CONSIGLIO NAZIONALE DEL LAVORO
venerdì, 17 ottobre 2014
CONSIGLIO NAZIONALE DEL LAVORO
Il cittadino capitalista, basandosi sulla propria potenza economica, può
lottare
e prevalere anche da solo, in determinate competizioni di
carattere economico. Il cittadino lavoratore, invece, da solo, non può ragionevolmente nemmeno pensare a partecipare a tali
competizioni. Ne
consegue che per il cittadino lavoratore, la sola
possibilità che esista -perché possa partecipare a date competizioni
economiche, senza esserne schiacciato in partenza- è quella di
associarsi con
altri lavoratori, aventi gli stessi diritti e scopi comuni, per controbilanciare col numero, con l’associazione e con
l’unità d’intenti e d’azione degli associati, la potenza economica
del
singolo capitalista o d’una associazione di capitalisti. Il sindacato, perciò, è lo strumento più valido, per i
lavoratori, per l’affermazione del diritto alla vita e del diritto al
lavoro, che dovranno essere sanciti dalla nostra Costituzione. Per i
datori di lavoro, invece, l’associazione sindacale è bensì uno strumento importante, ma solamente ausiliario. Esistono fra questi due
poli altri strati di lavoratori, comunemente indicati col nome di
“ceti medi”: Contadini, artigiani, piccoli e medi commercianti,
liberi professionisti, artisti, eccetera. Anche per questi strati
di lavoratori (che nel nostro Paese sono molto numerosi e
costituiscono un elemento vitale dell’economia nazionale) il diritto di associazione ha una portata diversa e ben maggiore di quella
che possa avere per gli strati economicamente superiori della
società. Anche per questi lavoratori, la sola possibilità di
resistere e di sopravvivere alla pressione del grande capitale e dei trust
-che tendono inesorabilmente ad assorbirli- consiste appunto
nella libertà di associarsi e di appoggiarsi agli altri strati di
lavoratori, solo mezzo perché anch’essi costituiscano una forza capace di
partecipare alle inevitabili competizioni d’interessi che sono
connaturali al tipo di società in cui viviamo. I consigli di gestione,
infatti, realizzano la sintesi degli interessi dei produttori e dei consumatori; sintesi che costituisce obiettivamente una
delle più serie garanzie per la società nazionale contro possibili
tentativi di monopoli economici, diretti a mantenere artatamente
elevati i prezzi di determinati prodotti. Il fatto di sancire nella Costituzione il diritto di organizzazione dei lavoratori
anche all’interno delle aziende d’una certa importanza ed il
diritto della loro partecipazione alla gestione delle aziende stesse,
dimostrerà che l’Assemblea Costituente avrà saputo esprimere la volontà
del popolo italiano di democratizzare profondamente la vita del
Paese, in tutti i suoi gangli vitali, fra i quali bisogna annoverare
le grandi aziende di ogni genere. Giuseppe Di Vittorio elenca gli
articoli proposti [riporto in sintesi]: Uno – il diritto di
associazione è riconosciuto a tutti i cittadini d’ambo i sessi, ed agli
stranieri residenti legalmente sul territorio nazionale, senza distinzione
di razza. Due: -il lavoro è la base fondamentale della vita e
dello sviluppo della società nazionale. Lo Stato dovrà garantire
per legge una efficace protezione sociale dei lavoratori,
manuali ed intellettuali. Tre: -ai sindacati professionali dei lavoratori
e dei datori di lavoro che ne facciano richiesta, è riconosciuta
la personalità giuridica. Quattro: -la Repubblica garantisce le
libertà sindacali ed il diritto di sciopero di tutti i lavoratori.
Cinque: -ai sindacati è riconosciuto il diritto di contribuire
direttamente alla elaborazione d’una legislazione sociale adeguata ai
bisogni dei lavoratori ed a controllarne l’applicazione mediante la
costituzione d’un Consiglio Nazionale del Lavoro. Sei: -ai lavoratori di
aziende d’ogni genere aventi almeno 50 dipendenti, è riconosciuto il
diritto di partecipare alla gestione della azienda. (Meditazione su:
“I comunisti e la nuova Costituzione. Diritto di associazione e ordinamento sindacale” relazione presentata dal compagno
Giuseppe Di Vittorio alla terza sottocommissione dell’assemblea costituente per l’elaborazione della nuova Costituzione
italiana).
SANTA PACE
Ammazzare
Il tempo?
Vivilo!
-Renzo Mazzetti- (16 ottobre 2014)
Ammazzare
Il tempo?
Vivilo!
-Renzo Mazzetti- (16 ottobre 2014)
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