermi e forti contro l’estinzione.
 Il nuovo Golia appare verme proprietario
 egoista irriconoscente insaziabile, crudele
 penetra e divora le terre vicine, uccide
 e in ogni metro rubato, fa micidiale avamposto.
 Ritorna intelligente
 oh piccolo e mite
 forte e coraggioso
 popolo risorto!
 (25 marzo 2014)
 
VITA E VITA
 Mangiare una più piccola semenza
 e un germoglio,
 sono nati per il tuo nutrimento?
 Mangiare il più piccolo bulbo
 e un fiore,
 sono nati per il tuo nutrimento?
 Mangiare una verdura
 e una frutta,
 sono nate per il tuo nutrimento?
 Mangiare un pollo
 e un uovo
 sono nati per il tuo nutrimento?
 Mangiare una lepre
 e un pesce,
 sono nati per il tuo nutrimento?
 Mangiare dell’acqua
 e dell’aria,
 sono nate per il tuo nutrimento?
 Mangiare tutta la natura
 e crudelmente gli esseri viventi,
 sono nati per il tuo nutrimento?
 Gli angeli puri
 e il neutro spirito,
 esistono?
 (sabato 19 aprile 2014)

 BOLLETTA FOLLETTA
 Ecco il primo periodo del 2014 di fatturazione
 con la lettura precedente del letturista
 conteggiata con quella attuale presunta
 si consuma ben cinque metri cubi d’acqua
 però i millecento con i millecentoquattro
 i metri cubi fanno sicuramente quattro
 e perché sono conteggiati e pagati cinque?
 Oh caro Controllo intervieni e fai giustizia
 perché dai primi Euro sette e trentacinque
 pago addirittura Euro ventinove e dieci?
 Per tutte le somme su somme
 dagli Euro sette e trentacinque
 perché pago Euro ventinove e dieci?
 Vedo assommati Euro tre e cinquantasette
 dovuti per Importo Acqua Anno Precedente
 più Euro zero e trenta per Compensazione Tariffe
 più Euro sei e sessantasette per Quota Fissa
 più Aliquota Iva del dieci per cento
 più Iva Ente Erogatore di Euro uno e settantanove
 più Servizio di Euro sette e settantacinque
 più Aliquota Iva del ventidue per cento
 più Iva su servizio e spese di Euro uno e settantuno
 più Arrotondamento Precedente di Euro zero e zero sei
 più Arrotondamento attuale di Euro zero e zero due.
 Il Signor Totale impone
 Euro ventinove e dieci da pagare
 ma un dubbio ribelle e atroce mi rimane
 perché pago un’Iva al dieci per cento
 e perché pago in più un’altra al ventidue per cento
 e tutte e due nella stessa Bolletta Folletta Fiorentina?
 Perché perché perché perché perché perché.
 Perché ? ! ? ! ?
 (12 maggio 2014)
 
PER PAOLINO
 Sei morto e non ci credo
 Mi hai di nuovo sorpreso
 Ti vedo forte e puro all’infinito
 Grande compagno piccolo e fine
 Combattente nelle caverne
 Con Spartaco contro Roma
 A Parigi per la Comune
 A Mosca nell’Ottobre
 In Spagna e Ovunque
 Fiero per il riscatto
 Partigiano italiano
 Internazionale liberatore
 Grande carattere ribelle
 Comunista
 Semplice
 Rosso rivoluzionario
 Sempre!
 Volontario saresti andato
 Per la libertà palestinese
 Fino all’estremo sacrificio
 La morte usuale e vigliacca
 Con il tuo corpo
 Scomparse
 Il tuo spirito indomito
 Perpetuo libero liberatore
 Germinar del nostro Ideale
 Fiore di ogni stagione
 Immortale.
 Rileggendo la poesia mi rido
 Cazzate
 Avresti detto
 Ma ormai ho scritto.
 (venerdì 23 maggio 2014)
 

COOPERARE
 Cooperare significa
 operare insieme per un fine.
 Cooperare significa contribuire
aiutare altri in un’opera.
 Cooperare
 non pagare pubblicità.
 Cooperare sano produrre
 uguali e insieme.
 Cooperare e mangiare
 tutti e bene.
 Cooperare non più iva
 non più pubblicità.
 Cooperare con i costi veri
 prezzi leggeri.
 Cooperare con i nostri
 in armonia con l’aldilà.
 E Danilo vivrà a Castelfranco
 democristiano supino nell’eternità?
 (mercoledì 28 maggio 2014)
 

L A  POESIA
 Percezione
 reale
 vera
 concentrata
 fantastica
 astratta
 musica
 orale
 naturale
 trasmessa
 scrittura
 indelebile:
 Poesia.
 (sabato 14 giugno 2014)
 
BOZZA PER UNA POESIA
 La ricchezza si arricchisce con la povertà.
 L’ignoranza è vilipesa dalla cupidigia.
 Il cumulista spadroneggia sul menefreghismo.
 La non partecipazione dei normali cittadini
 lascia spazio alla vanità del potente.
 La politica sarà vetrificata?
 (19 giugno 2014)

 IL RICONOSCERE ATTUALE
 Qualsiasi tipo di ordinamento politico non salva l’umanità
 perché è l’economia che schiavizza l’umano
 con il dominio del capitale e il sistema mercato.
 (1 luglio 2014)
 
PIANTO PER GAZA
 Non c’è l’arte
 che immortala Gaza
 moderna Guernica,
 cosa avvenne?
 Non solo lacrime
 angoscia e sangue
 per Spagna Repubblica aggredita,
 sangue e distruzione mondiale.
 E voi eredi, assassini di Gaza,
 noi nei campi di sterminio
 a noi dono salvezza
 e terra dei senza Stato.
 Non siete più Ebrei,
 i vostri antichi martiri
 si disperano e accolgono nel pianto
 le spoglie dei vostri crimini.
 (martedì 29 luglio 2014, ore 18)

EPIGRAMMA PER CHITI
 Presidente della Toscana toscano
 dei rossi numero nero illuso
 rivoluzionario retrogrado
 del sistema romano omologo
 Senatore ribelle finalmente
 sei più vispo e più grande
 ritmo del veloce governante.
 (Venerdì 1 agosto 2014 ore 11,30)

 L A   M U S I C A   A S P E T T A N D O
 (filastrocca)
 La – la – la
 è sempre
 la – la – la.
 Sublimazione
 dell’umana
 sensibilità.
 La – la – la
 la – la
 la.
 Fondamento
 della società
 la – la – la.
 O
 quanto è importante
 quel “La”.
 Tutto il planetario
 tutti i sistemi e altro
 certamente lo sanno.
 La – la – la
 la – la – la
 la – la – la.
 Tutti
 animali e vegetali
 lo sanno.
 La – la – la
 la – la – la
 la – la – la.
 Tutto
 quelli puri
 lo sanno.
 Tutto quelli naturali
 è certo.
 lo sanno.
 O
 amano tanto
 tutti amano tanto.
 La – la – la
 la – la – la
 la – la – la.
 La femmina, la
 la femmina, la
 la femmina, la …
 La femmina la …
 lo sa, lo sa, lo sa …
 lo sa!
 Certo
 la femmina
 lo sa.
 LA LA LA
 
LA LA
 LA.
 La – la – la
 la – la – la
 la – la – la.
 La femmina
 certo
 lo sa.
 O
 amano tanto
 amano tanto.
 Tanto
 tanto
 tanto.
 Tutti
 amano tanto
 tanto tanto tanto.
 Tanto tanto tanto
 tanto tanto
 tanto.
 Tutti tutti
 amano
 tanto – tanto – tanto.
 Tanto!
 (martedì 12 agosto 2014, ore 13,41)
 

IL CURIOSO ECO
 (ALLEGRO SOVVERSIVO)
 La fantasia
 alla realtà
 donò la magia.
 Ogni cosa
 insignificante
 la parola ebbe.
 Ogni essere
 il curioso eco
 riuscì a musicare.
 Allegro
 sovversivo
 il curioso eco.
 Mani e piedi e zampe
 becchi e pinne e ali
 rami e foglie e tronchi.
 Allegro
 sovversivo
 il curioso eco.
 Battere
 ritmato
 il curioso eco.
 Cià – cià
 cià – cià – cià,
 cià – cià – cià – cià
 cià – cià!
 Cià – cià
 una crepa nel Palazzo
 si vede già!
 (giovedì 14 agosto 2014)
 
