AGIT-PROP

 

martedì, 20 gennaio 2015

AGIT-PROP

L’agitazione rappresentava in particolare il movimento di rivolta o di protesta che rivendicava obiettivi di carattere socio-politico. All’agitazione partecipava anche l’arte teatrale in cui acquisì caratteristiche di grande partecipazione; recitata da migliaia di attori e realizzata, non di rado, da registi di valore, con allestimenti spettacolari e dovizia di apparati scenici cui non restava estraneo lo stesso ambiente circostante; basata su testi e azioni elementari, affrontò argomenti di chiara ispirazione marxista con una radicalizzazione di situazioni e di personaggi tesa a suscitare nel pubblico reazioni favorevoli alla lotta di classe. La propaganda era una operazione svolta a diffondere un’idea valendosi di tutti i mezzi di comunicazione di massa; era la manifestazione del pensiero che si estrinsecava nel convincimento da parte degli ascoltatori alle tesi e opinioni espresse; era l’attività intesa a mantenere viva nelle singole persone e nelle collettività la volontà di esistere dignitosamente e di contare politicamente. I mezzi della propaganda erano la parola parlata e scritta, il cinema, la canzone, lo spettacolo. La propaganda veniva usata nei conflitti ideologici, economici o politici e poteva risolversi, se utilizzata in modo positivo, in “informazione”, se utilizzata in modo negativo, in “manipolazione” del cittadino. La propaganda era tanto più efficace quanto più tendeva a persuadere e non a imporre idee e sentimenti attraverso un’accorta opera di studio e di interpretazione della psicologia delle masse. Esisteva una dinamica generalizzata con possibilità di rinnovamento della società sulla via della conquista dell’autogoverno del popolo. La ferrea legge della politica non ammetteva neppure un solo spazio vuoto. Il sistema dominante utilizzò magistralmente gli strumenti dell’agitazione e della propaganda provocando l’abbandono dell’impegno socio-politico da parte degli operai e dei lavoratori del braccio e della mente, occupò lo spazio abbandonato, continuò con più forza la propria lotta di classe privilegiata per mantenere emarginati gli ultimi, i più deboli e i lavoratori; convinse che non c’era niente di meglio oltre al sistema mercato del capitale e della dominazione finanziaria. La libertà senza l’uguaglianza e la democrazia senza la partecipazione, il cittadino ridotto a suddito sofferente e volgare consumatore. (Ricordo da un racconto di Ariella).

C I N E M A
Per voi il cinema è spettacolo.
Per me quasi concezione del mondo.
Il cinema è apportatore di movimento.
Il cinema è rinnovatore delle letterature.
Il cinema è distruttore dell’estetica.
Il cinema è audacia.
Il cinema è uno sportivo.
Il cinema è diffusore di idee.
Ma il cinema è inferno. Il capitalismo ha offuscato i suoi occhi, riempiendoli d’oro. Abili imprenditori lo guidano per la manina lungo le strade. Ammucchiano denaro, smuovendo i cuori con soggettini piagnucolosi.
Ciò deve finire.
Il comunismo deve sottrarre il cinema ai guardiani che lo sfruttano.
Il futurismo deve farne evaporare l’acqua stagnante della lentezza e della morale.
Senza di questo noi avremo o la ”cecetka” importata dall’America o nient’altro che gli ”occhi con lacrima” dei Mozzuchin.
La prima cosa ci è venuta a noia.
La seconda ancor più della prima.
-Vladimir  Majakovskij-


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