TENERA E FRESCA

sabato, 9 maggio 2015

TENERA E FRESCA

La grandezza dei capi di governo del passato recente era determinata anche (soprattutto?) dalla loro manifesta virilità. Benito aveva l’amante ufficiale, il grande Silvio passò alla storia non solo per essere stato un eccellente imprenditore costruttore di città e per l’invenzione delle televisioni commerciali di grande successo ma (soprattutto?) per la ricerca e il suo risaputo apprezzamento della natura femminile particolarmente bella, tenera e fresca. Invece la grandezza di Matteo non fu ricordata per la virilità extraconiugale e la passione per la natura femminile ma (soprattutto?) per l’amore narcisistico di apparire, di parlare, di scrivere sintetico e forbito ma anche (soprattutto?) per essere un eccellente trasformista dal gran fiuto, che affrontava i problemi con il ricatto e la bacchetta del prestigiatore. In definitiva gli storici marxisti dell’epoca lo definirono, anziché rottamatore e innovatore, un qualsiasi spregiudicato politicante opportunista, spregioso anche nei confronti dei nobili uccelli notturni e della tenera e fresca natura. (Ricordo da un racconto di Irina).

URRA
Unipolare delinquenziale
fondo moneta mondiale
vitello d’oro adorante
primordiale peccato mortale.
Uno straccio freddo sventola
spettro spirito eroico battaglia
rivoluzionaria rossa vittoria
contro barbarie nazifascista.
VENTISETTE  MILIONI DI MORTI
l'orrendo prezzo della liberazione
tutto pagato per riscatto mondiale.
Soviet compagne e compagni, grazie!
-Renzo  Mazzetti-
(8 maggio 2015)

Vedi: 

DIVENIRE PENSANTE (20 aprile 2015) ; 

RENATO (5 gennaio 2010).



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