TEMPO E VALORE
 Il tempo degli anni umani
 non basta, non è sufficiente
 per dare inizio al valore
 dell’Ideale della Pace.
 La Storia rifugge
 le brutali scorciatoie,
 ritmo della modernità
 barbaro riflesso conservato.
 (18 agosto 2014)
 
SCHIZZO DI POESIA
 Uno sputo sulla povera pace
 e la carta moneta s’ingrassa
 e più si fa posto sulla terra
 e più muri si costruiscono
 e più muri si distruggono
 e più morti e rovine ci sono
 e più foreste selvagge regnano
 e più il mercato va su e giù
 e più la carta moneta s’ingrassa.
 (settembre 2014)
 
IL GIOCO INFINITO
 Italia in recessione
 ma nel 2009 la ripresa.
 Ripresa nel 2010, no, nel 2011
 ma ancora sacrifici.
 Ripresa nel 2012
 ribasso stima pil, ripresa nel 2013.
 Ripresa nel 2014
 perché è rivisto il pil.
 La crescita nel 2014
 no, per ribasso stime 2014.
 Ripresa soltanto a partire dal 2015.
 Il gioco infinito
 delle stime senza stima.
 (mercoledì 24 settembre 2014 ore 16,14)
 
ESPRESSO NELLA RETE
 Mi è sempre piaciuta
 l’espressione
 dall’epoca dell’Inferno
 Cromo
 Santa Croce sull’Arno.
 Quell’espresso della rete
 misero pesce catturato
 dal grande mercato
 arrostito
 sulla griglia del passato.
 L’espressione
 d’oggi
 ritornerà
 insegnamento
 d’ ieri?
 Domani concreto
 al tocco profuma
 cartaceo complice
 intimo operaio
 felicemente ribelle?
 (1 ottobre 2014)
 
LA CANZONE INCOLORE
 A o o a a
 I i i i
 E e o o
 A e i i – a e i i
 E e . . . .
 A o o a a
 E e . . .
 V i a – v i a
 C o s i – c o s ì
 C o s ì – c o s i
 C o s ì
 A o o a a
 A o o a a
 A o o a a
 A e i i – a e i i
 i i i i – ì ì ì ì
 C o s ì – c o s ì
 L ‘ ì
 C o s ì – c o s ì
 ì ì ì ì – ì ì ì ì
 L ‘ ì
 C o s ì
 A a a a
 A a a a
 A !
 M a !
 M a ?
 C o s i – c o s ì
 C o s i – p o v e r i
 P o v e r i – c o s ì .
 (3 ottobre 2014)
 
LINGUA E PATRIA
 Lingua italiana
 Latina greca antica
 Sublime complessità
 Pregiata
 Sapienza cultura
 Sentimento arte
 Espressione unica
 Moderna.
 Negata la Lingua
 Tradita la Patria
 Governante
 Succube vanesio
 Lingua straniera sfoggia
 Poveri concetti biascica
 Grande pena suscita
 Lingua nostra il popolo riscatta.
 Interprete dignità esalta.
 (martedì 14 ottobre 2014)

SANTA PACE
 Ammazzare
 Il tempo?
 Vivilo!
 (16 ottobre 2014)
 
CAVOLI MODERNI

 (Poesia dedicata al meno dei più)
 Finalmente non comunista
 ma però con il rosso soldo
 hai da sempre benissimo campato
 per tutta la tua esistenza diventata
 troppo terra-terra sotto terrena
 alla barba degli ingenui ma sinceri.
 Getta la maschera meschino
 che sotterrasti sotto le radici
 dell’innocente Quercia
 il rosso falce e martello specchietto
 ruba voti ai sinceri democratici
 dei lavoratori derisi e abbandonati.
 Miserabile nell’altrui campo passato
 sfacciato rinnegatore
 del passato-presente-futuro popolare
 ti dichiari liberale
 genicamente di sinistra
 riformista.
 Ti fucilo alla schiena
 disertore politico traditore
 ma io sono un pacifista
 e la mia è una pallottola intelligente
 che uccide davvero il marciume
 e salva la tua residua dignità.
 (giovedì 30 ottobre 2014 ore 16)
 
L A DEMOCRAZIA
 La democrazia nega
 la legge del più forte
 il silenzio dei più deboli.
 La democrazia pretende
 impone la partecipazione
 il divenire degli ultimi.
 (6 novembre 2014 ore 10,53)
 
UN FALSO TOPO
 I criminali terrorizzano
 invitati alla festa
 finanziano il partito del capo
 salute ragazzi
 brindisi all’affossatore
 smaltito il padrone
 tutti imprenditori
 tutti sulla stessa barca
 un topo falso nel palazzo
 sul colle più alto manda
 sberleffo all’innocente fiume
 per simpatia dell’innesco
 verrà una travolgente
 micidiale bomba d’acqua
 intelligente
 contro un potente?
 (venerdì 7 novembre 2014 mezzogiorno)
 
IL RITORNELLO
 Noi siam nullafacenti
 rapidi ignoranti fotogenici
 giovani belli benestanti
 ottimisti furbi ciarlieri
 noi siam sempre presenti
 freschi sorridenti governanti.
 (12 dicembre 2014 ore 17 circa)
 
MUGGITO POSSENTE
 Nell’era dell’eloquenza
 tutti facevano le gare
 competendo in retorica.
 Una personalità all’università:
 “L’ingiustizia sociale soffoca i giovani
 ma ribellarsi non serve”.
 Un muu intenso profondo prolungato
 mani e piedi ritmicamente percossi
 dalla platea vola aroma di vaccina.
 (dicembre 2014)

 RIGORE MORALE
 Il rigore è coerenza culturale
 unito alla morale politica
 nell’intimità della coscienza
 nell’immaginazione fantastica
 diventa creativa espressione artistica.
 (giovedì 11 dicembre 2014 ore 15 circa)

 LA FEBBRE DEL POTERE
 Nel quattordicesimo anno del terzo millennio
 la febbre del potere contagiò i governanti
 sempre attivi nella comunicazione
 continuamente parlavano al popolo
 vaneggiavano alterazione e confusione
 nell’esaltazione eccitavano fantasie
 il delirio di potenza imperava senza critica.
 I fatti reali non venivano né visti
 tanto meno considerati
 la cieca credenza inventava allucinazioni
 nascondeva paradossi e situazioni surreali.
 La non politica con l’imposta apparenza
 la loquacità inesauribile e stringente
 illudeva di ragionare per il bene comune
 ma i cittadini inebetiti e imbarbariti
 soggiacevano sotto al bombardamento
 delle parole e delle contraddizioni.
 (2 novembre 2014)
 
P E R   I L   P R E S E N T E
 Nel ferro e nel fuoco sventola il primo Tricolore
 Risorgono i martiri nelle battaglie
 Le giovani schiere cacciano l’oppressore
 Unica indivisibile Italia creare.
 La guerra tenace resistenza
 Straniera e nostra gioventù eroica
 Riscatta onore libera Patria
 Repubblica Costituzione Democrazia.
 Il sessantotto studentesco ribelle
 Violentemente eroicamente scuote
 Normale università sapienza scuole.
 Gratuità per tutti eguale istruzione.
 L’autunno caldo dei lavoratori
 Avvampa al rombo dei tamburi
 Giovani cortei delle officine liberatori
 Lavorare dignitosi vivere non morir.
 Governante saputello dell’era tecnocratica
 Pratica vecchia politica truffaldina
 Promette futuro mentre popolo rapina
 Il giovane per il proprio presente lotta, sempre.
 (29 dicembre 2012)
 
IL FUTURO DEI GIOVANI
 Il futuro dei giovani
 si realizza nella qualità
 del loro presente.
 (29 dicembre 2012)
 
ISTRUZIONE
 Semplificare l’insegnamento
 nella scuola pubblica
 significa moltiplicare l’ignoranza complessa.
 (settembre 2010)
 
SANTA INQUISIZIONE
 Santa Inquisizione:
 sono i crimini del cattolicesimo
 oppure della chiesa medioevale?
 (17 settembre 2010)
 
IGNOMINIA
 Lo straniero non sapeva tutto
 di quei monti e di quelle colline
 non sapeva tutto di quelle pianure.
 Lo straniero si smarriva
 nei labirinti dei centri antichi
 non trovava gli sperduti paesini.
 Lo straniero non conosceva quel sentiero
 né il sicuro nascondiglio
 dove bambini giocarono e ragazzi si uccisero.
 Il fascio littorio
 Salò e le camicie nere
 furono barbarie e distruzione.
 Antigone salvò quei neri cadaveri
 dalla furia dei perseguitati assassinati
 nell’aldilà dove non si perdona.
 L’eterna oscurità detenga le spie
 e i servitori dei tirarmi dannati
 nell’infernale pozzo dei traditori.
 Nessun civile perdono sia concesso
 al morto non uguale al morto
 solo rigoroso ricordo.
 Ancora sanguinano innocenti ferite
 e cumuli di coscienze tremanti
 testimonianze perenni.
 -25 aprile 2009- scritta alla notizia del disegno di legge n.1360 che equipara il milite di Salò al partigiano e al militare che combatterono contro l’occupante nazista.
 
