IL GRANDE EGLI
martedì, 10 marzo 2015
IL GRANDE EGLI
Egli (al momento non mi viene il nome) era, sicuramente, un dei docenti della Normale; in via Fratti (antica soffocata dignità proletaria) interveniva quando non me l’aspettavo e quando tutto sembrava per tutti essere chiaro e tranquillamente deciso. Egli, per me operaio, era sempre una gradevole sorpresa, aspettata con ansia quando ritardava. Egli, grande docente, sempre nel presente attuale e oltre, vestito con la lunga sciarpa dai colori non ricordati, anche nell’altrui barbosa estate m’incuriosiva. Una cosa che non capivo era, e, nel ritorno a casa mi sorprendevo e ancora m’interrogavo: Perché quel professore si scagliava violentemente contro e sempre, comunque in ogni uno dei suoi preamboli aggrediva (come per cancellarla dal vocabolario usuale) la “modernità”? Essa era, per Egli (dopo quarant’anni l’ho scoperto) la prima causa della criminalità sociale. (Ricordo da un racconto di Bicefalo).
Vedi: ITALIA BELLA (26 febbraio 2015).
Commenti
Posta un commento