SVILUPPO ZERO

martedì, 23 aprile 2013


farfalla arnaiola



SVILUPPO ZERO

Per fare prevalere la linea politica da noi delineata non c’è da battere oggi solo le posizioni di chi ricerca un qualsiasi sviluppo, da perseguire a tutti i costi (costi che dovrebbero ricadere in primo luogo sulla classe operaia, sulle masse femminili e sul Meridione), ma anche le posizioni di quanti, in nome dei mali dello sviluppo, vanno affermando che è giunto il momento di ridurre i ritmi di sviluppo. Queste posizioni, che al limite tendono a predicare uno sviluppo zero, sono tanto più pericolose quanto più partono da alcune verità. Per esempio la verità che la quantità dello sviluppo non rende da sola più felici gli uomini o la verità che lo sviluppo sta devastando l’ambiente in cui gli uomini vivono, inquinando aria, acqua, terra e minacciando la salute degli uomini e la loro sopravvivenza. Sono, queste, verità da non respingere e anzi da fare proprie. E’ fatto enormemente positivo che gli uomini vadano prendendo coscienza dei mali dello sviluppo e dei danni che esso può creare per l’ambiente. E’ molto importante che essi imparino a conoscere quale danno è determinato dalla distruzione di un albero, dall’inquinamento chimico o termico di un fiume. (Meditazione su: La crisi economica, anno 1972 di Luciano Barca).

ALBERO
Rumore di foglie
secche
cadute dall’albero
ormai spoglio.
Nudo
al freddo inverno
le sue radici
nasconde nella terra.
Come morto
non sente
né vento né gelo
né le leggiere zampe
di un passerotto
che cerca il fogliame verde.
-Renzo  Mazzetti-
(Dal mio cranio dal mio cuore “10”, Pellegrini editore, Cosenza, 1969)

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