L I B E R T A’
 Se per libertà intendete
 quella di alzarsi all’alba
 dopo essere andati a letto
 all’ora che va la gallina
 odio e combatto la vostra libertà.
 Se per libertà intendete
 quella di produrre
 per avere l’elemosina
 e donare a voi
 tutto ciò che la vita offre
 odio e combatto la vostra libertà.
 (In riva all’Arno: albori,1969)
 ///////////////////////////////////////////////////////////////

RENZO MAZZETTI

 “Verso Levante, poesie del mio autunno caldo” Bologna anno 2009.



 
MARINA DI LEVANTE
 Il Sole si vede e non si sente
 M’abbaglia riflesso dal mare multiforme
 Gli scogli paiono fatti con la neve
 La Tramontana tagliente entra
 In tasca manca la tua mano
 Mentre la berretta cornicia sulle zeronove il capo
 S’illude di proteggere un orecchio
 Una Luna tonda silenziosa è quasi invisibile
 Percepita calda cammina al mio fianco
 Un gabbiano solitario libra e rimbalza alto
 Vola verso levante il mio pensiero
 Dove le colline sono scolpite nel cielo
 Risplende serena la neve.
 
PASSIONE
 Siamo di nuovo nati
 nel pomeriggio
 ricorrenza di amori.
 Sembrava un bacio
 contatto lieve intimo
 usuale espressione d’affetto.
 Invece esplose passione
 il sentire intenso
 divenne supersonico percorso.
 Strada sul cui cammino
 quanto più complesso è umano
 questo nostro indefinito destino.
 Celestiale vortice vissuto
 arcobaleno in cielo stellato
 profondo universo penetrato.
 Calore fondente carne
 di cuori e anime congiunte
 via lattea fluttuante.
 Dopo si plana
 ritrovando il letto
 sulla concreta terra.
 Caldo delle coltri
 che raffreddi i corpi
 doni profondo sonno.
 Nel risveglio
 tutto non ricordiamo
 come fosse sogno.
 
MAGGIO
 Il maggio ritorna
 portando l’azzurro cupo del mare
 che su nel cielo affoga il sole.
 Al tramonto
 un’intimità di stelle marine
 getta sui campi
 la luce che fa vedere
 il giusto colore delle cose.
 Le lucciole navigano
 nell’aria fatta di profondità
 vigilano il futuro raccolto.
 Tutti i rumori giungono attutiti
 mentre una ragazza canta
 le onde portano la sua voce
 trasformata in carezze.
 
TUTTO TACE
 E tutto tace
 nel silenzio
 ritroviamo il passato.
 Il sentimento premonitore
 di un tempo
 dove l’inesperienza
 cercava cose nuove
 è ormai avvenuto.
 Arrivano idee
 tramontano sogni vecchi
 e nel presente
 una spinta impellente
 porta già nel futuro.
 Tutto non è più oscuro
 e 1′alba di un giorno
 urla nuove verità.
 Ma nel cuore tutto tace
 il sentimento primordiale
 solo rimane
 e dalla procreazione
 brulicano su questa terra
 gambe, braccia e teste.
 
PRIMA VITA
 Sei tutto natura selvaggia
 che orgogliosa guardi
 con occhi animaleschi
 l’universo lontano.
 Gli elementi scatenati
 nella contesa dei domini.
 che la terra offriva
 gettavano nell’animo
 quelle prime paure
 che la mente umana
 mai riuscì a capire.
 Dell’ignoranza
 che tutto tramutava in fantasia
 quella realtà meravigliosa
 in speranza scaturiva
 come quei primi ruscelli
 limpidi e freschi.
 L’uomo,
 uscito dalla terra,
 come fosse un prodotto,
 forgiò i suoi sentimenti
 e nel vedere gli alberi frondosi
 l’erba verde e i cespugli,
 il cielo sui monti
 tanto immobili quanto maestosi
 senti finalmente di vivere
 e la sua mano protese
 trovando una mano di donna
 
RINGRAZIAMENTO
 lo ti ringrazio.
 Ti ringrazio
 non come
 ringrazia un mendico
 che furtivo
 torna alla tana.
 Io ti ringrazio
 a cuor aperto.
 Era spaccato
 proprio nel centro
 e sgorgava il sangue
 rosso e denso.
 L’aveva posto
 tolto dal mio petto
 sopra un sasso.

PRECIPITA IL MONDO NELL’UNIVERSO
 Il mondo precipita nell’universo
 e ora non e più rotondo
 come quando girava lassù
 intorno a se stesso.
 E’ divenuto più snello
 ed elastico fa mille smorfie
 e sorride per la gente
 che testarda ancora si tiene
 strettamente salda alle sue code.
 La sciocca luna
 finalmente più non si vede
 e le parole
 dette al suo chiarore
 più non si ripetono.
 Esistevano tante e tante cose
 ed ora sono rimaste lassù
 dove rimaneva attaccato il mondo
 e girano per inerzia
 cercando di attirare vecchie attenzioni.
 Solo una fantasia perfida
 può pensare ancora a quelle cose
 che sono state lasciate perché inutili.
 Uno stato affettivo
 piuttosto violento
 provoca nella memoria
 rimasta lassù imprigionata
 un sentimento di angoscia e ripugnanza.

 E’ SETTEMBRE
 Non saprei esprimere
 quel sentimento sconosciuto
 affascinante, caldo, umano.
 E’ settembre
 e le nubi
 oscurano il cielo
 mentre già cade
 la fine pioggia
 preannunciando tempeste future.
 Eppure il sole splende!
 Ovattato
 nel silenzio dell’universo
 con i raggi
 fulminei come lame
 traspare
 ogni qual volta
 il bizzarro vento
 apre uno spiraglio
 nel cielo coperto.
 
Primavera passata
 verrai ancora.
 Rivivendo sorridente
 nella freschezza del primo fiore
 ascolterai l’uccello cantare.
 Balzando
 di ramo in ramo
 di albero in albero
 il seme d’ogni frutto
 diverrà anch’esso fiore
 dai colori che nessun pittore
 potrà mai inventare o ritrarre.
 
L’uomo
 liberato dall’oscuro letargo
 riconosce quel sentimento.
 Toglie dalle sue mani
 il guanto di pelle riparo dal freddo
 e con il tatto tutto percepisce
 ascoltando con il cuore in subbuglio
 il calore affascinante emanato dalle mani
 nelle carezze di una donna.

 COME URAGANO
 A chi distrattamente cammina
 lungo la catena del montaggio
 il movimento può apparire fermo
 l’officina come un’isola lontana
 e le menti sembrare
 al sentimento che vede superficiale
 in numeri di matricola catalogate.
 Eppure vi sono arti e corpi
 che si muovono frenetici
 come gli arti ed i remi
 al ritmo ossessivo dei tamburi
 sui grandi legni antichi
 e le menti studiano utopie
 dove i poveri appaiono in sogni ricchi.
 Poi
 goccia goccia
 come benzina nel motore
 l’impegno alimenta
 il moto della conoscenza:
 Fieri alzano lo sguardo
 l’un nell’altro vedono se stessi
 e gli enormi perché
 diventano risposte precise
 prospettive reali e vicine
 vere ed efficaci garanzie.
 Così
 nello slancio fiducioso
 in bisbigli di zanzare
 esce l’aria dalle bocche
 poi le parole come abbaiare
 infine come uragano
 in urlo prorompe.

 ARCOBALENO
 Dopo la tempesta
 l’arcobaleno splende
 nell’aria purificata.
 
Continuano a parlare:
 Gigli bianchi come lame
 rose rosse come sangue.
 Di bianco
 c’è la schiuma del mare
 di rosso anche il sole
 poi l’amore di mille colori.
 il verde come gli occhi amati:
 Verde come le fronde degli alberi
 Nero come la tempesta passata.
 Grigio e viola
 come il tuo vestito.
 Azzurro come fumo di sigaretta
 il tuo profumo si dissolve nell’aria:
 Aria incolore
 come l’animo senza amore.
 Giallo come l’oro
 amata ricchezza infinita
 dei tuoi capelli.
 Bacio lieve e soave
 come farfalla
 che si posa sul fiore.
 
