IL PASSO DEL GAMBERO
martedì, 18 novembre 2014
IL PASSO DEL GAMBERO
Il profumo, al primo impatto, ti faceva immaginare di
possedere una splendida aggressività competitiva, così, tanto appena
sufficiente per attrarre l’attenzione; dopo subentrava uno speciale acre di
nullità che, leggera e muta, trasmetteva pulsioni inenarrabili e risvegliava il
senso misterioso di essere ciò che mai, riflettendo umanamente, avresti voluto
diventare neppure per un momento. Il profumo al tuo cane non suscitava neppure
un abbaio, ma, comunque, era indispensabile trovargli un nome adatto per
indurre al suo inutile acquisto. Un’idea geniale e bellissima partorì quel
nome: “Arroganza”. Poi, l’assillante pubblicità, costruì il successo del
prodotto. “Arroganza” aveva una fragranza tanto insipida quanto infida che non
diceva nulla all’olfatto canino e suscitava una grande repulsione alla saggezza
ma, al contrario, trasmetteva tantissimo ai “consumatori”, che s’illudevano di
contare qualcosa nel periodo totalitario dell’eloquenza. La parola arroganza da
sempre significa: senso di superiorità nei confronti del prossimo che si
manifesta con un costante disdegno e un’irritante altezzosità; genericamente
insolenza. (Ricordo da un racconto di Vasco).
F A L
S I T
O P I
A R R
O G A
N T I
La Storia con i Patrioti gettate
nel fango l’Ideale in cui credeste
falsi topi in riformisti equiparati
alle carogne dalle fogne ritornate.
Oscurate il baleno del rimorso ridicoli
marciate nel futuro al Passo del Gambero
schifosi seguaci dell’oro mercato
potenti traditori meschini politicanti.
-Renzo Mazzetti-
(Lunedì17 novembre 2014, ore 09,50)
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