VECCHIA CONCEZIONE
domenica, 13 gennaio 2013
VECCHIA CONCEZIONE
bel mondo.
VECCHIA CONCEZIONE
Nell’epoca classica del liberalismo il maggiore profitto individuale coincideva con la maggiore produzione, con la maggiore utilità sociale, col maggiore reddito nazionale. Oggi, nell’epoca dei monopoli, non è più così. Il punto di maggiore profitto di monopolio è sempre al di sotto del punto di maggiore produzione. E quando si realizza una concentrazione capitalistica che rafforza la posizione dei monopoli, spesso non si realizza nemmeno un aumento del reddito nazionale; talvolta anzi si ha una diminuzione. E’ perciò che i vecchi canoni dell’economia liberale non sono più applicabili all’attuale realtà economica. Fare del liberalismo oggi significa dare libertà ai monopoli di soffocare la vita economica nazionale. E’ perciò che una politica produttivistica esige l’abbandono delle direttive liberiste nella politica economica e finanziaria. Sono necessari tutti quei controlli ed interventi relativi alla politica dei prezzi e delle importazioni; non abbandonarsi al gioco spontaneo ed automatico delle forze economiche. Aveva ragione Mauro Scoccimarro: ”La concezione liberale non risponde più alla realtà della vita economica dei paesi moderni, perché non esiste più una economia liberale, non esiste più un mercato liberale; bisogna uscire dal cerchio miracolistico del dogmatismo liberale”. (Ricordo da un racconto di Tirella).
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