DODICESIMA “STAZIONE”
 (Un minuto e 46 secondi)
 L’aratro fitto nell’amata terra
 seguiva silenzioso
 le orme lasciate dalle vacche
 ansanti nelle fatica.
 il contadino seguiva
 curvo e attento incitatore
 manipolando, scansando, allineando.
 E alla sera trovava vicino al fuoco
 il centenario suo padre
 dal quale ascoltava
 l’insegnamento della natura.
 Questo accadeva un tempo
 ma oggi il contadino è diventato operaio
 e l’aratro è catena di montaggio.
 Prima v’era la natura, oggi tutto e tecnologia
 Nulla in contrario
 per quel che riguarda la tecnologia
 ma tutto contro, e per questo io lotto,
 il potere tecnocratico
 che istruisce i cervelli
 trasformandoli in computers
 i quali a loro volta trasformano
 altri uomini in altrettante macchine
 che costruiscono altre macchine metalliche.
 Ho visto un giovane che era già vecchio
 e un vecchio quasi morto
 estraniato, sommessamente vegetante.
 Ma non era vecchio:
 Aveva appena cinquanta anni!
 Ed è già passata una vita:
 Alzati ragazzo alle cinque del mattino
 poi un’ora di viaggio.
 Alle sei suona la sirena
 parte la catena di montaggio
 e alla dodicesima “stazione”
 lavori alla velocità
 di un minuto e 46 secondi.
 Primo:
 montare la ruota anteriore
 usando l’apposita “zeppa”
 dopo essersi assicurati
 che sia del tipo richiesto
 e non presenti ossidazioni.
 Secondo:
 centrare il parafango anteriore
 rispetto alla ruota.
 Terzo:
 montare: (prendere il bulloncino,
 infilarvi la rondella e lo spessimetro.
 Prendere il filo e infilarvi la bussolina
 curvandolo nell’apposito supporto
 e infilarlo nel foro del mozzo,
 infilare la rondella e il dadino.
 Prendere la pinza e la chiave
 e bloccare il tutto tirando il filo).
 E registrare il freno anteriore
 senza che la ruota risulti frenata
 assicurandosi che il freno sia teso il più possibile.
 Torna a casa
 e dopo cena
 accendi il televisore
 e guardati “Carosello”
 ma già dormi prima che sia finito
 Alzati ragazzo
 sono le cinque del mattino
 e tra un’ora
 ti aspetta la catena di montaggio.
 Alzati marito
 sono le cinque del mattino
 e tra un’ora
 ti aspetta la catena di montaggio.
 Alzati padre
 sono le cinque del mattino
 e tra un’ora
 ti aspetta la catena di montaggio.
 Alzati nonno
 sono le cinque del mattino
 e tra un’ora
 ti aspetta la catena di montaggio.
 Dopo l’ultimo viaggio
 nella monotona assillante alba
 finalmente riposa in pace.
 Si dice che è morto bene
 che non si è accorto proprio di niente
 e non ha sofferto neppure un poco.
 
POVERA MACCHINA MORTA
 Eri nella fatica assillante
 che nella massacrante cadenza
 ottenebrava il cervello
 e affiacchiva le membra.
 Al ritmo della catena di montaggio
 nella fabbrica prigione
 vegetavi invecchiando
 e alla sera avevi già sonno
 prima del “Carosello”.
 Ma il tuo era un altro mondo
 non quello illuso pari a te stesso
 che inerme subivi inconscio
 la violenza, il sopruso, l’inganno.
 Mai diventasti uomo.
 Neppure alla tua morte
 lasciasti una briciola di conoscenza
 del tuo stato di essere
 che ti videro spegnere a poco a poco
 senza fare alcuna domanda,
 senza chiederti nessun perché.
 Ed ora giaci povera macchina
 povera macchina morta
 senza un grido, senza un guaito.
 

PROTAGONISTI
 Perché morire senza la vita?
 Nel tutto che ti s’avanza
 nel presente sei già futuro
 proiettato dalla profondità
 dei sentimenti fraterni perenni
 non trovi l’albagiosa versione
 ma la concretezza delle verità.
 La battaglia umana diventa realtà
 perché della dignità porta l’impronta
 di una vita discussa e lottata.
 E per le “lacrime amare
 inghiottite dagli occhi lontano guardanti”
 Stringi la mano e sferra il pugno!
 E il cuore già batte più forte
 e le gambe già corrono lontano.
 Ma è qui
 che l’avvenimento di vita assume
 dove l’occhio dall’alto più non vede
 negli orizzonti dell’intimo indomito
 sofferente e uguale nelle aspirazioni
 figura di sommi capi protagonisti.
 
ORE ZERO TRE
 L’orologio nel silenzio
 batte forte ogni secondo.
 L’usignolo trilla un verso.
 La notte m’è compagna.
 Penso.
 Torturo con timori la mente.
 Subbuglio completo.
 Agitazione.
 Ore zero tre: Notte insonne.
 Ripenso.
 Avvezzo non alle gioie
 ma alle sconfitte
 nel cuore il dolore
 ancor convive con speranze.
 Un cane abbaia
 chissà a che cosa
 o forse perché è legato a catena
 altri gli rispondono in canea.
 Stranamente desidero
 una catena
 da stringere alla banchina
 quale riparo all’amaro
 del tumultuoso salato.
 Un gallo canta
 ripetutamente stridulo
 gli risponde un altro
 ripetutamente rauco
 e un altro ancora
 risponde ridicolo.
 L’immagino spennacchiati
 senza cresta né coda
 perché mi fanno rabbia.
 Imbucherò questa lettera
 indirizzata alla fata
 e dopo
 in barba all’alba
 proverò a coricarmi
 nel letto troppo grande
 per me che mi sento
 piccolo piccolo
 deluso
 inutilmente solo.
 Ritroverò nel sogno
 il Mulino d’Era
 col ponte inconfondibile
 trepidando nel1′incontro?
 
SINTESI
 E’ turchino il cielo.
 Questa sera s’affoga nel pianto
 di un sole gocciolante
 che ancora non vuol morire.
 Ed è in contrasto
 alla vita che pulsa e germoglia
 quella potente e sicura montagna.
 
E’ nero il cielo.
 Questa notte trascorrendo sospira.
 Sogni di primi baci:
 Cerini che accendono sigarette,
 sigarette che accendono falò,
 ululati di sirene umane nelle selve avvampanti.
 Strette fulminee di mani.
 Teste che si intrecciano.
 Capelli che si legano.
 Labirinti di sentimenti
 in sensazioni di abissi profondi
 che appaiono luminosi
 nell’esplodere dell’intimo e reciproco sole.
 Poi,
 l’alba di tutti.
 
L’EROINA
 La si può immaginare
 come sogno fantastico invocare
 quando ogni volontà d’avvenire
 non è scoperta
 né voluta
 né combattuta
 né perseguita
 in quell’epica scommessa
 che è la vita,
 dove la cultura, l’intelletto,
 l’amore, il dolore, la lotta,
 la speranza, la fratellanza
 diventano duri cimenti
 di menti e corpi
 nello sforzo d’essere umani.
 L’eroina non è fata né mago
 ma semplice orrido suicidio
 e non vale la pena
 darsi sogno in quell’angoscia
 perché nell’artificiale l’umano scompare
 e il loro sporco mondo s’ingrassa
 ingollando sporca carta moneta
 Aspettiamo l’altra morte naturale
 a compimento di vita veramente vissuta
 quale esperienza umana
 nell’ultima emozione terrena.
 
FRATELLI
 Ed era sulla terra
 dove già gli elementi
 erano materia
 e dalla materia
 venivano forgiandosi
 già i sentimenti
 intrinseco di nuove volontà.
 
Non era il nulla
quel nulla che sapeva del nulla.

Era aria e vento, era pioggia e fulmine,
era gelo e neve, era tumulto dei fiumi,
era il restringersi dei laghi, erano i primi monti,
era il formarsi dei mari, e degli oceani,
erano le stelle, erano gli altri pianeti,
era l’universo: è natura tutta da scoprire.

E l’essere divenne uomo:
Sentimento, cervello, pensiero,
volontà, coscienza, morte.
 
Amiamo la vita prima della morte!

Già da troppo tempo
l’uomo crede di vivere
ma
succube di un giogo da pochi inventato
da sempre sta morendo.
 
Per lo sfruttamento, l’ingiustizia, l’ignoranza,
è cosa nel potere altrui
come fosse macchina
con un cervello addomesticato.
 
Fratelli di ogni giorno
nella pace lottiamo
e il presente non sarà il passato
ma diverrà reale futuro
se insieme costruiremo
qualcosa di nuovo e diverso.
 
LO “STRANIERO AMICO”
 Ho sentito
 lo sferragliare dei carri armati
 giungere da lontano
 per calpestare il Suolo altrui.
 Ho visto
 i giovani di quel popolo orgoglioso
 scrivere sulle strade, sui muri
 e su quei mezzi d’offesa.
 Ho sentito lo sbraitare
 dei falsi democratici
 e dei falsi liberisti
 qui, nel mio Paese
 che inneggiavano alla loro libertà
 e mentre una fiamma umana
 faceva la sua prima comparsa
 ho scorto un sorriso:
 “Che si brucino tutti!”
 
Io guardo l’Italia
 e vedo lo “straniero amico”
 con le sue basi e le sue armi
 calpestare il mio Suolo
 calpestare il mio pensiero;
 ma non mi brucio:
 Combatto!
 
POVERTA’
 Eccola che cammina
 e nell’illusione vive
 da quando ormai nacque.
 Tutto lo splendido contorno
 non vale più niente
 e rimane il centro
 di quello che l’occhio vede
 ed il cuore ancora sente
 percepisce e piange.
 Povertà nell’animo spoglio!
 Povertà nell’anello d’oro!
 Povertà nel lindo vestito!
 Fuggiamo da questo noi stesso
 e con le scimitarre
 facciamo a pezzetti il cielo
 e gettiamoci dentro i missili
 evadendo da questo mondo.
 Le radici però rimangono
 e abbarbicate nell’oscurità della terra
 ancora trovano un po’ di nutrimento
 
Illusione che vive
 e già cammina
 da quando ormai nacque
 e cercando solo la morte
 attanaglia coi denti sporchi
 putride carni animali.
 
CREATURE
 Camminano nuotano volano
 Terrestri marini celesti
 Ansiosi immersi dispersi
 Desiderosi soddisfare sensazioni.
 Viventi esseri diversi
 Istinti passioni aspirazioni
 Speranza serenità conoscenza
 Prelude generazione nuova.
 E.
 Molteplici attività sensibili
 Splendide espressioni creative
 Generose percezioni spirituali
 Gioiose affettività universali.
 L’amore diversità eguaglia!

 RIVIVE PER LE NOSTRE MANI
 La materia
 rubata all’utilità dell’armonia
 dal suo essere nel voler essere
 con altre materie nell’ambiente naturale
 appare alla superficie
 per un’arte che il silenzio-chiasso
 del tempo secco o piovoso,
 ventoso, assolato o nuvoloso
 vede la montagna, la ghiaia, la sabbia
 la terra, l’albero, l’acqua,
 gli animali, l’uomo e la donna.
 L’uomo e la donna:
 materie e spiritualità,
 istinti e sentimenti,
 cervelli e pensieri;
 intelligenze da decenni costruite
 nelle esperienze tramandate
 ricercate, scoperte e studiate
 costruiscono facendo rivivere.
 Ed ecco il lavoro
 l’arte più valida
 dal potente sfruttata
 nel dare ricchezza solo alla ricchezza
 nel dare fatica e alienazione
 e morte per sopravvivere
 all’uomo e alla donna poveri
 semplici artisti inconsapevoli.
 Non è forse arte
 arte sfruttata viva
 quando il minatore estrae,
 il siderurgico cola,
 il metallurgico modella,
 il metalmeccanico costruisce?
 E muove, ferma, riparte.
 
L’artista genio
 dal blocco di marmo
 con scalpello e mazzuolo
 liberò un angelo!
 
QUALE?
 Quale sconsolata tristezza
 emana quell’albero abbattuto?
 Quale volto serio e impassibile
 accoglie le sue membra squartate?
 Quale cuore batte
 per un cuore che non batte?
 Quale cielo nuovo
 cerca l’uccello migrante?
 Quali luoghi lontani
 cercano gambe stanche?
 Forse solo l’eco dell’eco
 dei giorni ormai perduti
 nella sconfitta del tempo
 riesce a far dimenticare?
 
QUESTO SILENZIO
 Non ci dirà niente
 questo silenzio
 che da noi voluto
 nel rimpianto
 presage la solitudine.
 Non dirà:
 Abbracciatevi
 stringetevi
 voletevi bene.
 Questo silenzio
 non ci dirà niente
 per ritrovare l’amore.
 Solo una cosa ci dirà:
 Piangete!
 Ma io non voglio
 piangere.
 Per questa nostra vita
 voglio trovare altra vita
 da donare all’altra.
 E tu rivivrai
 ancora
 in un sogno diverso.
 
LACRIME

 Bianche gocce lacrime
 rigano il vetro della finestra
 Dalle fessure
 entrano fiati
 sconosciuti
 freddi.
 Chi piange stanotte?
 Sarà forse il cielo
 maestoso superbo infinito?
 Sarà forse un solitario nuvolo
 sensibile alla brezza che lo porta
 in parte a coprire la Luna?
 Un lampo silenzioso
 illumina un riflesso
 conosciuti occhi sorpresi
 subito risvaniscono vergognosi.
 
DAREMO LA NOSTRA MANO
 Sì, daremo l’inferno
 all’albagia e a chi
 da vivo
 conoscerà l’arcano regno
 di Dio.
 Ma daremo la nostra mano
 a chi nella ricerca
 e nello studio profondo
 cercherà la conquista
 non atea ma scientifica
 e non calpesterà la Luna
 o gli altri pianeti
 come avventuriero.
 Ma come uomo libero
 cercherà lassù nell’universo
 la conoscenza che affratella
 nella consapevolezza senza paura.
 
NELL’OSCURITA’
 Nell’oscurità canteremo
 le canzoni dei ricordi
 dei sorrisi passati
 e gli occhi
 di nuovo splenderanno.
 Se una luce
 rischiarerà l’oscurità
 vedremo i nostri volti
 rigati dalle lacrime.
 Ma non saranno
 lacrime amare.
 Saranno le lacrime
 dello sfogo
 da tanto tempo trattenuto
 che soffocava le parole
 prima sussurrate
 alle orecchie sorde.
 Queste lacrime
 urleranno parole
 e come ruscelli
 fra tutti gli uomini
 daranno all’utopia
 di quella libertà
 la concretezza dovuta
per la verità della fratellanza
 
RICORDO DI UNA POESIA
 Sentivo qualche cosa
 poco tempo fa
 mentre pioveva.
 Sentivo con l’udito
 battere le gocce:
 della fredda pioggia
 contro i vetri
 della mia finestra.
 Mi sentivo solo poco tempo fa
 e il mio cuore batteva
 assieme alle mie palpebre
 al rombo dei tuoni.
 Sentivo qualche cosa
 poco tempo fa
 mentre pioveva.
 
ZEROQUARANTADUE
 Senza alcuna ragione ragionata
 le braccia e le gambe
 frenetiche si muovono precise
 e le mani attente, veloci, lontane
 si attaccano ai pezzi
 innestandoli opportunamente.
 In questo non vivere
 nell’ammasso di ferro lavorato
 di viti e rondelle e bulloni
 e trapani e chiavi e motori
 il cervello diventa piombato
 tenta di fuggire la realtà
 nella testa disturba.
 Uomini e donne protagonisti
 consapevoli della fatica alienante
 assorbono grammo su grammo nocività
 sopravvivono ai tempi di produzione
 costruiscono utilità.
 
RASSEGNA DI GIORNI CAMPESTRI
 Dai campi
 il sudore del giorno passato
 evapora solitario
 nel cielo rischiarato
 dal primo sole
 del giorno dopo.
 Nella notte
 stagnava sulle verzure
 quale paterna mano
 callosa, ruvida, sincera
 che cura e veglia.
 Tutti dicono
 che è rugiada
 senza calore né anima
 ma è sudore stagnante
 ed è trasformato in vapore
 nell’aria fresca del mattino.
 E mentre le lacrime
 affogano gli occhi della fatica
 nel cielo sfrecciano i missili,
 si plana sulla luna,
 si penetra nel mistero profondo
 che silenzioso e impalpabile
 è divenuto vicino universo.
 Poi ritorna.
 Nell’altro tramonto
 un belletto da donna sorpassata
 porpora di rosa l’orizzonte.
 Ed è la luce viva e splendente
 che si smorza nel contrasto
 di un’altra primavera sopraggiunta.
 Ed è un altro sorriso
 al crepuscolo apparso
 che splende sul cammino
 dove stanchi uomini
 e stanchi armenti
 dondolano le teste sotto al giogo
 insieme al trattore
 dal metallo divenuto rovente.
 
VOLESSERO PER UN POCO FUGGIRE
 Se gli uni o gli altri
 volessero per un poco fuggire
 dai loro forse e perché
 prenderebbero una rivoltella
 e certamente si sparerebbero.
 Ucciderebbero tutti i forse e perché
 e la risposta sarebbe quella che è.
 Una fossa viene scavata
 una lapide costruita
 e una croce nel marmo incisa.
 
Dovesse una ribellione
 stroncare tutte le cose
 come stronca la povertà, la ricchezza
 saremmo tutti dei ribelli
 e correremo per le strade
 prendendo tutto a fucilate.
 
Non è possibile scagliare un sasso
 contro un altro sasso più grande
 e per far questo
 bisognerebbe prendere un mondo
 e scagliarlo contro il mondo.
 L’esattezza dell’universo
 utilizza tutto lo spazio
 e non esiste un sol passaggio stretto.
 
PENSIERI
 Un sorriso non più bianco
 non più nero né giallo
 aprirà la strada alla vita.
 Quando il padrone
 più non esisterà
 nelle officine il proletario
 diverrà libero uomo:
 Così avverrà la fratellanza!
 Certamente altre parole
 dovranno scaturire diversamente
per comunicare le sensazioni,
 per dire dell’economia, della scuola
 del lavoro, della letteratura,
 delle ricerche, delle esplorazioni ultraterrestri
 Cosa diranno quelle parole?
 Per i sentimenti
 basterà dire: Amore.
 
STORIA D’EMIGRANTE
 Della terra non tua tutto sapevi e amavi
 fin da quando le tue mani infantili già erano callose
 e sapiente curavi i raccolti, i frutti, le verzure.
 Nella tua calda aria sicula avesti le prime ingiustizie
 ma ancora non capivi nascondendo la rabbia
 che cieca e succube nel tuo sangue fermentava
 come il buon vino fermenta nel tino del contadino.
 E domandasti al vecchio che le storia aveva vissuto
 e discutesti col giovane che sarebbe stato nella storia
 e imparasti a guardare te stesso e come vivevi.
 Così, nei ritagli di tempo, cominciasti e studiare.
 Nella caparbietà degli intenti e del sapere
 ritornarono gli entusiasmi soffocati alle elementari
 ed ora uomo che ritorni bambino leggi e finalmente scrivi.
 E il bambino domanda un perché
 e l’uomo che studia riesce e dare una risposta
 fino a che è l’uomo che domanda ed è l’uomo che
 risponde. Ora sai l’origine delle ingiustizie:
 il latifondista che non ama e tanto meno lavora la terra
 ingordo di soldi e di potere feudale in tutto specula
 e prima di tutto sulla gente onesta, misera, ignorante.
 Poi, costretto come migliaia e migliaia di altri uomini
 abbandoni la moglie e i figli e la terra del tuo sudore
 emigrando triste e sconfitto nella speranza.
 Ti avevano promesso un buon lavoro e un buon salario,
 e dopo poco tempo la possibilità di alloggio per le famiglia.
 Ma già sono tre anni che vivi vegetando martoriato
 dalla catena di montaggio nella fabbrica prigione
 e nell’unica stanza dove mangi e dorali e mezzo
 con un altro il groppo alla gola ti prende nel pensare ai
 A mo’ di macchina automatica sei trasformato
 dall’ingranaggio che di uomo tutto frantuma
 mentre la televisione propina “carosello”
 e fa vedere il mondo dei ricchi per far dimenticar noi stessi
 Ma sai e non ti illudi mentre costruisci
 nella lotta partecipa il tuo granello
 utile nel dar senso al mosaico di un mondo diverso.
 
“E loro
 retrogradi di ogni razza
 già tinti nel verde della muffa
 dei castelli feudali
 già larve disumane che odiano l’uomo
 più niente hanno da dire
 altro che confessar le loro colpe
 al Tribunale della Povera Gente”.
 
GENTI
 Sia il soffio possente
 gettato dal fiato operaio
 a spazzare monti di cenere
 di un passato che non rinasce.
 Parlate poveri:
 Perché non sapete parlare
 insegnate agli avvocati.
 Scrivete poveri:
 Perché non sapete scrivere
 insegnate agli scrittori.
 Costruite poveri:
 perché non sapete costruire
 insegnate agli architetti.
 La nuova era e vostra!
 Non più la storia
 è fatta dai generali
 non più la scienza è fatta dai geni.
 Ed è questo già rivoluzione.
 
RITORNERAI
 Lontano dalla tua terra
 lontano dal cuore
 della tua amata gente
 straniero tra stranieri
 vendi giorno dopo giorno
 la tua forza senza amore.
 Fratello emigrante
 scacciato dal tuo paese
 dalle tue officine
 e dai tuoi campi
 ritornerai:
 La dove il cuore
 si rigonfia d’amore
 per le lacrime della tua gente
 avrai la vita nuova e vera.
 La dove la tua mano
 forte, callosa, sincera
 stringerà le nostre mani
 forti, callose, sincere
 troverai altri fratelli.
 
OSSERVEREMO
 Osserveremo ciò che avremo fra le mani
 e vedremo altre tante mani tre le mani.
 Delle impressioni sfuggevoli
 ci faranno ricordare
 quelle altre mani vuote
 che stringevano l’aria
 che portava ancora impressa la sua figura.
 Ricordi scolpiti nella mente
 diverranno nuove realtà
 mentre la mente sarà cosa occulta
 volatilizzata fra le particelle del cervello.
 Verranno altri nuovi pensieri
 e formeranno nuove menti
 che cercheranno l’altra mente nel cervello.
 Tutto ci sembra già accaduto
 e a niente più faremo caso
 e solo il presente sarà il passato.
 Prendere tutto e fuggire
 da tutte le particelle, da tutto il sangue
 e trovare altre nuove strade
 che non incise da altri passi
 docilmente si faranno percorrere
 senza dire che quei passi sbagliano.
 E l’uomo certamente è uomo
 con perché e forse
 e vive, e vive, e muore sempre.
 
UN CUORE
 Un cuore
 batte nel corpo vuoto.
 Non più il sangue
 riscalda le membra vizze
 ma il cuore batte
 batte l’aria!
 Il sangue
 seminato dalle ferite
 dagli amori lasciate
 ha riempito le impronte
 che una vita
 per il proprio cammino
 riuscì ad imprimere.
 La terra
 spugna mai sazia
 ha assimilato
 quelle orme ricolme
 e al mattino
 solo v’è rimasto
 quel colore rosso
 che brilla al sole.
 Rugiada della notte
 che al giorno fuggi
 nasconderai per la cecità
 agli occhi donata
 da un sole troppo
 vivo le immagini dei ricordi
 
SERENO
 Uno spiraglio
 nel cielo si apre:
 sorrisi sinceri
 e nuovi occhi splendenti.
 La tempesta è passata
 trascorsa nel vortice
 di lampi e tuoni e pioggia.
 L’acqua stagna
 nelle asperità del terreno
 e nelle conche delle strade
 mentre le nubi fuggono lontano
 a gettare vecchie paure
 nel cuore che piange
 a gettare vecchie felicità
 nel cuore arido.
 Ma l’arcobaleno
 cosa vuole?
 Arriva il sereno!
 
IDEE
 Il peso di questa aria
 sostiene le idee
 che vivono cibandosi di menti.
 Rimangono crani vuoti
 e le idee volano da altri crani
 cibandosi di altre nuove sostanze.
 Le menti vuote
 dondolano dentro ai crani vuoti
 e le idee rimangono sospese, appesantite
 Delle bocche si aprono
 mangiano queste idee
 e gli stomachi si gonfiano
 ma i crani rimangono vuoti.
 Dei pupazzi
 si vanno a poco a poco formando
 mentre le idee si moltiplicano
 vivendo staccate dalle menti
 che cercano invano di afferrare.
 Le pupille degli occhi
 sono formate
 da innumerevoli puntini luminosi
 che si confondono con altri puntini
 sostenuti dal peso di questa aria.
 
PRIMO MAZZETTI
 Gli operai del Comune
 con vanghe e piccone
 hanno rotto la lapide
 e riscavato la fossa
 hanno trovato il logoro legno:
 Così ho visto “resuscitare” mio padre.
 Ho visto tutte le sue ossa
 e il suo cranio rotto.
 Oltre al suo lavoro
 dette anche la vita
 e ancora
 non è stata fatta giustizia.
 (Vive ancora la società capitalista!)
 Ma il cervello ragiona
 e il sentimento percepisce
 già nel sangue utopie
 dove i poveri sono ricchi
 e realtà trasformate scientificamente
 diventano nuove realtà da sviluppare.
 Con la compagine che poco gioisce
 ma tanto lavora e soffre
 la fierezza consapevole avanza
 a milioni di volti sorride
 e lotta dura senza paura
 in modo di vivere
 e non più morire.
 
LA VITA
 Senza il sogno
 la vita cosa sarebbe?
 Sarebbe una vita
 troppo, troppo terrestre.
 E tu sei
 la parte di vita
 dove il sogno fantastico
 illumina il mio cielo nuvoloso
 
L’IDEALE
 Il numero degli anni non determina
 il superamento dell’Ideale.
 E’ l’Ideale che scandisce anche il tempo
 e il tempo è continuamente vecchio e superato.
////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

RENZO MAZZETTI
 DAL  MIO CRANIO DAL MIO CUORE “10″
 Collana Cento Poeti PELLEGRINI EDITORE Cosenza, febbraio 1969.

I TUOI OCCHI

 Sarà il cielo sereno
 riflesso dai tuoi occhi
 a dare a questo amore
 già condannato
 già deluso
 già combattivo nel tempo
 la gioia della vita
 la speranza dell’uomo.
 
IL CIELO
 Il cielo di settembre
 lascia cadere
 le lacrime dell’autunno.
 Il fiume minaccia
 ancora l’invasione
 sulla terra calpestata.
 S’ingrassa il cuore
 nell’amore fiorito.
 
RITORNO
 Verrò da te
 lontana
 abbandonata.
 Rimasta nel ricordo
 sempre presente d'ogni giorno
 sei divenuta grande
 diversa
 migliore di quello che eri.
 Nella mia illusione
 ritorno.
 
VIDI IL TUO VOLTO
 Vidi il tuo volto:
 universo di sogni.
 Dall’adolescenza
 d'ogni uomo
 trascorsa nella speranza
 della facile vita
 senza la battaglia
 ma nel diritto,
 sognavo
 con la mano
 nella tua piccola mano.
 Ma le nostre strette
 non dicevano niente:
 erano solo strette
 di mani felici.
 
VENTO
 Soffia
 possente, timido, discreto.
 Accarezza
 quando la tua mano
 si protende
 cercando il mio volto.
 È timido e caldo
 nel sussurro
 tuo dell’amore
 al mio orecchio.
 
INTRODUZIONE
 Vedo lontano una stella
 e percepisco il suo richiamo.
 Salto.
 Mi proietto nell’infinito
 e ai miei piedi non ho ali
 né seggo sul sedile del missile.
 
PAESAGGIO
 Frammenti di motori…
 Carcasse di ordigni…
 Puzza di carburanti bruciati…
 Fluttuano onde nel1′etere:
 richiami, segnalazioni, ordini!
 Il mio udito percepisce
 e ciò che non vedo
 affascina maggiormente il mio io.
 
STELLA LONTANA
 Dalla Terra
 ti vedevo
 Stella lontana.
 Brillavi
 circondata dal buio
 di una breve notte terrestre.
 Su di te fantasticavo.
 Accovacciato ai piedi
 del mio albero
 paragonavo il tuo brillare
 al brillare dei suoi occhi.
 La tua piccolezza
 alla sottigliezza della sua vita.
 Il tuo calore percepito
 al calore della sua bocca.
 Ma non ritornavo indietro
 a cercare un suo perdono.
 Mentre la mano d’altra donna
 si riposava sulla mia spalla:
 amavo!
 
              SEI TU
 Nel paesaggio di nuvole
 vedo apparire e scomparire
 i tuoi capelli
                 i tuoi occhi
                                la tua bocca.
 La tua voce
 ancora portata
 da quest’aria limpida
 ritorna argentina
                  carezzevole
                                    calda.
 
PRIMA VITA
 Con la schiena curva
 il capo rivolto in alto
 e le braccia
 le cui mani
 penetrano nella bruciante terra
 la forma umana
 appare per la prima volta
 battendo per assodare la terra
 lo estremità callose divenute piedi.
 Per il soffio possente dell’aria
 non ancora forgiata nella parola
 si apre il cielo sull’universo.
 Due grandi occhi
 penetrano nelle affascinanti profondità
 cominciando a tessere i primi perché
 portando la volontà del sapere
 nell’ammasso confuso di un cervello.
 
DAL MIO CRANIO
 Da dove
                vedo quella luna
 che è sotto ai miei piedi?
 Volteggio nell’aria
 e sento il respiro farsi affannoso
 e il pulsare del mio cuore.
                Dal mio cranio
                                esce leggero il cervello
 e le gambe le corrono dietro!
                     Subito si fermano
                                     si afflosciano
                                                       si spezzano
                     formando altri corpi
                     dalle forme neonascite.
 Stelle Luna Mare Cielo Terra.
 
POTENZA
 Dove volevo arrivare
 se non più in alto
 di quel cielo
 del mio capo?
 Intrinseco di pensieri.
 Volevo arrivare
 un pensiero prende vita.
 Dove è la mia testa
 tutto volteggia
 tutto ormai non è
 se non l’essenza.
            Tu sei
            fluidamente volteggi 
            le cose sfiori.
 
ARRIVEREMO
 Arriveremo un giorno
 vecchi ma felici
 per la libertà
 della nostra morte.
 
DAL MIO CUORE
 Esce un singhiozzo
 dalla gola soffocante
 e il cuore leggiero
 si esalta per il peso
 sì tanto gravoso perduto.
 Era la catena
 che stringeva il mio polso.
 Era l’inferriata
 che oscurava la mia stanza.
 Dal mio cuore
 esce ora l’urlo:
 fratello!
 Fratello abbracciami.
 Fratello ecco le mie mani.
 Fratello ecco la mia forza
 ecco la mia volontà:
 costruiamo!
 
EMIGRANTE
 Emigrante
 partisti
 per terre lontane.
 Ed ora
 apri le tue orecchie
 al suono di lingue sconosciute
 parli ma nessuno mai ti comprende
 e vedi paesaggi diversi
 freddi
 lontani dal tuo cuore
 dai tuoi ricordi.
 Ritornerai ancora?
 Ritornerai laggiù
 al tuo mare, al tuo cielo
 e all’ aria calda
 a coltivare la tua grassa terra?
 
VENGO
 Vengo mio tempo
 a respirare la tua polvere
 portata da questo freddo vento.
 
UNA DONNA
 Una donna speranzosa
 rivolse gli occhi verso le stelle
 e vide degli scintillii
 che abbagliarono i suoi occhi.
 
DOLORE
 Il chissà di sempre
 ritorna ad opprimere
 un cuore vagante
 attraverso le tempeste dell’amore.
 Il vero amore:
 quello che come lampo
 passa trafiggendo il cuore
 e lascia il buco per l'innesto
 mentre il fiore
 sboccia e germoglia
 gradatamente raggiunge il culmine
 e gradatamente muore.
 Bella e desiderata è la primavera
 ma non quel sole
 che sempre splende
 putrefando tutte le cose.
 Dei singhiozzi
 scuotono il tuo volto?
 Altri baci lo calmeranno!
 Mentre questo dolore
 assassino dell’amore
 ed esaltazione di un cuore
 è un solitario e opprimente
 miscuglio di sentimenti.
 
CORVI
 Come a un cane
 lisciano il tuo capo
 che penzola dalla forca.
 I corvi oscurano il cielo
 nell’attesa di mangiare
 le tue già putride carni.
 Volando sulla terra
 sbattono la testa nelle nubi
 rimanendo agganciati lassù
 e si stirano al caldo del sole.
 Fuggiamo da questo incubo
 che cerca se stesso
 penetrando nel nostro io.
 Morte: vivi ancora!
 Vita: muori ancora!
 Drappi neri volteggiano.
 Preannunciano la notte
 i raggi di un sole
 che fugge dal cuore
 deluso e sanguinante.
 
GENTE
 Volti, braccia, gambe,
 parole, parole, mani.
 Centinaia di diti si stringono
 e nell’abbraccio
 delle braccia si spezzano.
 Occhi: tanti occhi.
 Occhi che guardano
 tanti altri occhi.
 L’aria lambisce
 ammassi di carne umana
 che si scompone
 e a suo piacimento
 prende le forme:
 volti, braccia, gambe.
 Cappelli,
 sono dappertutto
 e formati i mille colori
 il cielo ritorna
 ad essere quello dell’essere.
 Movimenti stupidi.
 Giusti movimenti.
 Nel ritorno
 un cuore cammina solo
 mentre il corpo:
 volto, braccia, gambe,
 parole, parole, mani,
 sono laggiù rimasti.
 Mani morte:
 non potranno più stringere
 Corpo morto:
 non potrà più tornare.
 Cuore vive!
 Ritorna ancora, ancora.
 
L’ULTIMA GUERRA
 Il mondo è stato conquistato
 ma il ritorno del soldato
 che ha conquistato questo mondo
 è triste nel ritrovare
 l'unico e vero suo mondo
 distrutto in polvere.
 Un nuovo sole splende
 e la sua luce artificiale
 non basta per illuminare
 tutto il mondo distrutto.
 Nella semioscurità
 il soldato ritornato uomo
 toglie le macerie
 e cerca le fondamenta
 ma non trova nulla.
 Con il cuore palpitante
 i nuovi occhi cercano
 e trovano degli occhi sperduti
 su dei volti scarni
 che non donano un sorriso
 ma solo gridi di angoscia
 e lacrime di speranza.
 
MISERIA
 La miseria si avvicina
 e nel bere l'ultimo bicchiere
 anche la mente
 viene lasciata dalla fantasia.
 I pensieri si concretizzano
 e nello sguardo si vede
 l’odio più legittimo
 e il cuore dimentica il nome.
 Il ricordo di ragazzo
 se spegne nel presente
 e l’uomo rimane solo.
 Solo lui si protende
 a cercare con gli occhi.
 Tante porte si schiudono
 altre si richiudono
 ma una sola rimane aperta.
 Non è forse la migliore
 quella che più sa dare
 e la peggiore la ritrosa?
 Poi un giorno stringi
 la sua sottile vita
 scoprendo tutto di lei
 mentre un altro giorno
 ne dimentichi persino il nome.
 Con una parola forse correrebbe
 e di nuovo sarebbe con te
 e il suo nome
 sarà ricordato dai baci suoi.
 A una parola
 l’importanza di un discorso
 a una frase
 quella di potere ogni cosa.
 
PAESAGGIO TERRESTRE
 Una vecchia
 posato il manico
 della falce sul fianco
 ne arrota la lama.
 Taglia il grano
 alle parti del campo
 per far posto
 al traballante trattore
 che rombando viene
 con le sue possenti ruote.
 Il grano cade, si appacchetta
 e si mette da parte.
 I forconi
 mossi da braccia abbronzate
 vengono disponendo il grano
 in covoni alti sotto il sole.
 Il cuore comanda quelle braccia.
 La fame dei figli
 che dentro al nido cinguettano
 fanno volare la madre
 su quei covoni a rubare il chicco.
 I peschi ornano i campi
 e il buon tempo monotono
 rispecchia il loro splendore.
 
PRINCIPIO DI VITA
 Questa enorme distesa
 che avete sotto ai piedi
 è vostra.
 Seminate il vostro grano
 e piantate le vostre viti:
 Mangerete pane vostro
 e berrete vino vostro.
 Il mare è lì vicino
 ed ecco qui le reti
 pescate il pesce:
 Arricchirete il vostro pasto.
 Enormi distese di alberi
 formeranno i vostri fuochi
 e le montagne
 saranno le vostre grotte.
 Il sole è vostro
 ma è troppo lontano
 riceverete da lui
 il calore e la luce
 e un lume di speranza
 che splenderà nella notte
 riflettendosi nella luna.
 

ECCOMI FRATELLI
 Eccomi
 fratello bianco
 fratello nero
 fratello giallo.
 Eccomi
 e calpesto
 gli sbarramenti
 i fili spinati il
 i campi di concentramento.
 Eccomi
 e annullo le frontiere
 e cancello
 l’asprità nelle parole
 la violenza negli avvenimenti.
 Eccomi
 e protendo le mie mani
 stringendo mani multicolori.
 

                        Saliamo sul missile
                        e voliamo nel cielo terrestre
                        e entriamo nell’universo fantastico
                        incontro a mondi sconosciuti 
                        ma visti, sognati:
                        Troveremo altri esseri.
                        Nella consapevolezza 
                        della terra
                        e dell’universo
                        che sempre ci circonda
                        troveremo la verità
                        non solo della vita
                        ma della libertà
                        nella fratellanza universale.

 
MUOIO
 Come un cavallo
 lanciato sul rettilineo
 di questo mio mondo
 cavalca sulle mie spalle
 l'amazzone vita
 che ha fretta di arrivare
 per concludere il lavoro
 ricevendo un premio:
 l’ambita morte!
 Vedo il paesaggio
 che fugge ai miei occhi
 e in un attimo si trasforma
 da felice a triste a tetro:
 Muoio.
 
ATIV
 Quando farai 1′inventario
 dei giorni ormai passati
 ti accorgerai che erano tutti uguali
 e che non valeva la pena di viverli.
 Correrai per le strade la notte
 gridando alla gente che splende il sole
 mentre le tue braccia vangheranno
 l’enorme distesa del1′oceano
 che diverrà un’enorme piantagione
 di misteri
 di verità
 di fedi.
 Sbuffando e strisciando
 porterai un treno
 e sulla tua schiena
 innumerevoli persone
 cammineranno cercandoti.
 I tuoi occhi guarderanno il cielo
 e tu vedrai un mondo nuovo
 mai visto prima
 e dirai che è la terra.
 È cercando questa terra
 che ramingo passeggerai nello spazio
 e abbracciando una stella
 infinite volte le dirai
 che è bella quanto una donna.
 
COME QUEL RUSCELLO
 Dell’acqua limpida
 dall’alto della montagna
 felicemente vola scendendo
 cercando l’afose acque
 che basse e sporche
 sono morte
 fra i verdi prati
 in mezzo alle canne marcite.
 Le parole significanti
 perdono la concretezza
 nel vertiginoso svolgersi dei pensieri.
 Si dice l’amo
 e il mondo canta.
 Si dice la odio
 e il mondo vive ancora
 mentre col suo progresso
 viene regredendo la massa umana.
 Un laccio stringe
 e la gola soffoca
 mentre la lingua parla
 e il sangue scorre
 come quel ruscello
 sul suolo e dentro la carne.
 Vive ancora!
 

UOMO
 Dal lieve fragore di un ruscello
 al forte crepitare delle mitraglie:
 fra i proiettili e l’acqua pura
 guardava il cielo
 risplendente per il sole
 dove si acutizzavano le ombre
 della bassa terra.
 Non credeva
 che la terra era terra
 e che il cielo era cielo.
 Pensava che tutto
 era il tutto che cercava
 invece era il niente.
 Il cuore correva felice
 fra i verdi prati pieni di fiori
 che gonfiavano ancor di più il suo cuore
 che voleva troppo bene.
 Come un ragno
 apposta la sua tela
 apposto la sua tela
 ma nessuna mosca
 venne a dargli nutrimento
 c solo delle nubi di veleno
 rimasero impigliate nella trappola.
 Ed ora è morto.
 

ALBERO
 Rumore di foglie
 secche
 cadute dall’albero
 ormai spoglio.
 Nudo
 al freddo inverno
 le sue radici
 nasconde nella terra.
 Come morto
 non sente
 né vento né gelo
 né le leggere zampe
 di un passerotto
 che cerca il fogliame verde.
 

SCRICCHIOLIO
 Il cielo oscurato
 dalle nubi della pioggia
 getta nell’animo
 l’apprensione.
 Sulla terra
 cade ora la pioggia.
 E fredda
 fine e uggiosa
 penetra nelle ossa.
 Scricchiolio di arti
 nei movimenti
 di tutti i giorni.

- F I N E -




Commenti

Post popolari in questo blog

PALESTINESI GENOCIDIATI (RACCOLTA DI POESIE)

ATOMICHE CAFFE' SOSPESO (RACCOLTA DI POESIE)

IL BICEFALO E LE DIMENTICANZE TRA LE RIGHE